In Sardegna prove di guerra. Conferenza stampa-sit-in di protesta stamattina al Molo Ichnusa

15 Maggio 2022
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Oggi domenica, ore 10 al Molo Ichnusa si e’ tenuta una conferenza stampa di protesta indetta da “Prepariamo la pace” contro le operazioni militari in Sardegna. Hanno partecipato un centinaio di pacifisti, che hanno stigmatizzato questa vera e propria prova di guerra in Sardegna.  Molto criticato il governo nazionale, che asseconda la linea bellicista della Nato, e della Regione sarda, che mantiene un assordante silenzio su questa esercitazione in funzione Ucraina.L’ANPI sarda ha diramato un comunicato di protesta verso il governo nazionale e contro il complice silenzio della Regione sarda. Eccolo.
Nota Stampa dell’ANPI della Sardegna

Sbarco di “guerra” nel Porto di Cagliari
Aerei radar della Nato in volo sulle zone interne dell’Isola, Sardegna completamente circondata anche sul fronte aereo, così titola L’Unione sarda, fotografando con preoccupazione la situazione.
Un’operazione segreta, come tutte quelle militari, senza alcun preavviso. Con un’ordinanza,la Capitaneria di Porto di Cagliari, dispone, «con decorrenza immediata» il divieto di immettersi nelle 17 aree indicate nel mare sardo. Il dispiegamento imponente nel Porto di Cagliari è una evidente esibizione di forza, un messaggio “guerrafondaio” nel cuore della città, da trasmettere all’Europa e al Mondo. Un messaggio di allerta che mal si concilia con le parole di Draghi dell’altro giorno e parla, coi fatti, di guerra e non di lavoro per la trattativa.
La Sardegna, “con ben 35 mila ettari di territori occupati e recintati per perenni giochi di guerra”, viene segnalata all’attenzione internazionale come bersaglio in caso di escalation della follia bellicista.
L’ANPI della Sardegna, ribadendo la propria ferma opposizione all’invio di armi in Ucraina e al generale riarmo in atto, ribadisce la propria opposizione alla politica del governo e al silenzio della Regione, in contrasto con la volontà largamente maggioritaria dei sardi e dell’intero popolo italiano.

Sbarco di “guerra” nel Porto di Cagliari
Aerei radar della Nato in volo sulle zone interne dell’Isola, Sardegna completamente circondata anche sul fronte aereo, così titola L’Unione sarda, fotografando con preoccupazione la situazione.

Un’operazione segreta, come tutte quelle militari, senza alcun preavviso. Con un’ordinanza, la Capitaneria di Porto di Cagliari, dispone, «con decorrenza immediata» il divieto di immettersi nelle 17 aree indicate nel mare sardo. Il dispiegamento imponente nel Porto di Cagliari è una evidente esibizione di forza, un messaggio “guerrafondaio” nel cuore della città da trasmettere all’Europa e al Mondo. Un messaggio di allerta che mal si concilia con le parole di Draghi dell’altro giorno e parla, coi fatti, di guerra e non di lavoro per la trattativa.
La Sardegna, “con ben 35 mila ettari di territori occupati e recintati per perenni giochi di guerra”, viene segnalata all’attenzione internazionale come bersaglio in caso di escalation della follia bellicista. Per di più, per tutta la giornata di ieri l’Isola è stata oggetto di un vero e proprio assedio aereo su ogni fronte, con l’utilizzo di caccia, dagli Eurofighter Typhoons agli F 35, quelli di ultima generazione. C’è pericolo anche per la navigazione civile. Tutti i piloti di aeromobili sono stati allertati sul rischio aeronautico segnalato in ragione di uno spazio aereo con pochissimi margini di manovra.
Sul teatro di “guerra” oggi entrano anche le portaerei italiane, la Cavour e la Garibaldi, insieme alla San Giorgio, nave anfibia e all’Alpino, nave antisommergibili. Per la “guerra” in terra, mare e cielo di Sardegna è tutto pronto.

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