A Soru il Cavaliere oppone un candidato debole

28 Dicembre 2008
4 Commenti


Red

Dunque è Ugo Cappellacci il candidato del centrodestra per la presidenza della Regione Sardegna. Una candidatura debole, alla portata di Soru. Un esponente che, al di là della recente carica poco più che formale di coordinatore regionale di Forza Italia, ha una dimensione politica puramente cagliaritana, quale assessore comunale alla Programmazione e alle Finanze. Non è un leader regionale. Anche il curriculum del candidato del centro destra è scarsamente significativo. E’ sposato, con tre figli. Dottore commercialista, ha conseguito la laurea in Economia e commercio all’Università di Cagliari con il massimo dei voti e la lode. Nel suo corso di studi c’è la specializzazione per l’esercizio della professione di dottore commercialista alla Scuola di direzione aziendale dell’Università Bocconi di Milano e presso la Luiss Management di Roma. Ha frequentato i corsi sul controllo di gestione degli enti pubblici tenuti a cura del network interuniversitario per lo Sviluppo della managerialità degli enti pubblici, con il quale ha collaborato in qualità di associato. Insomma, un candidato per nulla eccezionale, anche se l’essere un normalissimo buon professionista oggi può essere un gran titolo a fronte di tanti candidati chiaccherati, indagati e talora in conflitto d’interessi.
Ed è proprio su questa ordinarietà che sembra puntare Silvio Berlusconi.”Cappellacci e’ il tipo di candidato che abbiamo deciso di cercare per tutte le elezioni amministrative”, ha spiegato il Cavaliere,conversando con i giornalisti a palazzo Grazioli. “Non e’ un politico di professione, ma un commercialista”, ha ricordato, anche se ha gia’ “maturato una certa esperienza in politica come assessore e come coordinatore di Forza Italia a Cagliari”. Cappellacci, ha insistito, “e’ un tipo molto positivo, una persona trasparente e vigorosa”, ha assicurato, “e’ il Gianni Chiodi della Sardegna”. “Sono assolutamente sicuro che ce la facciamo e mi impegnerò personalmente nella campagna elettorale come ho fatto in Abruzzo”. Berlusconi e’ apparso soddisfatto soprattutto dello spirito unitario  che ha portato alla candidatura di Cappellacci. “Ho accolto e approvato questa nomina felice che sia arrivata dalla base e da tutti i partiti che confluiscono nel Pdl”, ha detto.
Anche Cappellacci si è detto sicuro di vincere. Ma si tratta di ottimismo di maniera. Il candidato più forte, stando ai sondaggi, sarebbe stato Pisanu, che però il Cavaliere ha destinato ad altro incarico. Per Soru, dunque, le chances migliorano. La scelta del centrodestra obiettivamante lo aiuta. Ricorderete la candidatura nel 1994 per forza Italia di un ottimo professionista e galantuomo come l’Avv. Ovidio Marras, che tuttavia fu battuto nettamente da Federico Palomba. Cappellacci, però, incassa il sostegno anche dell’Udc e forse del Psdaz, con cui ha aperto una trattativa.  Si presenta come candidato di una coalizione unita e ampia. E da questo punto di vista è certo messo meglio di Soru, che ha creato intorno a sé solo macerie, e non si sà bene se riuscirà a rimettere insieme i cocci.  Per tante ragioni quella del 15-16 febbraio si preannuncia come una competizione aperta. Staremo a vedere.

4 commenti

  • 1 Stefania S.
    29 Dicembre 2008 - 14:44

    Per descrivere qualcuno non basta fare Copia e Incolla della sua biografia ufficiale. Chi ha scritto l’articolo su Ugo Cappellacci ha omesso di raccontare che il candidato a governatore è stato assessore alla programmazione e al bilancio nella giunta di Italo Masala, quella che ha contribuito ad aggravare la disastrosa situazione finanziaria della Regione. Lui fu anche firmatario di una delibera che prevedeva l’acquisto per 200 milioni di Euro di quattro edifici costruiti da Sergio Zuncheddu. La delibera fu tra i primi provvedimenti ad essere cassati da Renato Soru.

  • 2 admin
    29 Dicembre 2008 - 16:00

    Giusto, Ma, nell’immediatezza o si hanno notizie dirette e verificate o si fà il copia/incolla delle note stampa (come abbiamo fatto noi). C’è però un giudizio di debolezza della candidatura Cappellacci, che l’episodio raccontato da Stefania conferma e aggrava. In effetti, l’azione di Cappellacci come Assessore regionale della giunta Masala (una delle peggiori a memoria d’uomo) và scandagliata a fondo, perché può venir fuori il profilo di un politico dalle scelte e dalla condotta amministrativa molto discutibile. Stefania, se hai altri elementi, per costruire questo identikit, son ben accetti. Grazie, per ora, del prezioso contributo.

  • 3 Sandro
    29 Dicembre 2008 - 20:47

    Necessario un accenno ai suoi trascorsi mercuriali come presidente della Sardinia Gold Mining, da cui si è dimesso per occupare il posto di assessore al comune. E magari anche al fatto che lo studio commercialistico della sua famiglia è uno di quelli che curano gli interessi fiscali di Berlusconi. E che il suo sponsor nella lotta per questa leadership è stato Romano Comincioli, massonica longa manus del cavaliere sin dai tempi degli acquisti immobiliari in Gallura negli anni 80. Massone Cappellacci nega di esserlo, ma del resto Cossiga - che non lo è - ha sempre detto che con un padre, uno zio e un fratello massone, non è necessario che diventi massone anche tu. Nonostante questo, voci cagliaritane di corridoio commercialistico lo accreditano alla loggia massonica di rito scozzese Heredom 1224.
    Sottovalutarlo solo perché non lo si è sentito troppo nominare sarebbe veramente un peccato di ingenuità.
    L’articolo della scrittrice Michela Murgia in realtà è perfettamente reperibile proprio sul sito di Renato Soru, quello che forse avrebbe avuto più interesse a censurarlo. http://www.renatosoru.it/j/x/65?s=4&v=9&c=286&va=x&id=5735

  • 4 admin
    29 Dicembre 2008 - 22:09

    Bene le ulteriori notizie di Sandro. Lasciamo però da parte le voci di corridoio o i “si dice”. Finché le notizie non sono verificate è bene non darle o presentarle come ipotesi. Quanto alle osservazioni di Cossiga, si può affermare anche il contrario: abbiamo cconosciuto famiglie di democristiani con la “pecora nera” comunista e viceversa.

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