Oggi il CDA del Teatro lirico: che farà Massimo?

29 Novembre 2013
14 Commenti


Amsicora

Compagni ed amici, oggi voglio fare un gioco con voi, porvi una domanda, a cui voi potete rispondere anche solo mentalmente entro le 18,30. Se volete, potete, girarla a vostra moglie o alla vostra compagna, se ne avete, o ad un amico o anche ad un collega di lavoro. Perché? Per avere conferma o smentita di quanto voi avete pensato, per vedere se il vostro convincimento è ragionevole o no.
Antefatto. Questo pomeriggio è convocato il Consiglio di Amministrazione del Teatro lirico di Cagliari con all’ordine del giorno le determinazioni conseguenti alle sentenze del Tar che hanno annullato la nomina della Crivellenti a sovrintendente e quella di Cabras al CDA. Quest’ultima decisione ha fatto rivivere la nomina di Baggiani, che Massimino aveva illegittimamente (parola del Tar) revocato. Il nostro Sindaco-Presidente lo ha convocato non sua sponte,  come doveva, ma perché richiesto, secondo statuto da tre componenti il CDA e costretto dalla Presidente del Collegio dei sindaci.
Massimo ha due alternative.
La prima. Tenere la seduta alla presenza di Baggiani e deliberare di dare attuazione alla sentenza del Tar, riprendendo la procedura di selezione del nuovo sovrintendente, esaminando le 44 manifestazioni d’interesse presentate, formando la lista degli idonei e fra questi, motivatamente, sceglierne uno: quello che appare più idoneo a ricoprire l’incarico in questo delicato momento per il Teatro e i dipendenti.
Nell’ambito di questa discussione ci sono poi due alternative. Esaurito l’esame, il CDA può ritenere che nessuno sia idoneo. Ipotesi però solo teorica, posto che fra gli aspiranti con regolare domanda ci sono persone che hanno diretto i maggiori teatri lirici italiani, dal Regio di Parma alla Scala di Milano. L’altra possibilità è che il CDA revochi motivatamente la procedura decisa nel giugno del 2012 e opti per una diversa modalità di scelta. Tutt’e tre queste opzioni si muovono nell’alveo di quanto stabilito nella sentenza del Tar e sono compatibili con essa.
La seconda soluzione. Massimo non si presenta alla riunione (se la dà a gambe, come ha fatto l’altroieri quando non si è presentato in Consiglio comunale per rispondere alle interpellanze e alle interrogazioni). Oppure, da volpe quale è, non scappa, ma, con mossa astuta, fa andare deserta la seduta. Indizi: si sono dimessi in contemporanea l’Avv. Cincotti e l’Avv. Arru, che nelle sedute annullate dal Tar dell’ottobre 2012 avevano tenuto bordone al Sindaco-Presidente. Contestualità delle dimissioni casuale o concordata e preordinata? Sono in carica ora 4 membri del CDA, Massimo compreso, nonché un quinto, Baggiani, la cui nomina è stata resuscitata dal Tar con l’annullamento di quella dell’amico del Sindaco, Cabras. La sentenza è sostanzialmente autoesecutiva e dunque Baggiani può (anzi, deve) entrare subito in carica, ma Massimo crea problemi  formali e ritiene la seduta invalida per mancanza del numero legale (cinque).
Dopo l’improduttività della seduta, il Sindaco-Presidente scrive (o riscrive al Ministero), invocando lo scioglimento del CDA per impossibilità di funzionamento e chiedendo il commissariamento del CDA e, caso unico o quasi nella storia amministrativa, di se stesso! Con quale obiettivo? Far sì che il Ministro dei beni culturali faccia come quello delle Infrastrutture Lupi, riadotti la nomina annullata dal Giudice amministrativo!
Questo il quesito con le alternative principali. Vi do però qualche altro elemento per aiutarvi nella risposta. La scelta della prima soluzione comprova che la Crivellenti è stata occasionalmente presentata a Massimo da Claudio Fava, dirigente di SEL e stimato intellettuale, senza alcuna pressione per la nomina, avvenuta solo per una scelta “culturale” (si fa per dire!) del Sindaco-Presidente.  D’altronde, fra i 44 aspiranti con regolare domanda ci sarà pure una persona seria e all’altezza! Perché violare una procedura decisa col consenso di Massimo?
La seconda soluzione, invece, poggia sul Ministero dove sta quel tal dr. Nastasi, di cui Letta-zio è stato testimone di nozze in quel di Filicudi. Quel Nastasi ha sempre dato sponda al nostro Massimo nelle delibere annullate dal Tar. Quel Gianni Letta che - non in una dichiarazione estemporanea, ma davanti al PM Pilia, stando alla stampa regionale - il vecchio sovrintendente Pietrantonio ha dichiarato avergli segnalato la Crivellenti per un incarico nel Teatro di Cagliari e che lui ritenne di poter assecondare  nominandola soltanto addetta-precaria alla biglietteria.
Ecco, così posto il quesito, datevi la risposta, tenendo conto della situazione reale e del senso comune, ma - attenzione! -  anche dell’astuzia volpina di Massimo che vede dove noi, uominui e donne qualunque, non vediamo e, dunque, fa cose che il buon senso e la buona amministrazione sconsiglierebbero ai comuni mortali.

