Andrea Pubusa
Era prevedibile, almeno dopo la sentenza della Corte costituzionale che ha cancellato la consultazìne sull’autonomia differenziata. Se ci fosse ststo quel referendum, ci sarebbe stato un effetto di trascinamento e forse il quorum sarebbe stato raggiunto.
Di fronte a questo esito qualcuno propone di rendere più difficile la consultazione popolare; sembra invece più opportuno renderne più agevole lo svolgimento utile. Ad esempio, abbassando il quorum di validità al 30%, si stimolerebbero al voto i cittadini anziche’ incrementare l’astensione di per sè già molto alta. L’attuale disciplina è stata pensata quando la percentuale dei votanti era elevata, oggi che altissima è l’astensione occorre creare un incentivo alla partecipazione. Del resto, eliminando le astensioni fisiologiche, il si risulta prevalente sui no che hanno scelto di far valere la loro posizione disertando i seggi. Si consideri anche il manifesto ostracismo sul tema delle TV pubbliche e le scorrette prese di posizione delle alte cariche dello stato, un intervento del tutto in contrasto con lo spirito della nostra Carta.
Nel merito chi ha votato ha avanzato con forza l’esigenza di rimettere al centro dell’ordinamento il lavoro e i lavoratori e l’apertura sul tema della cittadinanza. Le forze democratiche devono insistere su questa strada. La mobilitazione di queste settimane per il sì è un patrimonio prezioso che va tutelato e incrementato. Coi tempi che corrono bisogna mantenere alta l’iniziativa sui temi del lavoro, della democrazia e della pace.
2 commenti
1 Aladin
9 Giugno 2025 - 19:54
Anche su aladinpensiero online: https://www.aladinpensiero.it/?p=165703
2 Giacomo Meloni
9 Giugno 2025 - 22:43
MI PERMETTO QUALCHE RIFLESSIONE A CALDO SULL’ESITO DEI REFERENDUM ,
sui quali si sono espressi circa 14 milioni di votanti, ma non si è raggiunto il quorum del 50 più uno %, come previsto dalla Legge, fermandosi al 30,6%,registrando comunque l’80 % dei Si sui 4 Referendum sul Lavoro, ma solo il 60 % dei SI sul quesito sulla cittadinanza.
Ci sono stati molti errori di Comunicazione:
1.Primo errore di comunicazione, aver insistito prevalentemente col materiale propagandistico che i Referendum erano della CGIL, La stessa per esempio in Sardegna, nonostante la CSS con un proprio Comunicato invitasse i propri aderenti e simpatizzanti ad andare a votare “SI” ai cinque quesiti referendari, non ha ritenuto opportuno darne notizia né avvalersi di questo sostegno.,
2.Secondo errore, non aver considerato che oggi ed in particolare in Sardegna e nel Sud in generale i Sindacati non sono nel gradimento della maggior parte dei lavoratori dipendenti né tantomeno dei lavoratori autonomi, delle partite IVA, degli agricoltori e dei pastori.
3.Terzo errore, l’aver presentato la opposizione al
Jobs Act, tacendo volutamente le riforme intervenute dopo i provvedimenti introdotti dal Governo di sinistra .presieduto da Renzi.
4.Quarto errore, non aver considerato la difficoltà oggettiva di numerose piccole e medie imprese, che spesso faticano ad applicare norme sulla sicurezza a prescindere dalla dimensione delle stesse. Per intenderci, molte norme sono nate sul modello delle Grandi imprese. a prescindere.
5.Quinto errore, non aver tenuto conto che sul quesito sulla cittadinanza vi erano posizioni diverse anche a sinistra e nel Campo Largo e che lo stesso Partito Cinque Stelle aveva dato indicazione di non votare il quinto quesito.
5,Ultimo errore, aver lasciato quasi per intero alla Destra la materia sulla sicurezza, Non aver capito o sottovalutato che la paura soprattutto sui ceti più poveri e sui soggetti deboli spinge alla ricerca della sicurezza che stenta a trovare nei provvedimenti della Sinistra. Mi riferisco a chi viene scippato per strada o in casa -in genere anziani e soggetti deboli- o chi cerca casa e si vede costantemente scavalcato nelle graduatorie da extracomunitari, che hanno pur diritto alla casa,ma che occorre garantire uguale diritto e nello stesso modo anche ai residenti che si sono impoveriti o hanno perso il lavoro.
Ho seguito le prime reazioni a caldo di Landini, Segretario Generale della CGIL che
rilancia la Democrazia sindacale. Vorrei richiamarlo al dovere di rivedere gli Accordi sull’elezione delle RSU e degli RLLS, dove i sindacati storici nel Settore Privato pretendono posti riservati in caso di non elezione dei propri candidati (norma che anche come CSS insieme ai Sindacasti di Base abbiamo contribuito a far cancellare nel Settore Pubblico )e dove tra i candidati figurano i loro segretari di categoria.
Basta con la finta democrazia anche nei sindacati, dove alcuni contratti ,bocciati dall’Assemblea dei lavorator, passano ugualmente perchè recuperati con i voti di maggioranza negli organismi direttivi dei Sindacati.
S’impone una seria riflessione sulla rappresentanza e rappresentatività in politica e nei sindacati. Talvolta mi chiedo se chi va a contrattare col Governo rappresenta veramente gli interessi generali ed il bene comune. Ho motivo di pensare il contrario.
Lavoriamo insieme per favorire l’ascolto, la partecipazione democratica e l’entusiasmo perduto.
Giacomo Meloni Segretario Naz. le CSS
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