Sardegna pattumiera

2 Luglio 2012
Nessun commento


Red

Dai poligoni militari o dai poli industriali (ormai in larga parte dismessi) periodicamente trapelano notizie inquietanti, che mostrano come la nostra isola sia il luogo dove si consumano tragedie ambientali secretate dal potere politico o da quello economico. Ecco la denuncia dell’Associazione Adiquas, di A Manca pro s’Indipendentzia e dei Carlofortini Preoccupati! su l’ultimo episodio accaduto nei giorni scorsi a P. Vesme.

E’ inconcepibile che ancora una volta un carico di materiale tanto pericoloso abbia viaggiato indisturbato dalla Grecia fino a Portovesme.
Già nel 2007 e nel 2011 carichi radioattivi erano diretti verso Portovesme provenienti dalla Alfa Acciai di Brescia, è evidente che i controlli sulla filiera dei rifiuti speciali è del tutto inadeguato, in particolare, per quelli più pericolosi come i radioattivi. Si tratta di un ulteriore episodio molto grave, e ricordiamo che per l’utilizzo dei fumi di acciaieria, nel ciclo produttivo della Portovesme S.r.l., era stata disposta, per poterli accogliere, una specifica deroga alla legge regionale, a patto di un rispetto rigoroso della normativa sui rifiuti speciali. Denunciamo l’inadeguatezza del regime dei controlli rispetto all’ingresso di tutti i rifiuti in Sardegna e chiediamo che nei porti siano presenti e funzionanti le migliori attrezzature ad alta tecnologia ad oggi disponibili e che i rifiuti in arrivo vengano controllati con rigide ispezioni ambientali prima che vengano scaricati. I controlli sulla radioattività alla Portovesme Srl sono in regime di utocontrollo, il portale radiometrico è controllato dalla stessa azienda, in pratica la Portovesme S.R.L. è il controllore di stessa. Invochiamo il passaggio del portale radiometrico a enti pubblici, quali Asl, Arpas, Provincia e Comuni.
Non è accettabile che materiali pericolosi possano essere scaricati dalle navi e possano raggiungere la loro destinazione finale, in questo caso la Portovesme s.r.l., senza che venga rilevata la presenza del cesio 137. Da sottolineare che dal porto dove sono scaricate le scorie partono i traghetti per i residenti che in questi mesi sono pieni di turisti diretti per Carloforte.
Ci chiediamo anche quanto materiale abbia raggiunto la Sardegna. E’ inaccettabile che un materiale così pericoloso per la salute non prenda immediatamente la via del mare per essere rispedito al porto di provenienza anziché finire in quarantena sul nostro territorio.Dato il ripetersi dell’arrivo di materiali radioattivi chiediamo che vengano controllate le discariche che accolgono i rifiuti industriali, in particolare quella de S’Acqua e Sa Canna, quella di Genne Luas e della Carbosulcis e chiediamo anche che vengano controllati e analizzati il contenuto di tutti i camion che trasportano il materiale nelle discariche.

0 commenti

  • Non ci sono ancora commenti. Lascia il tuo commento riempendo il form sottostante.

Lascia un commento