14 commenti

  • 1 Riccardo
    29 Novembre 2013 - 09:24

    Ci sarebbe magari una terza soluzione.
    Zedda ha detto in consiglio che non ha mai chiesto il commissariamento, anzi, che ha scritto al ministero chiedendo come evitarlo.
    Purtroppo affiora il legittimo sospetto che le dimissioni di Cincotti e Zedda, che rischiano di paralizzare il cda, siano state ispirate da Zedda proprio a questo scopo, ovvero per spianare la strada alla seconda soluzione illustrata da Amsicora.
    Ora Zedda, che già all’inizio di questa surreale vicenda, aveva posto il commissariamento come unica alternativa alla signora Crivellenti, ha tutto l’agio di dimostrare la sua buona fede nominando all’istante il consigliere d’amministrazione che occupi il posto in cda lasciato vacante da Cincotti e chiedendo al Ministero di nominare il sostituto del dimissionario Oscar Serci.
    In tal modo il Sindaco avrebbe il suo cda con il quale lavorerebbe in serenità per evitare lo spettro del commissariamento che sarebbe una iattura per i dipendenti della Fondazione. È pur vero che, stando ad alcune affermazioni fatte in pubblico dal Sindaco, si deduce che egli non nutre alcun rispetto nei loro confronti ma non vogliamo nemmeno che ci sfiori il sospetto che abbia trasportato sul piano personale questa vicenda e voglia, con la complicità dei vertici del ministero già nominati da Amsicora, aggirare il pronunciamento dei giudici e sperare in una riconferma di Crivellenti come commissario in una sorta di rivalsa nei confronti di tutti.

