Lunedì webinar con Tonino Dessì: Stato e autonomie locali nella pandemia

12 Dicembre 2020
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Andrea Pubusa

Siamo al terzo incontro online sul “Costituzione ed emergenza“, nell’ambito delle iniziative di approfondimento organizzate dall’ANPI in collaborazione col CoStat e con la Scuola di cultura politica “Francesco Cocco“. Lunedì un altro tema caldo su cui si misura il nostro sistema politico e costituzionale. Sì, perché, quando si parla di rapporti fra organi costituzionali e enti ad autonomia costituzionalmente garantita, si parla di norme, ma si parla anche e forse anzitutto di politica. Per esempio, la non encomiabile condizione delle relazioni centro/periferia davanti al covid nasce da un difetto della disciplina costituzionale o da una debolezza della politica? Personalmente sono sempre stato convinto che nelle questioni costituzionali conta, entro certi limiti, più la capacità politica, l’attenzione all’interesse generale che la norma in sé. Beninteso, la disciplina formale delinea il quadro, che non può essere mutato e integrato se non nei modi previsti dalla Carta, ma poi la responsabilità delle classi politiche genera comportamenti, prassi, consuetudini, che paradossalmente a livello costituzionale acquistano il rango di regole giuridiche.
Che c’entra tutto questo con la pandemia? C’entra, e molto. E’ vero che il nostro titolo V presenta criticità, ma se le istituzioni (dico istituzioni) locali e centrali fossero animate da un intento convergente, da leale collaborazione per sconfiggere il covid, queste incongruenze verrebbero meno, prevarrebbe la spinta unitaria, l’interesse generale. Lo scontro politico si sposterebbe su altri temi di minor peso. Il fatto è che molti, a destra e a manca, a livello locale e centrale non agiscono come rappresentanti delle istituzioni, ma piuttosto come volgari propagandisti di partiti o di bande. E questo atteggiamento si accentua ancor più nell’imminenza dell’arrivo di una massa di danaro, mai vista da tempo. Ognuno affila il suo coltello per ritagliarsi la sua parte e Conte e il M5S di fronte a questa voglia di orgia e di saccheggio costituiscono obiettivamente un antidoto e un argine deboli. Si delineano trasversalità nascoste e palesi.
La fibrillazione non è nella Carta, è in quest ceto politico d’infimo livello. Con costoro puoi avere la Costituzione più perfetta, ma quando passa la diligenza puoi star tranquillo che il mucchio selvaggio andrà all’assalto.
Nei prossimi giorni il risultato più immediato dell’irresponsabilità di molte regioni sarà una impennata dei contagi dopo Natale. Non bisogna essere esperti per capirlo. Lo si capiva anche prima dell’estate, prima dell’apertura della Sardegna e delle discoteche.
Questo è il contesto su cui lunedì, Tonino Dessì e i suoi interlocutori cerceranno di darci lumi. Un compito non facile, ma molto intrigante e importante.

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