25 aprile: dopo i riti si ricomincia come prima

26 Aprile 2010
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Red

I riti sono necessari, ma - per non essere puramente formali - devono costituire un momento di riflessione e devono indurci a migliorarci, a cambiare abitudini e propositi.
Che ne dite di una manifestazione a Milano dove compare Berlusconi, il principale affossatore della nostra Carta? L’attuale eversore di essa nello spirito e nella pratica, prima che nella lettera? E del discorso del custode della Costituzione che c’invita all’accordo con lui? Accordo su cosa? Sulla modifica della Carta fondamentale in senso autocratico?
 E che ne dite della manifestazione a Cagliari, dove ad un certo punto compaiono Milia e Soru? A costo di essere noiosi: siamo garantisti e siamo per la presunzione di non colpevolezza. Milia condannato, ma appellante, e Soru, sotto processo, per la legge sono ancora incensurati e per noi non sono colpevoli. Ma abbiamo letto gli atti che riguardano il secondo e sentito persone che conoscono la vicenda processuale del primo. E ne abbiamo tratto l’impressione che, almeno sul piano della buona amministrazione, le due situazioni non sono encomiabili. Anzi sono criticabili; sono, per capirci, in contraddizione con i propositi di amministrazione democratica, trasparente e imparziale, che la sinistra ha sempre auspicato e nei periodi migliori praticato. Ed allora, per favore, se vogliamo onorare lo spirito di riforma morale e civile che il 25 aprile evoca, almeno nelle aspirazioni di chi l’ha preparato e vissuto, facciamo in modo che persone con ombre da allontanare o questioni da chiarire davanti ai giudici lascino il passo ai tanti cittadini democratici che la giustizia non la conoscono se non per le immagini televisive.
Va bene - direte - non si può impedire ad alcuno di esercitare la libertà di circolazione e soggiorno, e quindi di far parte del corteo. Ed è giusto. Quindi nessun problema per la partecipazione alla manifestazione, che è un fatto individuale. Ma la candidatura non lo è sia nella provenienza che nei destinatari. E’ un fatto collettivo non foss’altro perché i destinatari siamo noi: la comuntà dei democratici, che aspiriamo ad avere una rappresentanza che rispecchi e inveri oggi e quotidianamente gli ideali della Resistenza nelle sue azioni anzitutto. Una rappresentanza che opponga una nuova resistenza al regime di oggi, al berlusconismo, che è una forma di monocratismo e autoritarismo “mite”, ma non per questo meno micidiale del fascismo per i diritti e gli interessi delle masse popolari.
Ed allora se vogliamo che le sfilate del 25 aprile siano più partecipate e non si riducano a puri riti senza seguito, facciamo vivere gli ideali della Resistenza tutti i giorni ciascuno nella postazione che occupa nella società, a partire dalla scelta di chi deve rappresentarci nei partiti e nelle istituzioni.

Ecco ora le notizie sulle manifestazioni in Sardegna

Da Nord a Sud, la Sardegna celebra il 65/o anniversario della liberazione dal nazifascismo con cortei e manifestazioni che hanno avuto il momento centrale nella deposizione di corone d’alloro davanti ai monumenti ai caduti.

CAGLIARI - A Cagliari, il Comitato 25 Aprile ha promosso un corteo che è partito da piazza Garibaldi, con la banda che ha suonato Bella Ciao, e ha attraversato le vie del centro con una sosta al parco delle Rimembranze, dove è stata deposta una corona in ricordo dei caduti, per poi concludersi in piazza del Carmine. Qui, a partire dalle 17 e fino alle 24, spazio alla musica intervallata da interventi sul palco con letture di poesie e saggi, da parte di intellettuali e artisti, su episodi dell’antifascismo e della Resistenza.

SASSARI - A Sassari, il sindaco Gianfranco Ganau ha chiamato a raccolta la cittadinanza nel cortile di Palazzo Ducale per celebrare l’anniversario. Tra il pubblico anche i ragazzi delle scuole cittadine premiati per il concorso “Grazie nonno per un’eredità grande come la libertà”. Si tratta di una raccolta di storie, attraverso interviste ai nonni, che testimoniano i primi anni di percorso di creazione dell’Italia libera. “In questi anni - ha sottolineato il sindaco - abbiamo lavorato molto perché questa data assumesse, soprattutto per i più giovani, un significato che andasse oltre una semplice giornata simbolica da ricordare. Lo abbiamo fatto scegliendo di realizzare ogni anno delle campagne sociali, volutamente d’impatto, che mettessero a confronto diverse generazioni, razze e religioni, donando e mettendo al centro la Costituzione, atto fondante e irrinunciabile della nostra Repubblica”. Anche a Sassari la festa della Liberazione è anche festa di musica. Due giorni, ieri e oggi, nella Pineta di Baddimanna per i concerti di “Libera musica” fino a tarda notte.

OLBIA - Celebrazioni anche  ad Olbia, con un corteo che da piazza Regina Margherita ha raggiunto il monumento ai caduti in via Redipuglia; a Carbonia, dove la cerimonia di commemorazione si è svolta in piazza Roma; e a Quartu Sant’Elena, con un raduno di ex combattenti e amministratori locali nel parco intitolato a Giacomo Matteotti: davanti al suo monumento è stata deposta una corona d’alloro. Ad Iglesias ha parlato Carlo Ghezzi, presidente della Fondazione Di Vittorio.
 

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