  • 2 Alberto Rilla
    29 Novembre 2013 - 09:47

    Sono a dir poco sconcertato dal comportamento di Massimo Zedda su questa vicenda, e da tempo mi astengo dal commentarla in termini tecnico-giuridici perché dovrei essere troppo pesante con una persona che conosco e con la quale umanamente parlando non vi è stato mai alcun problema.
    Non so (o forse non voglio) dire se tecnicamente vi siano tutti i presupposti per l’abuso d’ufficio, norma la cui applicazione da spesso corpo alla necessità di una “probatio diabolica”, dato che con uno di quegli schifosi inciuci che hanno accompagnato 20 anni di berlusconismo di destra e di sinistra, la norma fu modificata in modo bipartizan per salvare amministratori inquisiti sia dell’allora Polo della Libertà, sia soprattutto del PDS/DS.
    Tuttavia è evidente che l’atteggiamento del sindaco nel complesso di questa vicenda è stato improntata a un unico filo conduttore: o fate come voglio io o porto via il pallone.
    Il commissariamento della Fondazione, già evocato dal sindaco in Consiglio Comunale a fronte delle perplessità mosse dall’opposizione di destra, ma anche dal partito che non c’è (il Pd, o come direbbe Beppe Grillo il Pdmenoelle) era stato invece richiesto a gran voce dalle organizzazioni sindacali del Lirico quando sono emerse le circostanze di assoluto disordine amministrativo nelle quali è stata fatta la nomina della Crivellenti - con la revoca illegittima di Baggiani e interpretazioni disinvolte sul plenum e sul quorum del CdA, puntualmente asfaltate dal Tar - e ora che le granitiche certezze del sindaco e del suo giro di plauditores e laudatores con tanto di chi ha tirato strumentalmente in ballo l’antifemminismo (come se Angela Spocci, Valeria Orani, Luisa Sclocchis e tante altre valide candidate fossero maschi), sono state sconvolte dal Tar e sono a rischio in Procura (ieri un organo di stampa, forse La Nuova Sardegna ma non ne sono sicuro, ha evocato il prossimo invio degli avvisi ex art. 415 bis c.p.p., e forse non solo nei confronti del sindaco), il commissariamento torna nuovamente in ballo come ipotesi prescelta da Zedda.
    Peccato che, come in tanti hanno rilevato anche in consiglio comunale, non sussista il presupposto del “commissariamento” derivante dal dissesto finanziario, dato che Zedda ha detto più volte che i conti del Lirico sarebbero stati messi in sicurezza, e a meno che non si vogliano evocare le riduzioni e i ritardi nel pagamento dei contributi da parte della Regione e, lupus in fabula, dello stesso Comune (il consigliere di Forza Italia Farris avrebbe detto che il contributo comunale è diminuito da 3.600.000 a 600.000 euro, in pratica ridotto a un sesto, davvero encomiabile aspirando al titolo di capitale europea della cultura!), e se invece si deve fare riferimento a irregolarità amministrative, le sentenze del Tar hanno puntualmente fotografato come queste siano riconducibili unicamente alla responsabilità del sindaco e dei consiglieri Arru e Cincotti che con lui hanno approvato nei modi noti la nomina della Crivellenti (e che oggi si sono molto tempestivamente dimessi, dopo che si riunirono in quattro, compreso l’illegittimamente nominato Cabras, col sindaco, in un fortino assediato da dimissioni per la contestata nomina.
    Si è discusso tanto sul Lirico, sul fatto che questo sia stato spesso accusato di essere un carrozzone mangiasoldi, e in molti siamo rabbrividiti quando il sindaco, in occasione del noto discorso al Mediterraneo alla presenza di Vendola, non ha fatto distinzioni tra i lavoratori e chi avrebbe causato questi sconci finanziari mettendo tutto e tutti in un unico calderone qualunquistico in termini dai quali perfino il MoVimento 5 Stelle, che anzi ha dato spazio ai lavoratori nel Blog di Grillo, si è ben tenuto lontano, e che sono ascrivibili appieno alla demagogia di destra.
    Ciò che emerge, soprattutto quando ci si trova a confrontarsi con persone dell’entourage del sindaco e le si trova in modo sconcertante con le fette di salame sugli occhi pronti a difendere anche l’indifendibile quasi emulando il noto Ghedini, è che, raffrontando la situazione con quella relativa ai baretti del Poetto, rispetto alla quale un giusto rigore nell’applicare una legge che come ne far west è stata assente per 20 anni ha causato disagi, sembra emergere, quanto all’importanza della legalità, una doppia morale, che è quella stessa che ha devastato la sinistra sul terreno della credibilità, azzerando di fatto le distanze dal berlusconismo nella percezione dell’opinione pubblica. Una “diversità” che, perseguita con tenacia da Enrico Berlinguer, oggi non c’è più, e che, quando si pretende ancora di averla solo per i nomi che si portano o le etichette di partito che si indossano, assume semplicemente i connotati di una solenne ipocrisia.

