Legge elettorale regionale. E’ bene riformarla subito. Ecco qualche idea

7 Maggio 2022
1 Commento


Gianni Pisano

Affrontare decisamente la questione soglie. Se soglia deve esserci che sia uguale per tutti. partiti, movimenti o liste; apparentate, collegate, coalizzate o meno devono avere lo stesso trattamento.
La soglia può essere del 2, o del 3, o del 4 %, l’importante è che sia uguale per tutti.
La stabilità indicata come obiettivo da perseguire dallo statuto potrebbe essere favorita da una dotazione in seggi consiliari, in misura ragionevole, max.10% compreso il seggio presidenziale, attribuita al Presidente eletto, e costituirebbe con 5 seggi il primo nucleo della maggioranza, che ove non nascesse dall’esito elettorale, dovrebbe formarsi sul programma che il presidente eletto sottopone al consiglio regionale. Il Consiglio dovrebbe essere eletto con un sistema proporzionale.
La quota del Presidente per la realizzazione del programma, che andrebbe a potenziare la lista o coalizione più votata, sarebbe formata dai 5 consiglieri eletti nelle liste apparentate col Presidente eletto che abbiano conseguito i quozienti più alti. I restanti 54 consiglieri – il 90 % - da eleggere con sistema proporzionale.
Proporzionale come?
Un accenno alla suddivisione del territorio regionale. Considero indispensabile il superamento delle circoscrizioni provinciali, data la evidente disomogeneità come numero di abitanti/elettori e perciò fonte sicura di effetti distorsivi. Pertanto Collegi e non Provincie. Il numero degli elettori del collegio con meno elettori non potrà essere comunque inferiore di oltre il 15-20% rispetto a quello più grande.
Con 10 collegi x 6 seggi si avrebbero collegi da circa 170.000 abitanti,
con 15 x 4 seggi gli abitanti per collegio sarebbero 110.000,
I numeri sono esemplificativi tenuto conto della scelta su elezione diretta del Presidente- Premio di maggioranza sì o no oppure opzione per elezione indiretta del presidente nell’ambito del Consiglio.
Il sistema elettorale del senato ante mattarellum potrebbe essere preso come riferimento in quanto consentiva l’utilizzazione della intera cifra elettorale regionale per ciascuna lista e l’individuazione nell’ambito del singolo partito dei candidati che ottenevano i migliori riscontri nei rispettivi collegi. Il tutto senza contenziosi di sorta.
Anche il sistema delle ultime elezioni provinciali depurato dal 60% garantito per il presidente sarebbe una buona soluzione. In tutti e due i modi si attingerebbe per la quantificazione dei seggi alla intera cifra elettorale regionale.
Sarebbe garantito il pieno rispetto della volontà degli elettori e una rappresentanza proporzionale con pari condizioni di partenza fra candidati e schieramenti.

  1. In conclusione, mi preme soprattutto un punto: la composizione del consiglio regionale deve rispondere alla volontà degli elettori, cosa non facile se non si formano collegi omogenei. Bisogna evitare le distorsioni che derivano dalla diversa dimensione del bacino elettorale pur applicando un perfetto (sulla carta) sistema elettorale. In Sicilia alla faccia del proporzionale avviene regolarmente che nei collegi/provincie, dove per i seggi consiliari viene considerata la cifra elettorale di collegio, i partiti piccoli e medi sono semplicemente cancellati, tranne nei collegi di Palermo o Catania. In Sardegna con caratteristiche simili abbiamo moltissimi contenziosi per l’attribuzione dei seggi. Pertanto non basta dire proporzionale per ottenerlo.
    In questa sede mi fermo a questo breve contributo che spero potrà essere utile in qualche parte, e spero che gli estensori della proposta si aprano alle disponibilità di idee e esperienze e abbiano successo nel difficile varo di una buona legge elettorale.
    Gianni Pisanu 6 Mag, 17:01 — [ Modifica | Cancella ] — Visualizza articolo “Legge elettorale regionale: riprende la battaglia per un sistema proporzionale e parlamentare” Azione di massa:

    Approva      

1 commento

Lascia un commento