I dubbi “pesanti” sulla Finanziaria “light”

25 Settembre 2009
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da Aprileonline

Una finanziaria snella, con soli tre articoli, più le tabelle, e senza provvedimenti che accompagnino la manovra, perché al momento i sei decreti anti-crisi già varati sono sufficienti. Il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, l’ha presentata nei giorni scorsi nell’affollatissima sala di palazzo Chigi, alla presenza di ben 63 sigle di imprese, sindacati, Province e Comuni (le Regioni hanno disertato la riunione in attesa di risposte da parte dell’esecutivo su alcuni punti giudicati irrinunciabili dai governatori, come il Patto per la salute e le risorse per i Fas ed Enti locali). Stabilendo un primato tutto personale: ha scontentato tutti. Il governo ha fatto di peggio: l’ha approvata.
Ma vediamo di che si tratta:
Fondi per 693 milioni per il rinnovo dei contratti pubblici nel 2010 e l’estensione delle agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni anche nel 2012. E poi una norma per evitare un buco da 3 miliardi sulle pensioni agricole. Non manca, poi, la formula di rito - che però l’anno scorso non era stata inserita fin dall’inizio - in base alla quale le maggiori risorse che dovessero emergere dai conti pubblici saranno utilizzate per abbattere le tasse su lavoratori e dipendenti con famiglie numerose e a basso reddito.
La relazione introduttiva del governo spiega che la manovra è “indirizzata a stimolare la crescita mantenendo la stabilità dei conti pubblici” e che “contestualmente al miglioramento delle prospettive di crescita sarà ripreso il percorso di risanamento della finanza pubblica”. Così, anche se il deficit 2010 sarà al 5% si ridurrà progressivamente fino al 2,2 per cento del 2013.
* Contratti, 693 mln per 2010: La Finanziaria apposta solo le somme “gia scontate” nelle previsioni fatte nel passato per il rinnovo dei conti pubblici. In attesa di definire il nuovo modello contrattuale e raggiungere gli acconti. Gli importi complessivi ammontano a 3,4 miliardi per il prossimo triennio: 693 milioni per il 2010; 1.087 milioni per il 2011 e 1.680 milioni per il 2012.
* 79 mln a sicurezza; 135 a precarI: Per i rinnovi dei contratti pubblici si stanziano 350 milioni per i contratti a carico dello Stato e 343 per il settore non statale. Dei fondi dello stato 215 milioni saranno per i dipendenti Aran, ma a questi si aggiungono 135 milioni per il personale statale non contrattualizzato, in pratica per i precari. 79 milioni sono poi per i corpi e le forze di polizia.
* Bonus ristrutturazioni: Vengono estese fino al 2012 le agevolazioni previste per le ristrutturazioni edilizie e anche per l’acquisto di immobili già ristrutturati. La norma prevede anche l’applicazione dell’aliquota, al 10%, dell’Iva sui lavori.
La misura avrà un impatto di 324 milioni nel 2012, 743 milioni sia nel 2013 sia nel 2014.
* Giù tasse lavoro se maggiori risorse: la norma non era stata inserita nel testo della scorsa finanziaria varata dal Cdm. Venne invece inserita durante l’iter Parlamentare e ora, visto il pressing dei sindacati, acquista nuova valore. “Le maggiori disponibilità di finanza pubblica che si realizzassero nell’anno 2010 rispetto alle previsioni del Dpef sono destinate alla riduzione della pressione fiscale nei confronti delle famiglie con figli e dei percettori di reddito medio-basso, con priorità per i lavoratori dipendenti e pensionati”.
* Trasferimenti all’Inps: L’importo annuo che viene trasferito all’Inps sarà aumentato annualmente in base alle variazioni dell’indice Istat dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati, aumentato di un punto percentuale. Con lo stesso criterio viene adeguata la somma per l’onere pensionistico delle pensioni di invalidità.
* Pensioni agricole: Una norma interpretativa sulle pensioni dei lavoratori agricoli a tempo determinato, evita che recenti sentenze della Corte di Cassazione possano trasformarsi in un buco di 3 miliardi nel primo anno di applicazione e di 270 milioni per gli anni successivi.
