Caro Andrea, tengo gana e sono incazzato. Anche con te

31 Maggio 2010
1 Commento


Costantino Melis

Caro Andrea,

dissento con forza dal tuo articolo di ieri. Cosa vuol dire non tengo gana? Io invece voglia di votare ne ho, e sono incazzato. Anche con te. Come fai a usare toni e parole poco consone a chi si batte per la democrazia! Ricordi le battaglie che abbiamo condotto quando eravamo nel PCI per conquistare anche un solo voto. Volantinaggio casa per casa, nelle fabbriche e nelle strade, parlando con la gente. Per battere il qualunquismo e portare anche un solo elettore in più al seggio. Allora sì che le percentuali erano alte! Ci sembrava inconcepibile che gli americano si recassero così in pochi alle urne. Con le tue parole oggi ti stai rimangiando mezzo secolo di militanza nella sinistra.
Certo, sono incazzato anche coi partiti, che non riescono a proporci se non raramente candidati all’altezza. Certo, hai ragione tu, Graziano è poco presentabile e a Nuoro si è fatta la frittata indigesta dei due candidati del PD. Certo, i gruppi dirigenti del centrosinistra stanno frapponendo ostacoli, con le loro scelte, all’esercizio del voto, ma noi dobbiamo votare lo stesso. Turandoci il naso, ma dobbiamo arginare la destra. Graziano è condannato, ma la sua condanna non è uguale a quella degli inquisiti del centrodestra, che di solito delinquono in modo organizzato. E Soru? Anche lui, secondo la Procura, ha turbato un’asta, ma, anche se lo avesse fatto, non è perché è mafioso. Forse Saachti è davvero la migliore nel settore. Tieni anche conto che Renato potrebbe essere di nuovo il nostro candidato. E allora a che serve sputtanarlo oltre quanto si è sputtanato da se stesso? E poi oggi c’è in campo anche Palomba. Se non ti va Graziano, vota Federico. Non è stato il nostro Presidente?
Ed allora tutti al seggio per il centro sinistra o per qualunque candidato non del cenntrodestra, ma tutti al seggio. Turandoci il naso, ma al seggio.
Con immutato affetto.
                                           Costantino Melis

Caro Costantino,

già le agenzie di stampa dicono che a vincere in Sardegna sarà anche stavolta il partito dell’astensione. L’affluenza alle provinciali, alle 22, era del 37,5%, con un calo di oltre 11 punti rispetto alle precedenti elezioni del 2005 (48,7%).
Certo più alto il dato delle comunali (49,2%), ma sempre inferiore al precedente (56,5%). Scarsa affluenza anche in Sicilia, dove si vota in 41 Comuni (12 con sistema proporzionale e 29 con quello maggioritario) tra cui un capoluogo di provincia, Enna: 51,6% alle 22, rispetto 57,24% delle precedenti amministrative. Anche in Trentino-Alto Adige, dove si è svolto il ballottaggio per l’elezione del sindaco in 13 Comuni, l’affluenza definitiva è stata in netto calo: nei dieci Comuni del Trentino ha votato il 60% degli aventi diritto, contro il 72,52% del primo turno, lo scorso 16 maggio.
In Alto Adige si è al 49,9% (contro il 69,93%) anche se manca il definitivo di Merano.
Ora, come spieghi questo calo di votanti? E il dato sardo? Un segnale di disaffezione, da parte degli elettori, verso le province, proprio mentre si discute falsamente della loro abolizione? Oppure una condanna senz’appello dei gruppi dirigenti e del loro modo di far politica? Eppure si tratta di un momento particolarmente significativo per le quattro Province di ultima istituzione (Carbonia-Iglesias, Medio Campidano, Ogliastra Olbia-Tempio), al termine del primo mandato amministrativo. Inoltre, siamo in presenza di una delle crisi più dure della nostra storia repubblicana, una crisi che può essere paragonata, mutatis mutandis, alle grandi carestie, a sa famini de s’annu doxi, come ancora diceva mio padre, tramandando il ricordo di quel terribile anno 1812 in Sardegna. E, nonostante tutto questo, i gruppi dirigenti sardi continuano a vivere una loro politica, fatta di scazzi e personalismi, lontana dalla realtà di sofferenza e difficoltà dei ceti popolari.
E dire che, dopo le regionali nella Penisola, le elezioni in Sardegna rappresentano un test importante per i partiti anche a livello nazionale, ma soprattutto per noi un test contro la Giunta regionale di centrodestra, a poco più di un anno dal suo insediamento, con lo scandalo dell’eolico che in queste settimane ha travolto Ugo Cappellacci, che proprio subito dopo le elezioni, martedì mattina in Consiglio regionale, riferirà sulla vicenda giudiziaria che lo vede coinvolto. Ma come fai a sollevare la questione morale, se anche il tuo candidato non è immacolato?
Oggi si vota dalle 7 alle 15, ma, caro Costantino, non vedo ressa ai seggi. E non è certo la mia poca voglia la causa di questa scarso attivismo elettorale. Anzi penso ch’essa sia solo l’effetto dell’azione di una poltica sciagurata e impresentabile.
Comunque si vota ancora stamattina. Ed allora, coraggio, con Costantino Melis, tutti al seggio contro il centrodestra, turandoci il mitico naso! Ma ho paura che non saranno molti gli elettori che seguiranno questo mio invito.
Con molta cordialità. Andrea

1 commento

  • 1 Allievo
    1 Giugno 2010 - 09:09

    “Ricordi le battaglie che abbiamo condotto quando eravamo nel PCI per conquistare anche un solo voto. Volantinaggio casa per casa, nelle fabbriche e nelle strade, parlando con la gente. ” Stiamo parlando di tempi arcaici…quelli erano i tempi della contestazione studentesca in cui c’era l’entusiasmo di rinnovamento..in cui all’università regalavano gli esami coi 18 politico..in cui tutti passavano i concorsi..”custusu funti i ’annusu de doxi”.. “pitticca sa famini”.. i dirigenti mantengono saldi il loro posto e lo trasmettono ai figli come nei sistemi monarchici..il popolino viene umiliato dai partiti, dai politici, dagli amministratori, dai selezionatori.
    Ci rimane solo la rete per esprimere il nostro disappunto e le urne per ribaltare la situazione.
    Tutti noi giovani grazie a voi che ci avete preceduto saremo condannati a “morire di stenti”…siate seri guardatevi le statistiche e riconoscete i vostri errori.
    Fateci un favore…fatevi da parte e date spazio ai giovani…rinnoveremo con le nostre idee la società e rimedieremo ai vostri errori!!
    Noi crediamo in “Noi stessi” sicuramente non in “Voi” che ci avete “incasinato” la vita rimandando alle generazioni future i vostri problemi.
    Cordialmente..
    un umile allievo

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