Che follia, il dibattito sulla giustizia!

27 Novembre 2009
Nessun commento


Amsicora

Volete una prova della follia umana nella società attuale? Prendete il dibattito sulla giustizia in Italia. La maggioranza dice una cosa giusta (di cui peraltro non gliene frega nulla) per farne una sbagliata, L’opposizione dice una cosa sbagliata, per farne una giusta. Detto in parole più chiare, il centrodestra per salvare il Cavaliere passa come un trattore su migliaia di processi affermando di volere un impossibile processo breve, ill centrosinistra per ottenere il processo a Berlusconi sembra voler lasciare le cose come stanno, e stanno pessimamente.
Ora, in questa vicenda ci sono molti punti fermi, che tutti ben conoscono. Anzitutto,le enormi carenze di organico dei magistrati delle procure, sopratutto al sud dove e’ piu’ reale e concreta la forza della criminalita’ organizzata. Poche seghe, è indiscutibilmente vero l’allarme piu’ volte e da tempo espresso dall’ANM nelle sedi istituzionali, per lo svuotamento degli organici delle Procure; allarme rilanciato in questi giorni da numerosi Procuratori della Repubblica, nella lettera inviata al Presidente della Repubblica. C’è poco da obiettare “è ormai evidente il rischio - anzi la certezza - di una vera e propria paralisi della giurisdizione, che si traduce nella abdicazione dello Stato al controllo del territorio, e alla tutela della sicurezza dei cittadini, in zone segnate dalla pesante presenza della criminalita’ organizzata e mafiosa, e della delinquenza diffusa”. Ci vuol poco a capire che “a fronte della situazione creatasi negli uffici giudiziari piu’ esposti, le proclamazioni dell’intento di abbreviare i tempi del processo e di rafforzare la lotta al crimine . come sottolinea la Giunta dell’Anm - appaiono prive di ogni credibilita’. Alcuni uffici giudiziari del Sud sono ormai completamente carenti di magistrati. In altri uffici, sia al Sud che al Nord, le scoperture di organico sono superiori al 60%. In un avamposto della lotta alla mafia come la Procura di Palermo mancano ben 16 pubblici ministeri. A fare le spese di questa situazione saranno, come sempre, i cittadini onesti”. In Sardegna andate a vedere cosa succede nei Palazzi di Giustizia di Nuoro, Lanusei, Tempio, Carbonia. Ci vuole poco, in questa situazione a comprendere che l’unica soluzione stabile ed efficace al problema e’ la completa e organica revisione della distribuzione degli uffici sul territorio, come ha piu’ volte indicato l’Anm. Sembra invece il classico pannicello caldo la richiesta di una deroga temporanea e limitata al divieto di destinare i magistrati di prima nomina a funzioni requirenti e monocratiche penali.
Che fare dunque? A me viene in mente la situazione della Corte costituzionale una ventina d’anni fà. Era ingolfata da una montagna di fascicoli che crescevano di giorno in giorno, finché fu assunta una decisione semplice semplice ma efficace. Si affiancarono ad ogni giudice, come assistenti, dei giovani giuristi di grande spessore tecnico-giuridico, reclutati dalla Consulta liberamente ma con sierietà nelle università dove i bravi sono ben noti. Si formò così una task force d’alto profilo e piena di entusiasmo, che, sotto la guida dei giudici della Corte, in breve tempò smaltì l’arretrato. Oggi la Consulta, come mostrano tante vicende anche a noi ben note, decide in tempi accettabili. Si potrebbe far così anche nella magistratura ordinaria, penale e civile. Certo con maggiori problemi: come scegliere gli assistenti fra le giovani eccellenze, che le nostre facoltà di Giurisprudenza sfornano tutti gli anni? C’è poi la madre di tutti i prroblemi: come pagarli? Insomma, torniamo a bomba: ci vogliono soldi, molti soldi. E il governo a tutto pensa fuorché a questo. Si potrebbe pensare anche ad altre forme di compenso: ad esempio, conferire il titolo di avvocati a chi per due anni svolge questa funzione con un giudizio positivo oppure dare un bonus nel concorso per la magistratura. Insomma, si possono studiare soluzione efficaci, ma a basso costo. 
Dimenticavo. C’è un’altra questione. Bisogna far lavorare i giudici. Ce n’è tanti che lavorano come muli. Ma molti sono dei pesta piano. Interpretano la loro professione come una sine cura. Non sono attenti a ciò che fanno. E fanno disastri. I fascicoli civili passano così di mano fra tanto giudici senza che nessuno di loro li abbia mai letti. Fare una causa civile, anche per l’avvocato, è un’avventura in una terra di nessuno.
Ma, si obietterà, non c’è nulla da fare, la situazione è troppo compromessa. Tuttavia, ci sono segnali positivi. Ad esempio, dopo la riforma del 2000, i Tar decidono in tempi accettabili, spesso brevissimi. Perché? Perchè, con piccoli accorgimenti, si è abbreviato il processo. Spesso dalla Camera di consiglio si passa alla sentenza. Il giudizio è così definito ad uno, due mesi dal suo inizio. Poi i giudici amministrativi lavorano. Prendono la procedura sul serio. Quando c’è urgenza si allertano. Anche a Cagliari ci sono esempi di ricorsi decisi in sede cautelare lo stesso giorno della loro presentazione. Lo consente la procedura, certo, ma è altrettanto certo che il Presidente, cui spettano queste decisioni immediate, è sempre pronto a decidere, giorno e notte. Molti giudici ordinari hanno invece in testa la loro partitella a tennis o a calcetto. E’ una differenza non da poco.

0 commenti

  • Non ci sono ancora commenti. Lascia il tuo commento riempendo il form sottostante.

Lascia un commento