La nostra scuola per la democrazia e la cittadinanza

29 Novembre 2022
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Caterina Gammaldi

La dichiarazione dell’on. Sasso, deputato della Lega, resa in Parlamento in risposta all’intervento del ministro Valditara durante il question time del 23 novembre scorso, merita un commento.
La riproduco a beneficio di chi non l’ha ascoltata perché chi legge possa comprendere qual è la partita in gioco fra quella che l’onorevole Sasso chiama la “nostra scuola” e la nostra, che è bene dichiararlo immediatamente è quella democratica, secondo Costituzione obbligatoria, aperta a tutti, nessuno escluso.
Così si legge nella dichiarazione agli atti del Parlamento. “ … Per anni è stato difficile nella nostra scuola parlare di merito, 6 politico, tutti uguali, tutti promossi. Ora si cambia …superiamo questo sistema che anestetizza i nostri giovani, investiamo su chi ha voglia di crescere. Basta con l’ipocrisia della deriva progressista che ci vorrebbe tutti uguali, livellandoci verso il basso”.
Se non fosse per un passaggio in cui lei, onorevole Sasso, richiama l’attenzione sui più deboli, citando a sproposito i figli degli operai (forse quelli degli anni 60), potremmo dire che anche la destra ha a cuore i fragili.
Così non è perché il passaggio successivo chiarisce che le diseguaglianze si combattano con il merito. Anche per loro, per i più deboli intendo,  il premio consiste nel riconoscimento del merito, ovvero arrivare più in alto.
Merito, dunque, sinonimo di competizione, uguaglianza sinonimo di livellamento verso il basso.
Non così, onorevole Sasso, si esprime la legge fondamentale dello Stato, la nostra Costituzione. Parafrasando un bel libro di Ruffini noi siamo Uguali per Costituzione (2022) e la scuola istituzione della Repubblica obbligatoria, gratuita, aperta a tutti per almeno 8 anni (oggi 10) è il luogo in cui si “rimuovono gli ostacoli…”,  di cui all’art. 3 comma 2.
Ci dica, secondo lei, se il dettato costituzionale non impegna il Parlamento, le Regioni, Enti locali … nel superamento degli ostacoli che non nascono, né aumentano a scuola? Ci dica se non è il caso di ricercare le soluzioni, analizzando i ritardi strutturali e culturali a cui ci ha abituato certa politica che fraintende il mandato costituzionale  e preferisce scorciatoie e modernizzazione.
Per non partire da zero bisognerebbe ricominciare  da 3, come amava dire il mio conterraneo Massimo Troisi, nato in un paese della Campania, che come lei dovrebbe sapere è con la Sardegna e la Sicilia fra le regioni a più alto tasso di abbandono nel percorso scolastico. Per non parlare dei NEET!
Tutte e tutti hanno diritto all’istruzione, ma il suo governo premia chi eccelle, punisce i giovani che appaiono untori perché in situazione di disagio, toglie il reddito di cittadinanza e … molto altro ancora.
Quello che noi ipocriti progressisti abbiamo chiesto da sempre, onorevole Sasso, non è il livellamento verso il basso, ma una scuola per la democrazia e la cittadinanza, quella scuola fondata sulla cultura e sulla libertà di insegnamento di cui all’art. 33.
I bambini, i ragazzi, i giovani di cui lei dovrebbe parlare e occuparsi sono quelli per i quali vivere la democrazia e la cittadinanza non è un optional, né è dettato dalle circostanze (dove nasci).
È l’unica possibilità che hanno, mi creda, per non partire da zero e rimanere a zero, quella di apprendere insieme con i loro coetanei, con adulti che sappiano essere maestre e maestri lungo tutto il percorso scolastico.
Nessuno è somaro ha scritto Giacomo Stella. Peccato che una certa politica ignori queste indicazioni e altri importanti studi sull’apprendimento scolastico. La nostra scuola, onorevole Sasso, non ama la selezione di classe, ritiene che tutti abbiano diritto ad essere accompagnati nell’età dell’infanzia e dell’adolescenza, fino alla maggiore età e anche oltre. Ma è anche e soprattutto la scuola che ricerca, sperimenta, riflette….
Noi siamo quelli che provano a praticare l’impossibile (obiettivi comuni, strategie diverse ovvero l’individualizzazione in luogo della personalizzazione).
Le parlo da ex insegnante di scuola media, nata alla fine della guerra, che ha avuto la fortuna di frequentare il liceo classico e poi l’università… le parlo da cittadina che rappresenta la maggioranza degli elettori che hanno votato altri candidati,  ma che  una legge elettorale iniqua sono fra i banchi dell’opposizione. Lasci perdere… La nostra scuola è quella che abbiamo ereditato dai nostri Padri Costituenti. Per quella, ma soprattutto per i nostri bambini e per i nostri ragazzi non ci stancheremo di chiedere il sapere per tutte e per tutti.

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