Una giornata particolare

27 Novembre 2013
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Red

Giustizia è fatta! Berlusconi non è  più senatore. La sentenza della Corte di Cassazione che lo ha condannato ex lege alla decadenza è stata applicata. Per uno stato di diritto normale questo è normale. Il senato doveva solo prendere atto della sentenza di condanna. Se in Italia suscita clamore, questa è la spia del fatto che il nostro non è un ordinamento in stato di normalità. E’ sottoposto a numerose forzature, di cui sono protagoniste le massime cariche dello Stato. la più grave proprio in questi giorni la deroga all’art. 138 Cost. per manomettere la Costituzione modificando una sessantina di articoli. Non una revisione, dunque, ma uno stravolgimento, a partire dalla procedura di deliberazione. Berlusconi in questa direzione è colui che ha impresso al nostro ordinamento le più gravi deviazioni, anzitutto con le numerose  leggi ad personam.
Al momento, tuttavia, il fatto che il cainano sia fuori dal Senato non vuol dire che sia fuori dalla politica e che non possa ancora far male al Paese.
Certo, ci sono in arrivo altre sentenze su fatti gravi. Non è escluso, dunque, che B.  faccia la fine del suo amico Craxi. Anche se Bettino era finito nella calda e accogliente Hammamet, mentre il cavaliere rischia di latitare in una fredda dacia della Russia. In compenso lì potrà, col suo comagno di merende, Putin, consolarsi col bunga bunga, senza però la paura di censure o di processi.

1 commento

  • 1 Renato Monticolo
    27 Novembre 2013 - 20:55

    Una giornata particolare?
    Si, forse lo è, o almeno così crediamo.
    Ma è proprio il titolo dell’articolo che mi chiama alla mente il celeberrimo film di Ettore Scola, e allora….
    Quante analogie, quanti simboli ricorrenti.
    Il contesto del fascismo plateale, la disfatta insoddisfazione di Antonietta, la sofferta impotenza di Gabriele.
    Non è difficile l’accostamento di Gabriele con un governo incapace o forse soltanto indolentemente speranzoso in una improbabile luce alla fine del tunnel.
    Non è difficile riconoscere in Antonietta la gente italiana, ormai sfiancata e rassegnata ad una routine grigia e sempre più irreversibile.
    Non è difficile vedere il contesto teatrale delle nostre istituzioni che si agitano alla ricerca di un credibilità e di una legittimazione ormai perdute.
    Si è una giornata particolare, speriamo ( parafrasando Rosemonde G. Rostand ) lo sia più di ieri e meno di domani.

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