Trattative in Turchia. Miracolo di Leone o di Donald? Speriamo bene. L’importante è che von der Leyen & C. stiano alla larga

11 Maggio 2025
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Andrea Pubusa

Lo so che sarò accusato di putinismo, ma da Mosca giungono buone notizie. Posso dire meglio che a Kiev, dove i volenterosi, ridicolmente, dopo aver perso sempre, minacciano sanzioni a Mosca, se non tratta? In realtà, le trattative ci sono già state in Turchia nel 2022, poco dopo l’inizio della guerra, ed erano giunte anche ad un buon risultato, ma non fu Putin a tirarsi indietro, fu Zelensky, bloccato da Boris Johnson immediatamente volato a Kiev per far saltare l’accordo. L’occidente non voleva la pace, ma proseguire la guerra per sconfiggere la Russia. E sappiamo poi com’è andata. Mosca ha conquistato alcune province ucraine e oggi la trattativa parte da lì. Non è un caso che Putin voglia tornare in Turchia per proseguire i colloqui fatti saltare da Johnson. Vuol far risaltare la follia occidentale di bloccare la firma nel 2022 e la maggiore difficoltà di raggiungere oggi un accordo dopo la sconfitta dell’iniziativa di Boris Johnson a nome di tutti i  volenterosi, Usa compresi. Fanno dunque sorridere le minacce di nuove sanzioni avanzate dai volenterosi attuali a Kiev l’altro giorno, che sono del tutto inopportune, a guerra persa.

Che sia la volta buona? Speriamo. Che sia un miracolo, il primo, di Leone? O anche di Donald per la sua iniziativa pacificatrice? O di entrambi? L’importante che Von der Leyen, Macron & C. stiano alla larga. Senza di loro la pace è probabile.

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