  • 3 Antracas
    29 Novembre 2013 - 10:05

    Trovo la tesi espressa da Massimo ieri in aula a dir poco confusa, come è possibile affermare che non può riunire il CDA per la presa d’atto dell’insediamento di Baggiani, perché non ha i 5 componenti in carica ?? Lo statuto dice che il consiglio è regolarmente costituito quando ci sono 5 componenti in carica e cioè devono essere presenti almeno 5 consiglieri nominati dagli enti preposti, fatto che sussiste visto che Baggiani è nominato. Questo deriva dalla legge 367 che, legge neonata, prevedeva la costituzione di un organo e definiva il numero minimo con cui si sarebbe potuto incominciare ad operare. Se così fosse non si potrebbe mai insediare un CDA, perché le nomine non arrivano mai simultaneamente. Quindi sino al raggiungimento dei 5 membri il CDA si riunisce per la presa d’atto formale dei nuovi membri, e quando raggiunge i 5 membri è regolarmente costituito ed in grado di operare, ed in questo caso di aprire la manifestazione d’interesse .Oltretutto ieri in aula è parso che la decisione del commissariamento fosse scaturita dalla presa d’atto delle dimissioni , inviate formalmente ma non ancora ratificate dal CDA, ma la lettera di risposta di Massimo al Dott. Nastasi è partita ben prima che le dimissioni fossero inviate.
    Ciliegina sulla torta è poi sembrata la proposta di taglio di un terzo delle risorse del Lirico per il 2014 che potrebbe sembrare un atto di “vendetta” deciso da un sindaco che si è preso ad interim l’assessorato al bilancio e quello del personale. Oltretutto è quantomeno strano che il Presidente di una Fondazione tagli le risorse a “se stesso”, ma questa è una considerazione politica ed ha poca importanza se non per dimostrare che Lui forse non ha a cuore l’azienda di cui è il rappresentante legale. Il Tar dice che si torna al 30 e quindi a quando due consiglieri invitavano il Presidente a convocare Baggiani e data in cui erano presenti in CDA : Il Presidente, Serci, Contu ,Porcelli,Arru ( consigliere di fiducia del CDA ).Inoltre il Presidente Massimo dimentica che lo statuto dice che : Il Presidente è tenuto a sollecitare la nomina del consiglieri mancanti e a dire il vero a norma di statuto ne mancano altri 4 e non mi pare che arrivino sollecitazioni. Ma ancora che il consiglio possa non essere validamente costituito, ci può stare, ma questo non vuole dire che il consiglio sia decaduto visto che la durata in carica di ogni consigliere ( 4 anni ) per statuto è personale, quindi si procede naturalmente alla sostituzione dei consiglieri mancanti finché non si raggiunge il numero operativo. Tutto questo sarebbe doveroso farlo perché: si deve consegnare il bilancio di previsione e la programmazione entro il 30 Dicembre 2013, il Presidente è a conoscenza del fatto che dal 1 Dicembre il coro sarà a disposizione per mancanza di programmazione, e l’orchestra lo sarà dal 15 Dicembre ???. Il fatto che la legge Bray preveda che entro il Giugno 2014 come detto da lui in aula si debba aggiornare lo statuto e riportare i consiglieri a 7 membri è ininfluente perché la legge dice che si può anticipare tale data solo se il consiglio è decaduto, ma torno a dire che il consiglio non operativo non è un consiglio “decaduto”.

  • 4 Dinamite Bla
    29 Novembre 2013 - 10:14

    Seguo sempre con molta attenzione ciò che scrive, Amsicora, e ancor di più, da lavoratore del Lirico di Cagliari, attendo con ansia tutto quello che dei suoi articoli riguarda la tormentata vicenda del teatro.
    Tormentata dall’incapacità del suo presidente, incapace di, ed evidentemente impossibilitato a, recedere sulla nomina di Crivellenti.
    Un tale accanimento nasconde qualcosa di più grosso di quanto finora abbiamo potuto ipotizzare, un do ut des al quale il sindachetto non può sottrarsi.
    Oppure, ed auguro a Massimo che non sia così perchè starebbe a dimostrare come Cagliari abbia voluto un sindaco capace solo di infantili capricci, la sua ostinazione è solo ed esclusivamente frutto di una poco intelligente, immatura testardaggine.
    Comunque sia, di questi giochetti (politici o meno), chi ne fa le spese, almeno per ora, sono i
    delle loro famiglie. Unica nostra speranza è che la magistratura presenti al più presto il conto al “nostro” presidente.lavoratori del lirico, professionisti dalle comprovate e riconosciute capacità che nonostante tutto ogni sera vanno in scena, benchè lo stallo amministrativo e programmatico voluto dal sindaco ponga di ora in ora sempre più grossi dubbi sul loro immediato futuro e su quello delle loro famiglie. Unica nostra speranza è che la magistratura presenti al più presto il conto al “nostro” presidente.

  • 5 Carlo Murtas
    29 Novembre 2013 - 11:15

    Se scegliesse la prima soluzione Zedda potrebbe anche riconquistare la nostra fiducia politica dimostrando di saper correggere gli errori commessi a causa della sua debolezza culturale e della sua immaturità poltica, sulle quali peraltro, dovrebbe seriamente mettersi a lavorare.
    Se sceglie la seconda opzione dimostrerebbe a tutti di far parte a pieno titolo di quel notabilato politico arrogante, trasversale e molto italiano che partendo dal Letta-Zio passa per i vari avvocati Azzecagarbugli e alla fine arriva dritto sino al giovane sindaco di SEL.

