L’autunno delle libertà

9 Agosto 2009
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Gianluca Scroccu

L’autunno delle libertà. Lettere ad Ada in morte di Piero Gobetti , a cura di B. Gariglio, Bollati Boringhieri, 2009, pp. 306, € 17,00

Ottimamente curato da Bartolo Gariglio, docente di storia contemporanea all’Università di Torino e autore di fondamentali studi sui rapporti tra il fondatore de “La Rivoluzione Liberale” e il mondo cattolico, il libro raccoglie lettere, telegrammi e messaggi di cordoglio inviate alla vedova Ada subito dopo la morte in Francia di Piero Gobetti nel febbraio 1926, da parte di uomini come Salvemini, Einaudi, Sturzo e i fratelli Rosselli. Carteggi che testimoniano l’affetto e la riconoscenza verso un giovane di appena venticinque anni che in poco tempo aveva segnato, grazie al suo temperamento e alla sua curiosità intellettuale, il panoramico culturale dell’antifascismo italiano, tanto che Norberto Bobbio si chiese anni fa se nella storia contemporanea italiana vi fossero stati altri esempi di personalità capaci di esprimere in così poco tempo una tale mole di produzione intellettuale politica e culturale.
Una giovinezza troncata dalla dittatura, quella di Gobetti, “più che una promessa”, come l’avrebbe definita Camillo Bellieni nel suo messaggio di cordoglio, capace di lasciare una testimonianza destinata a durare nel tempo per quel suo orgoglio nel caricare su di sé parte del peso dell’opposizione ad un totalitarismo che stava cancellando le libertà degli italiani sotto la coltre del conformismo verso il capo assoluto.

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