I commenti: Netta la bocciatura da parte del leader della Cgil, Guglielmo Epifani, sull’impianto della manovra “che anche quest’anno non aiuta l’economia”. Mentre dagli altri sindacati arriva un forte appello affinché siano reperite le risorse per coprire il rinnovo del contratto del Pubblico impiego.
Confindustria intanto prosegue il pressing affinché misure già in cantiere, che hanno prodotto buoni risultati, siano completate, dalla Tremonti-ter a Basilea 2 fino alla moratoria per i debiti delle Pmi, senza dimenticare la Cassa integrazione i cui finanziamenti dovranno all’occorrenza essere estesi.
Il ministro Tremonti ha confermato che le previsioni per il 2009 non cambiano, il Pil scenderà del 5% mentre il deficit salirà al 5%. E proprio sull’indebitamento il ministro è tornato a sottolineare che farne ancora “sarebbe stato da irresponsabili e avrebbe provocato aumenti dei tassi di interesse e peggiorato le condizioni dei cittadini”. Tremonti rivendica quindi “una politica prudente che sta dando i suoi frutti”.
Per il momento il ministro rinvia l’ipotesi di altri provvedimenti correttivi. Ed eventuali aggiustamenti nel 2010 saranno da valutare “sulla base del maggiore afflusso di entrate atteso”. In particolare le risorse che arriveranno dallo scudo fiscale “verranno convogliate nel fondo presso la presidenza del Consiglio”. L’Italia, secondo Tremonti, è entrata nella “normalità dell’Europa, noi speriamo di crescere nel modo migliore possibile”. In passato, sottolinea Tremonti, la crescita altri paesi “è stata gonfiata da fattori esterni come il debito, ma il passato non sarà il loro futuro”.
Il segretario della Cgil sottolinea che il governo, nel presentare la finanziaria 2010, non ha fatto numeri “ma ha detto che la manovra si muove in continuità con l’anno scorso.
Questo secondo me vuol dire che non si fa, anche quest’anno, quello che sarebbe necessario fare per sostenere l’economia”. La manovra, prosegue il segretario, “fa molto poco, sia in valori assoluti che in qualità, non da nessuna spinta ne’ stimolo alla ripresa dell’economia e dell’occupazione”. Epifani conferma quindi il giudizio critico dello scorso anno “perché purtroppo non ci sono cambiamenti”.”Siamo già arrivati al fondo”, sostiene Epifani.
Secondo il leader della Cgil, è giunto il momento di dare “un po’ di stimoli fiscali, alla domanda e ai consumi senza tagli al settore della sanità o ai fondi a disposizione del mezzogiorno”. Il segretario ha inoltre sottolineato di aver chiesto al governo “i soldi per il rinnovo dei contratti pubblici perché allo stato non risulterebbe nulla, così non risulta alcun intervento fiscale sul lavoro dipendente e sulle pensioni”. Ed è tornato a sottolineare lo squilibrio fiscale tra lavoratori dipendente e pensionati da una parte e gli altri dall’altra: “è una situazione ingiusta e sbagliata, è in controtendenza con quello che fanno quasi tutti i principali paesi europei”.
L’esecutivo, insiste Epifani, ha fatto una scelta politica di mettere pochi soldi, altri paesi hanno fatto di più: il deficit cresce anche perché facendo poco su investimenti e sostegno ai redditi, il Pil cala. Ma le risorse servirebbero sopratutto adesso che il fondo è stato toccato, per aiutare la risalita.
Tre le richieste che il sindacato gira all’esecutivo: allentare il patto di stabilità dei comuni; raddoppiare il periodo della Cassa integrazione e non favorire la delocalizzazione delle azienda “da sud a nord o all’estero”. Quanto ai contratti pubblici di cui la Cgil si attende il finanziamento destinato al prossimo rinnovo Epifani ricorda come il sindacato non abbia sottoscritto l’accordo sul modello contrattuale ma anche come “chi lo ha fatto lo ha definito storico ed ora è logico che si attenda che sia applicato”. Quanto al fisco la Cgil torna a chiedere interventi di riduzione delle tasse sul lavoro dipendente “che proporzionalmente paga di più “. “Il Governo non ignori questa questione, serve un intervento”, ammonisce ancora Epifani.