  • 6 Donatella
    29 Novembre 2013 - 11:50

    Cosa penso? Vediamo un pò, bisogna stare attenti alle parole, altrimenti si potrebbe rischiare una querela. D’altra parte, si sa, i ragazzetti della Cagliari bene (come di qualsiasi altra città), hanno i soldini per portare la gente scomoda in tribunale. Dico che un comportamento del genere è allucinante. Regalerei a questo giovane politico (altri direbbero improvvisato, ma io no) un gioco di società, anche Risiko va bene, così potrebbe allietare le sue vuote serate. Invece no, lo abbiamo eletto sindaco. Noi dipendenti, per primi, gli abbiamo fatto campagna elettorale. Era figo, veniva alle manifestazioni, era un amicone, scambiava la sua mail con tutti e chiedeva consigli. Ma, come da copione, una volta arrivato alla sua poltroncina, ci ha devastato, comportandosi come un qualsiasi politico, direi quasi come Tremonti (”Con la cultura non si mangia”). Ora i giochi di ruolo. uno si dimette, l’altro pure, figo! Così non c’é numero legale per approvare un bilancio. Così perdere i finanziamenti e, finalmente avere la propria vendetta “Far commissariare il teatro” e magari vederlo chiudere. Bella soddisfazione, degna di un vero politico Italiano. Mi sarebbe piaciuto vederlo in sal ai nostri concerti, così come hanno sempre fatto tutti i nostri dirigenti… ma lui aveva cose più importanti da fare, meno noiose “della musica per vecchi”, e anche “questi orchestrali, che dovrebbero avere lo stipendio dimezzato”… (così dicono, ma io non ci credo che abbia potuto dire frasi del genere. Una persona per bene come lui, di buona famiglia, mica parla così. Infatti saranno sicuramente solo voci.) Resta il fatto che, ad oggi, non ci sono gli stipendi. E si, lo so, c’é gente senza lavoro, ma il detto “mal comune mezzo gaudio” non mi è mai appartenuto. I nostri politici scatenano la guerra tra poveri, DIVIDE ET IMPERA, non l’hanno inventato loro ma hanno studiato bene la lezione. (Naturalmente io non penso queste cose, così si dice in giro. per me sono tutti bravisssssimi). La cosa più sconcia (dicono, ma io non lo penso) è che una donna normale, con una dignità normale, avrebbe già mollato la presa da molto. Però (dicono, ma io non lo penso) i soldi se li è presi, 10.000 euro al mese. Certo, fare un salto di qualità del genere “dalla biglietteria a dirigere un grande teatro” deve essere il frutto di un’abilissima maestria, grande conoscenza della materia, e sopratutto PRESENZA sul luogo di lavoro. Ah… già, non si deve strumentalizzare il fatto che fosse incinta, e che dopo appena due mesi, si sia ritirata in maternità (sempre a 10.000 euro al mese). però, se io ho la febbre e manco un giorno (sperando che non capito di sabato o domenica) mi levano il 30% dalla giornata. Bè, mi sembra giusto, d’altra parte chi sta in palcoscenico 11 mesi all’anno? Chi si fa il mazzo studiando anche la domenica? Chi viene a lavorare anche se ha la tendinite? Chi porta avanti gli spettacoli? Lei, la crivellenti. Noi no, noi siamo solo un contorno. Cosa penso di tutto quello che sta succedendo? Che mi fa schifo tutto! No, non parlerò del mio stato finanziario, è una mia cosa intima. Ma se per colpa del sindaco, mi dovessero pignorare la casa, bè… allora sono cazzi suoi. E non mi frega nulla di quanti soldi ha, io lo porto in tribunale, e non sarò l’unica. Si deve dimettere! (scusate, ho dimenticato di sottolineare che per me lui è assssolutamente un innocente e quello che ho scritto, sono solo voci di corridoio. Ogni riferimento a fatti o persone è frutto della mia immaginazione… diciamo che è una storiella)
    Donatella Carta, professore d’orchestra e scrittrice di romanzi fantasy

  • 7 luca
    29 Novembre 2013 - 12:44

    Zedda sta diventando più complesso di un sudoku di difficoltò immane. Non si può sempre giocare al Zeddoku, qualcuno irritatosi, potrebbe strappare la pagina

  • 8 Maurizio Melis
    29 Novembre 2013 - 16:04

    Attualmente i consiglieri in carica sono tre. Quindi, includendo il Presidente, i membri del CdA risultano quattro, cioè uno in meno del numero richiesto dallo statuto affinché il Consiglio possa dirsi validamente costituito.
    Mancando il numero legale, il CdA non può operare perché qualunque decisione presa non risulterebbe valida, compresa la verifica dei requisiti del maestro Baggiani richiesta dallo statuto per approvare la sua nomina a consigliere.
    In questa situazione l’attività della fondazione risulta paralizzata e quindi l’unica via possibile è il commissariamento.

