In Sardegna il PD è coalizzabile?

16 Luglio 2013
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Amsicora
Se, guardandovi negli occhi, vi chiedo che differenza c’è fra Antonello Cabras e un qualsiasi notabile di  centro-destra, voi come mi rispondereste? Mi direste che Cabras è diverso? Che nella sua voglia di cariche è mosso da spirito di servizio? Che lui vuole l’incarico per l’interesse pubblico? O mi direte che non c’è alcuna differenza? Che si fa i fatti suoi in perfetto stile belusconiano o craxiano? E se, guardandovi negli occhi, vi chiedessi che differenza c’è fra l’evasione fiscale imputata a Berlusconi  e quella addebitata a Soru? Voi mi direte che la prima è volta a sottrarre risorse all’erario e ai fini pubblici e la seconda a togliere allo Stato sprecone per dare ai poveri? E se, sempre fissandovi nelle pupille, vi chiedessi che differenza c’è fra la nomina della Crivellenti senza domanda e le tante prevaricazioni procedurali di esponenti del centrodestra? Voi cosa mi direste? Che la Crivellenti, essendo stata addetta alla biglietteria, prova il riscatto degli umili secondo la miglior tradizione del Movimento dei lavoratori? E se, guardandovi in faccia, vi chiedessi una parola di verità sui programmi del PD alla Regione? Mi direste che sono alternativi a quel navigare a vista di Cappellacci?
No, amiche e amici miei, voi dovreste ammettere che non c’è alcuna differenza. Se sarete sinceri, mi direte che ormai il processo di omogeneizzazione è giunto a maturazione e che il PD, non solo nel nome e nelle bandiere, è simile al PDL, ma lo è nella sua anima. Non a caso governano insieme e insieme si stanno apprestando a quel massacro della Costituzione che nel 2006 sventammo col referendum popolare. Ed insieme, sotto la regia di Monti, hanno toccato una legge sacra per la sinistra, quello Statuto dei lavoratori che ha portato la Costituzione nei luoghi di lavoro. Ed allora sapete cosa vi dico? Che non ho mai votato e, salva demenza senile, mai voterò il PD. So che mi direte che così agevolo il PDL. Ed io vi rispondo che, in realtà, non favorisco alcun deterioramento  della situazione. Evito semplicemente di farmi prendere per i fondelli. Scanso quel senso di frustrazione che ha colpito chi ha votato il PD alle recenti elezioni politiche, convinto di combattere Berlusconi.
Ed allora dico a quell’insieme di forze della sinistra sarda che stanno fuori dal pantano PDL-PD, perché volete allearvi col PD? Perché bramate partecipare alle primarie di quel partito? Non vi basta essere stati presi per culo in quelle che hanno candidato Bersani per smacchiare il giaguaro? Non vi sembra ormai che le primarie siano uno specchietto per le allodole? Un falso esercizio democratico volto al più grave vulnus democratico, il tradimento degli elettori? So che tentare una via autonoma è complicato. C’è il pericolo di non farcela, di non eleggere nessuno. Di disperdere voti. Ma non è stato meglio disperderlo il voto, come ho fatto io votando Ingroia, che averlo dato a Bersani per usarlo per salvare B.? Che gioa provo avendo scelto Pirotto e Manca, onesti operai, anziché quelle anime morte che in Parlamento sono impegnati a violare la legge in favore del cavaliere e a manomettere  la Carta. Cari compagni e compagne  della sinistra dispersa e cari sovranisti, pensateci. Potete essere riferimento e stimolo per un sussulto di dignità dei sardi oppure veicolo di consenso verso chi la dignità l’ha perduta.    

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