Andrea Pubusa

Già la location (come si dice oggi) è tutta un programma. Non in una sede istituzionale  ma in un resort di Trump in Scozia, patria della madre. Tra una partita di golf e una passeggiata il presidente col ciuffo comunica alla von der Leyen le sue decisioni. Alla napoletana aveva fissato i dazi al 50% per spuntare il 15%, un giochino da ragazzi, eppure i nostri governanti, con qualche rara eccezione, gridano gioiosi al successo. La statista di casa nostra dichiara perentoria: “è sostenibile”. Ci sono anche i molti miliardi per l’acquisto dagli USA di armamenti, di gas, di petrolio oltre al 5%  del PIL di spese per il riarmo. E dire che il gas la Russia ce lo dava in abbondanza a prezzo quattro volte inferiore della fornitura americana e che gli esborsi in armi sono finalizzati a una minaccia mai pronunciata e del tutto incredibile di Putin. Se ha difficolta a battere l’Ucraina, certo non può pensare di attaccare paesi UE. Ma la razionalità latita. Si grida ad un rafforzamento dell’alleanza atlantica. Ma che alleanza è se c’è un padrone e dei servitori? Che l’alleanza atlantica sia un sogno, una burletta?