    Dallo statuto della Fondazione lirica di Cagliari:
    “Il Consiglio è validamente costituito quando siano in carica cinque componenti, compreso il Presidente.”
    E ancora:
    “Alla convocazione dei consiglieri nominati dagli organi di competenza e dei rappresentanti dei privati provvede il Presidente della Fondazione.
    Il Consiglio di Amministrazione nella prima seduta successiva alla nomina verifica che i suoi componenti siano in possesso dei requisiti richiesti dalla legge e dallo statuto.
    Se la verifica ha esito negativo, ne dichiara la decadenza e ne promuove la sostituzione.”

    Risposta di Amsicora

    Caro Melis,
    quanto lei dice non modifica nella sostanza il giudizio politico sulla vicenda. Anzi lo conferma, giacché le dimissioni contestuali di Cincotti e Arru non sono casuali. Si tratta degli stessi che il 1° e il 15 ott. nonché il 20.12.2012 hanno votato con Zedda la Crivellenti. Non solo si tenga conto che il 20 dicembre 2012 la ratifica della delibera del 1° ott. è stata votata presenti Zedda e altri tre ed allora il presidente ed anche il dr. Nastasi del Ministero hanno ritenuto la delibera valida. E’ una vicenda dal punto di vista della linearità e della buona amministrazione poco decorosa per qualunque parte politica. Quando poi questa condotta è tenuta da chi pretende di essere di sinistra e di voler il cambiamento la situazione è angosciante. Chi ha eletto Zedda non si aspettava certo questo.

  • 9 Alberto Rilla
    29 Novembre 2013 - 18:51

    E’ davvero un peccato che il signor Melis si scordi che non esiste al mondo che delle dimissioni di membri di organi collegiali, a prescindere dalla loro efficacia legale verso i terzi - che riguarda il profilo del tutto diverso della responsabilità esterna, su cui dispone l’art. 2385 del codice civile - possano essere efficaci ad ogni effetto in assenza di una presa d’atto da parte dell’organo collegiale di cui fanno parte, che non può certo essere surrogata da notizie di stampa che possono benissimo essere smentite o dalla mera conoscenza da parte del sindaco-presidente. In caso contrario, si attribuirebbe peraltro ai destinatari delle comunicazioni di dimissioni un inconcepibile potere d’arbitrio di subordinare interamente a proprie attività, e non a quelle dell’intero organo collegiale, lo stesso regolare ricambio tra gli amministratori. Intendimento che non poteva che essere logicamente estraneo alla volontà del legislatore, che legifera in termini generali, astratti e razionali e non sulla base di convenienze politiche del momento.

  • 10 Riccardo
    29 Novembre 2013 - 20:31

    È curioso che questo statuto oggi sia diventato, per i sorcini del sindaco, più sacro della Torah:. È senza dubbio giusto, il problema è che a tutt’oggi gli unici che lo hanno violato, a sentire il Tar, sono Zedda con i consiglieri che lo hanno sostenuto.
    Il sindaco è presidente della fondazione dal giugno 2011. Dal suo insediamento, nelle sedute del cda del Teatro a cui ha partecipato, non ha trovato un attimo per sottoporre i requisiti di Baggiani all’organo amministrativo, al momento della nomina di Cincotti ha nominato solo lui e non ha dichiarato l’eventuale decadenza di Baggiani per ricoprire il secondo posto con una persona di suo gradimento. A questo punto mi piacerebbe sapere (parlo davvero per ignoranza): quanti consiglieri hanno valutato e approvato i requisiti del fotografo Cabras?
    Il cda, come già detto qui sopra, non è decaduto, è sufficiente che il sindaco nomini il suo rappresentante, imitato magari dal Ministero. Il fatto che questo atto non venga compiuto rischia di avvalorare la tesi di quelle malelingue che pensano che ormai Zedda agisca solo per ripicca, per rompere il giocattolo. Lo ha minacciato più volte già dall’ottobre 2012. Sorge il sospetto che stia mirando, nella migliore delle ipotesi, ad un drastico ridimensionamento della Fondazione.
    E ciò sembra confermato dall’ultima notizia riguardante il ventilato taglio di 1.900.000 € del contributo ordinario del Comune di Cagliari.

