Nuovo inizio a sinistra, si fa politica senza partito

28 Febbraio 2015
2 Commenti


 Red

Ieri a Cagliari nell’assemblea di solidarietà alla Grecia, organizzata da Il Manifestosardo e da Democraziaoggi, è stata evocata più volte la “Coalizione sociale” lanciata da Landini.  E’ sempre più manifesto il bisogno di sinistra anche in Italia per battere il centro destra di Renzi e Berlusconi. Non si può essere solidali con la Grecia o difendere la Costituzione o rilanciare la lotta per il lavoro e la democrazia senza una sinistra credibile e diffusa. Il desiderio di fare come in Grecia è forte o come in Spagna: Syriza ha vinto, Podemos ha molte probabilità di vincere. Che fare, dunque in Italia, qui ed ora? Rodotà è tornato sul tema parlando su Il fatto quotidiano di un nuovo inizio a sinistra in un modo del tutto inedito e originale: si fa politica anche senza partito, poi si vedrà. Insieme a Il Manifestosardo torneremo sul tema nei giorni prossimi, sforzandoci di capire come chi lo voglia possa, anche a Cagliari, inserirsi in questo processo di costituzione della sinistra dal basso. Frattanto, ecco in sintesi il pensiero di Rodotà.

 

 Quella lanciata da Maurizio Landini è una proposta politica “anche perché, questa ‘coalizione sociale’, che io stesso avevo proposto, è una formula che aiuta a fare chiarezza. Non si possono ripercorrere le vie del passato, quelle fallimentari della lista Arcobaleno, della lista Ingroia o, su altri piani, della lista Tsipras”. Lo spiega Stefano Rodotà in una intervista al Fatto quotidiano condividendo anche il pensiero di Sergio Cofferati sul tema.
“Dobbiamo guardare fuori dall`Italia - prosegue - ma né Podemos né Syriza sono modelli che possiamo importare. Il problema principale è individuare i temi e i princìpi dai quali partire per un lavoro comune. Il terzo passaggio messo in evidenza da Cofferati è che solo fatti questi primi due passi si può individuare il tema della rappresentanza e poi anche quello del leader”.
“Non ho in mente - precisa Rodotà - un movimentismo al quadrato. Ma la coalizione sociale significa in primo luogo riconoscere quel lavoro consolidato e forte di molti soggetti che esiste già da diverso tempo e che è stato già vincente. Quando si fa riferimento a Luigi Ciotti si fa riferimento a un`esperienza, Libera, che anche con campagne come Miseria Ladra ha determinato un grande lavoro comune. Quando si fa riferimento al lavoro di Gino Strada, si fa riferimento a laboratori che già operano anche in Italia. Terzo caso possibile, i comitati per l`acqua e i beni comuni sono i più vincenti di tutti con il risultato del referendum. In questo progetto la Fiom è un aggregatore che ha fatto una delle lotte più importanti per veder riconosciuti dei diritti”.
“Quando Landini dice che fa politica ma che non fa un partito - sottolinea - dice qualcosa che la cultura debole di questo periodo ha perduto: la politica non si chiude tutta dentro i partiti. Oggi c`è una società in cui i partiti sono diventati oligarchia e hanno espropriato i cittadini. Sulla base di provvedimenti come il Jobs Act o la responsabilità civile dei giudici ne viene fuori una grande restaurazione di centro. Più che uno spazio `a sinistra`, oggi ci sono una serie di principi e diritti che non trovano copertura politica”.
“Abbiamo bisogno - conclude Rodotà - di un nuovo inizio. Non possiamo portarci dietro tutto quello che c`è stato nell’ambito della sinistra. Oggi abbiamo bisogno di una chiara discontinuità.
Quello che lega le formazioni politiche esistenti non mi sembra adeguato alla situazione nuova. È necessario che i diversi soggetti proponenti concordino un cammino che richiederà forme di contatto permanente, con la Costituzione come bussola ma calata nella lotta politica attuale. Un lavoro comune potrebbe essere quello della legge di iniziativa popolare di modifica dell`articolo 81 che prevede il pareggio di bilancio”.
 

2 commenti

  • 1 Andrea Murru
    28 Febbraio 2015 - 10:08

    Dear Red, dove potremo avere news sulle iniziative da portare avanti anche in Sardegna?

  • 2 Francesco Cocco
    28 Febbraio 2015 - 18:02

    Caro Red, fai riferimento all’iniziativa di ieri. La giudico molto interessante: vi era uno sforzo di ricerca e una volontà di unità. Bisogna che si moltiplicano simili momenti . La nuova sinistra non può nascere dai nuovi sedicenti capi carismatici di turno. Quelli apparsi sulla scena o sono cialtroneschi o troppo narcisi Occorre un grande sforzo di elaborazione per capire il nuovo. Una elaborazione a livello di base della società e che poi progressivamente sappia trasformarsi in coerente azione politica.

Lascia un commento