Draghi detta la linea: vaccinati liberi tutti, stretta ai no vax. E al Colle? Sale chi prende i voti

11 Gennaio 2022
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A.P.

Solo gli sciocchi non cambiano opinione, e siccome Draghi sciocco non è, anzi è il migliore, l’opinione non solo la cambia, ma la capovolge. La premessa? Le terapie intensive con omicron sono occupate quasi solo dai no vax. Chi ha le tre dosi non è immune, ma, se si contagia, è come se avesse un raffreddore. E allora lotta ai non vaccinati, incremento dei vaccini a chi lo è già, e libertà a chi si è fatto pungere tre volte. Non si può tenere a casa o limitare chi ha fatto il buster, l’economia deve funzionare e tutto deve riprendere. Dunque “tutti a scuola!”.
Chi andrà al Colle? Chi avrà i voti. Implicito, se ci sono i voti, ben vengano.
Chiara la nuova linea, meno rassicuranti gli esiti. Chiaro anche che lo sguardo al Quirinale è continuo e interessato. Ma torniamo alla lotta alla pandemia. Il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ostenta tranquillità. “Sono rientrati la maggior parte degli studenti e dei professori. Il dato evidente è che è ripresa la scuola”. Meglio il rischio dell’omicron molto contaggioso ma poco dannoso che un colpo alla socialità e alla psiche degli studenti, e preferibile ai tanti  “problemi alla vita di una comunità”. E poi c’è sufficiente flessibilità: da una parte si stabilisce il principio del ‘tutti a scuola’, dall’altro, laddove ci siano dei problemi, “si dà la possibilità di ricorrere alla distanza”. E poi, basta la logica dei controllori, meglio la partecipazione collettiva: “c’è un Paese che nel suo insieme si assume l’incarico di far tornare a scuola i ragazzi”. Una logica diffusa, questa. Così il Tar Campania ha sospeso l’ordinanza con la quale De Luca per gennaio  ha disposto la didattica a distanza in tutte le scuole del territorio per criticità legate alla pandemia. I Giudici amministrativi, del resto, anche in  passato sul Covid sono stati sempre filogovernativi. La trattazione collegiale del ricorso è stata fissata per l’8 febbraio prossimo. C’è tempo per vedere come butta.
Ma intanto c’è molta confusione sotto il cielo. I presidi non sanno che pesci prendere per la ripartenza della scuola. “Stiamo sostituendo il personale assente, e gestendo le comunicazioni di positività da parte degli studenti”. Nelle classi, oltre al Covid si contano anche assenze per influenza. Molti presidi confessano:”sarebbe stato meglio rinviare l’apertura. Di sicuro tra due settimane la situazione dei contagi non crediamo sia migliore di quella di oggi, ma ci avrebbe permesso di effettuare uno screening tra gli studenti per rientrare in maggiore sicurezza e la prosecuzione della campagna vaccinale, visto che molti ragazzi ad oggi hanno solo una dose”. A spiazzare scuole e alunni è stato il fatto che “il nuovo protocollo di gestione dei positivi è così a ridosso del ritorno da creare perplessità e difficoltà anche nelle famiglie che sono disorientate. Per una nuova procedura c’è bisogno di tempo perché tutti possano averne contezza. Le scuole sono sicure e i protocolli stringenti, ma è evidente che i ragazzi vivono anche al di fuori dell’ambiente scolastico. L’aumento dei contagi in queste settimane di vacanza dice che non è la scuola a crearli, ma può fare da detonatore.
Anche l’obbligo vaccinale per gli over 50 è un ulteriore tassello della strategia governativa per limitare le terapie intensive e i contagi.
Le previsioni però non sono rosee. La rivista specializzata Tuttoscuola parla di 200mila classi in Dad entro 7 giorni da oggi. “Una previsione facile da fare guardando i contagi”, ha detto il presidente dell’Associazione Nazionale Presidi, Antonello Giannelli. “Quello che il governo non ha voluto fare lo farà la pandemia - ha continuato -. A mio avviso sarebbe stato preferibile rinviare l’apertura di 2-3 settimane per raggiungere gli obiettivi che al momento non sono raggiunti”. Una forzatura quella del governo, dunque. Oggi si stima siano assenti circa il 10% tra prof e personale Ata. E la percentuale è la stessa tra gli studenti”, per cui c’è un certo numero di classi già in Dad, anche perché c’è “difficoltà nel trovare supplenti” dei prof assenti, in particolare quando questi ultimi siano “sospesi”. Il personale sospeso può rientrare appena si vaccina e i supplenti tendono a non accettare incarichi di cui non si conosce la durata minima.
Quella di oggi è una falsa partenza? L’incremento dei nuovi casi positivi determinerà  certamente un lento inesorabile peso sulla situazione ospedaliera, già allo stremo. Reggerà? Terrà la linea Draghi? Chissà. Puo’ succedere di tutto, anche che il migliore già azzoppato, ci lasci le penne. Salvo che no salti al Colle prima del non impossibile tracollo.

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