  • 11 Marco
    29 Novembre 2013 - 22:00

    Gentile Maurizio, Baggiani è nominato, è Il TAR con sentenza esecutiva a rimetterlo al suo posto. Ci rendiamo conto che se le cose stessero come lei afferma, ci troveremmo nel paradosso che il CDA non potrebbe mai più costituirsi per prendere atto della nomina dei nuovi consiglieri? L’ha spiegato meglio di me Antracas in un commento precedente.
    Ma scopriremo presto chi ha ragione…

    […] “Ci è stato spiegato - racconta Simone Guarneri, sindacalista- che sono stati inviati dei pareri legali al ministero per fermare l’iter che porta al commissariamento. Domani spiegheremo le nostre ragioni in una conferenza stampa: siamo convinti che il commissariamento sia una nuova forzatura. Siamo pronti per nuove manifestazioni”. Una battaglia in punta di diritto: con il parere legale si cercherebbe di smontare la tesi secondo la quale il commissariamento sarebbe, dopo le dimissioni di Arru e Cincotti, l’unica strada percorribile. Si oppongono alla nomina del commissario non solo i lavoratori, ma anche la Regione. Nei prossimi giorni, forse già da lunedì, potrebbe essere fissato un incontro tra la stessa Regione e il Ministero.” http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca_sardegna/2013/11/29/si_presentano_soltanto_3_consiglieri_salta_la_riunione_del_cda_del_lirico-6-343135.html

  • 12 mariaelisabetta
    30 Novembre 2013 - 00:49

    Bene, leggo Maurizio Melis, che a occhio mi pare l’avvocato del Sindaco, leggo Amsicora che ci fa sapere cose davvero incredibili nella risposta a Melis, leggo vari commenti tutti molto preoccupati e giustamente allarmati.
    Ma se è vero che il 20 dicembre 2012 erano in quattro a votare la ratifica della delibera dell’1 ottobre, sorgono spontanee e immediate alcune inquietanti domande.perchè il sindaco non si è riunito con il blocco Cualbu (tre consiglieri Cualbu, Porcelli e Follesa) per insediare Baggiani come ha fatto il 20 dicembre? Ma Baggiani non è già stato insediato dal TAR? Perchè Corrado Cabras viene convocato direttamente in seduta senza il simpatico passaggio che il Sindaco vuol far fare a Baggiani?ribaltando i termini perchè Baggiani deve fare un passaggio per essere insediato che Cabras non ha fatto? C’è qualcosa di penalmente rilevante in tutto ciò? Perchè una convocazione con cinque consiglieri non è valida visto che l’avvocato Maurizio Melis richiama puntualmente lo statuto che stabilisce la validità delle sedute qualora vi siano 5 consiglieri compreso il presidente?Secondo i resoconti stampa Cincotti si è dimesso e non è stato convocato. Ma Arru è stato convocato in cda quindi si è dimesso in ritardo rispetto a Cincotti considerato che l’Unione ne ha dato notizia il giorno dopo delle dimissioni di Cincotti. Ergo dai giornali sembrerebbe che il sindaco ha convocato un consiglio composto da cinque consiglieri, zedda, arru, cualbu, porcelli e follesa e quindi valido anche secondo la sua teoria. Il sesto, anche con il mini abusetto della convocazione/insediamento di Baggiani a scoppio ritardato a differenza di quanto fatto con Cabras, si sarebbe insediato nel corso della riunione. O i giornali dicono balle, o le balle le dice Amsicora, o le balle le spara, grosse, il Sindaco con il suo avvocato difensore Melis. Qualcuno mi aiuta a capire? Inoltre per finire il commissariamento è una previsione di legge indipendente dalla volontà degli amministratori che non riescono a raggiungere i requisiti richiesti dalla legge stessa per restare in carica o è una strategia politica, una volontà precisa, per raggiungere obbiettivi differenti dalle finalità statutarie dell’ente che si è chiamati ad amministrare? Chiedo lumi a qualcuno esperto in materia, fateci capire. Grazie

