Colpo all’autonomia del B. Sardegna: Sardaleasing fusa in ABF

24 Marzo 2014
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Giacomo Meloni - segretario gen. CSS
Il progetto di fusione per incorporazione di ABF Leasing SpA in Sardaleasing SpA realizza l’operazione prevista nel Piano Industriale del Gruppo BPER 2012-2014. Per l’economia della Sardegna e le Imprese che utilizzano il leasing come forma di finanziamento intelligente, si concretizza l’ultima spoliazione finanziaria del patrimonio del Banco di Sardegna. Uno svuotamento azionario completo che trasferisce in maniera legale, la maggioranza quasi assoluta del gruppo sardo, che dopo il fallimento della Banca Popolare di Sassari e l’acquisizione del suo patrimonio in Banca di Sassari SpA di proprietà del Banco, ha visto il Banco di Sardegna diventare, tramite la sua Fondazione e sulla spinta della B. d’Italia, patrimonio della BPER. Le concentrazioni delle anche in Europa ed il supermercato delle acquisizioni che hanno facilitato la semplificazione quantitativa non hanno di certo favorito il risultato qualitativo della finanza nella Unione Europea che, dalla crisi esplosa sin dal 2008 ha sostenuto finanziariamente quasi tutti i gruppi finanziari e bancari colpiti dal collasso e sostenuti con risorse estorte ai cittadini europei nel modo più subdolo e perfido mai avvenuto nella storia della economia e finanza del mondo. Centinaia di miliardi di euro sono stati dirottati e messi a disposizione delle banche tramite le operazioni della BCE che la Commissione Europea ha costantemente sostenuto ed elogiato. Per questo, una semplice operazione di fusione per incorporazione di due società di leasing, con cessione poi alla BPER soc. coop. delle azioni Sardaleasing SpA possedute dal Banco di Sardegna, appaiono alla Confederazione Sindacale Sarda come l’ultimo atto di cessione del gioiello di famiglia della imprenditoria e della politica della Sardegna. Consentire alla Capogruppo BPER la detenzione del 51% della entità derivante dalla fusione, è perlomeno un atto servile, senza coinvolgimento politico di garanzia, e soprattutto scorretta da un punto di vista sindacale perché premia strumentalmente i lavoratori ma spoglia l’economia della Sardegna di un suo tradizionale strumento di credito.
Per questo la CSS Nazionale Sarda e la CSS Territoriale di Sassari denunciano l’ennesimo atto di colonialismo finanziario ed economico a discapito dei sardi con la connivenza della politica assente in questo momento di passaggio di consegne istituzionali. Fa appello alla Fondazione del Banco di Sardegna, affinché vigili ed agisca nell’interesse del popolo sardo e della sua autonomia imprenditoriale e finanziaria.

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