Scuola: vita da precari, vita da cani

21 Settembre 2009
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Gianna Lai

I precari sardi hanno trascorso il primo giorno di scuola… fuori dalla scuola, sotto il palazzo della Regione, per opporsi ai licenziamenti di massa e all’attacco governativo all’istruzione pubblica. La lotta continua con la sensibilizzazione di studenti, associazioni e cittadini. Stiamo raccogliendo fra i precari brevi testimonianze: oggi è il turno di Laura.

Laura

Mi sono laureata in filosofia nel 2003. Nel 2004, sono stata ammessa alla Siss, 100 partecipanti per 5 posti, a 1500 euro. Finirò fra pochi mesi il Dottorato di ricerca presso l’Università di Cagliari, e poichè in tutti questi anni son stata impegnata nella scuola pubblica per soli due mesi, lavoro da un anno nella scuola paritaria, 8 euro l’ora per tre ore, esattamente con lo stesso punteggio di chi insegna nella scuola pubblica. Noi tutti abbiamo conseguito una formazione di alto livello. E questi 2500 licenziati della provincia di Cagliari una professionalità altrettanto importante, durante lunghi anni di insegnamento. Non ci adattiamo perciò ad una condizione di precariato a vita imposta dai recenti provvedimenti della Gelmini, e dai successivi accordi con la Regione Sardegna, finalizzati alla liquidazione della scuola aperta a tutti. L’occupazione del Provveditorato di viale Elmas e la protesta cittadina, come avviene nel resto d’Italia, proseguiranno fino a quando non riusciremo a imporre un cambiamento della politica scolastica; inoltre, continuiamo a rivolgerci agli studenti, ai docenti e a tutte le categorie di lavoratori perchè partecipino alla nostra lotta contro la disoccupazione e a sostegno dell’istruzione pubblica.

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