  • 13 Antracas
    30 Novembre 2013 - 09:33

    Gentilissimo Maurizio Melis , non mi trovo d’accordo con il Suo commento vorrei infatti specificare che : lo statuto delle Fondazione è stato costituito facendo riferimento al Decreto Legislativo 367 che ha trasformato gli enti Lirici in Fondazioni di diritto privato. Viene quindi redatto in funzione del Codice Civile e del Decreto stesso. Il termine :” in carica” si riferisce alla nomina dei componenti ( I consiglieri entrano in carica all’atto della proclamazione ) inoltrata alle Fondazioni dai rispettivi Enti .Mi risulta che il consigliere Baggiani sia stato nominato dal Presidente della Fondazione ( Emilio Floris ) e che quindi il consigliere anche in virtù della sentenza del Tar abbia pieno titolo per essere considerato un consigliere d’amministrazione. Altra cosa è la verifica dell’onorabilità a cui lei allude che potrebbe essere verificata come fu fatto per il consigliere Cabras nella stessa giornata in prima seduta anche in assenza del limite stabilito dallo statuto dei 5 membri, in quella occasione infatti erano presenti : Il Presidente, il consigliere Arru e il consigliere Cincotti ( erano dimissionari: Oscar Serci e Felicetto Contu ). Lei capisce che se la norma dello statuto si applicasse come lei la interpreta e come la interpreta il sindaco non si potrebbe avere mai un CDA operativo. Le ricordo a tal proposito che le nomine da pare degli enti non avvengono mai simultaneamente e se ci trovassimo in presenza di una scadenza naturale del mandato per l’intero cda, come si potrebbe insediare il primo componente nominato se non ci fosse il numero di 5 componenti?
    Ma se anche Lei avesse ragione e volessimo dire che il CDA non può operare a questo punto ci viene incontro l’Art. 2385 del codice civile che recita :
    Cessazione degli amministratori
    L`amministratore che rinunzia all`ufficio deve darne comunicazione scritta al consiglio di amministrazione e al presidente del collegio sindacale. La rinunzia ha effetto immediato, se rimane in carica la maggioranza del consiglio di amministrazione, o, in caso contrario, dal momento in cui la maggioranza del consiglio si e` ricostituita in seguito all`accettazione dei nuovi amministratori.
    Quindi le dimissioni presentate dai due consiglieri : Cincotti e Arru hanno valore solo se rimane in carica la maggioranza del Consiglio altrimenti sono da intendersi congelate

  • 14 mariaelisabetta
    1 Dicembre 2013 - 10:40

    Grazie a tutti per le spiegazioni che mi avete fornito. Per me, che non sono esperta di diritto e non ho studiato giurisprudenza all’università, sono informazioni importantissime, ma chi è del settore mi dice siano l’ABC per qualunque studente appena laureato. Chiedo al CdA, a questo punto validissimamente in carica. Perchè non deliberate e non prendete con un tirocinio gratuito un cavolo di praticante che vi dica l’ABC del diritto così da non compiere errori macroscopici come quello della non riunibilità del Consiglio di Amministrazione per mancanza di numeri o dello scavalcamento della manifestazione per la nomina del Sovrintendente sanzionata pesantemente dal TAR? Ma che dilettantismo è mai questo? La Regione dice, ABBIAMO SPESO CENTO MILIONI IN DIECI ANNI. Ma investite 1000 euro all’anno per i contributi di un tirocinante gratuito ed eviteremo al nostro teatro queste figuracce nazionali (anzi internazionali visto che i famosi 44 curricula di aspiranti sovrintendenti, celebri più dei gatti della canzone, si dice provengano da Italia ed estero)!!!!!! Il Tar Ha condannato la Fondazione a risarcire per 18.000 euro i ricorrenti Meli, Spocci e Baggiani. Con quei soldi avreste pagato i contributi ad un tirocinante gratuito per 18 anni e avreste guadagnato in immagine. Forse anche Amsicora darebbe suggerimenti gratuiti alla Fondazione o l’Ordine degli Avvocati. Fate qualcosa di urgente però perchè il cammino è pieno di buche, meglio non caderci dentro ogni volta. Non lo dico solo al Sindaco presidente ma a tutti i Consiglieri di Amministrazione perchè la famosa fiducia al Sindaco sul nome della Crivellenti l’avete votata tutti quanti, destra e sinistra, nonostante la destra avesse la maggioranza in quel memorabile primo ottobre. Ma ai quattro consiglieri della maggioranza dell’1 ottobre chiedo: ma uno straccio di nome da portare in cda da quei 44 curriculum proprio non lo avevate???????Si sa il teatro è pieno di misteri e questo è uno dei tanti.

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