Secondo Bonanni, “serve un segnale di cambiamento con l’accordo di tutti, una riposta immediata”. Vari gli interventi a disposizione del governo per alleggerire la morsa delle tesse sui redditi dei lavoratori dipendenti e pensionati:” detassazione della tredicesima, azzeramento delle tasse sul secondo livello contrattuale, abbassamento delle aliquote per i lavoratori e pensionati”, ha dettagliato ieri sera nel corso del suo intervento a Palazzo Chigi sollecitando anche “la cassa intergrazione ordinaria anche in deroga per tutti quelli che perdono il lavoro”. E’ importante per Bonanni, infatti, “che il governo ribadisca il concetto che nessuno resterà senza lavoro e senza reddito”. Disco verde invece allo scudo fiscale per il rientro dei capitali ma agganciati al rinnovo dei contratti pubblici. “Diciamo sì allo scudo fiscale ma le risorse vadano ai contratti pubblici”, spiega ancora sollecitando, sul Mezzogiorno, “un patto di responsabilità” tra tutti gli attori.
Mentre sul pubblico impiego il segretario della Uil, Luigi Angeletti, chiede al governo di “mantenere gli impegni assunti con noi firmando l’accordo per la riforma del sistema contattuale”. Oltre alla “disponibilità ad aprire una discussione per un impegno sulla riduzione delle tasse ai lavoratori dipendenti: ogni euro in più che entra deve avere questa destinazione”. Infine Angeletti torna a sollecitare la necessità di fare investimenti in infrastrutture.
Il segretario dell’Ugl, Renata Polverini puntualizza quindi che “non si può far passare la crisi senza aver messo mano all’equilibrio fiscale a favore dei redditi fissi che per Ugl passa anche per l’attuazione del quoziente familiare”. Un fisco più leggero, secondo Polverini, è la “via diretta per aumentare i salari, le pensioni e rianimare i consumi”. Infine il segretario chiede “l’estensione alle famiglie della moratoria su debiti concessa alle imprese”. Quanto agli ammortizzatori sociali, “è indispensabile allungare la cassa integrazione” proseguendo al tempo stesso, continua Polverini, “sulla strada degli incentivi alle imprese sane, non quelle arrivate gia’ in crisi alle porte della recessione”.
Confindustria chiede all’esecutivo di portare a compimento quanto il governo ha già messo in cantiere, dai provvedimenti interpretative della Tremonti Ter a parametri meno stringenti su Basilea 2 fino ad un attento monitoraggio sulla moratoria del credito varata a beneficio delle imprese sane. Il direttore generale, Giampaolo Galli, sollecita il governo, sempre all’interno “del rispetto dei vincoli di bilancio, quella degli industriali, che guarda anche alla ricerca e all’innovazione, “per la quale va trovata la soluzione all’erogazione del credito d’imposta sugli investimenti (il click day ha lasciato fuori moltissime imprese); ai debiti della P.a., “sbloccati a luglio di cui ora servono gli atti amministrativi necessari per allocare questi fondi presso i vari ministeri e sbloccarne erogazione”; alla patrimonializzazione delle imprese per la quale si chiede “la proroga del bonus per le aggregazioni”.
Ma gli industriali chiedono anche che il governo guardi con attenzione al Fondo di garanzia per le pmi:”È tra le misure più efficaci tra quelle adottate dal governo, sta funzionando” , dice Galli che però ricorda come “dei 1,6 miliardi annunciati per il quadriennio, a luglio ne sono stati sbloccati 168 milioni”. Per questo viale dell’Astronomia chiede “che una parte consistente del residuo, sia erogata nel 2010, anno molto critico per le imprese”. E infine gli ammortizzatori sociali per i quali Confindustria ribadisce che il “Governo deve assicurare, qualora ve ne fosse necessità, lo stanziamento di nuove risorse, anziché assicurare sulla quantità di quelle stanziate”.

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