Caro Pigliaru, poveri noi nella palude del PD sardo!

28 Novembre 2016
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Andrea Pubusa

manchac

Caro Pigliaru,
lo hai sentito Renzi? Che faccia tosta! “Se prevale il NO  vince la palude! Vincono quelli che difendono le poltrone! Vince la casta!” Così dice il trombettire di Rignano, amico tuo. Ma non ti sembra il selfie del PD sardo! Nell’Isola dei mori il PD è senza segretario da mesi. Caro Francesco, rispondimi con sincerità, guardandomi negli occhi. Siete senza vertice perché il segretario, oberato dall’ impegno di europarlamentare, si è dimesso? Lo ha fatto perché vuol far meglio in Europa per noi sardi? Sarà. Ma a Bruxelles - dicono i bene informati -non ci va neppure in cartolina, è il più assenteista di tutti. France’, tu che gli stai vicino a Soru e sai, dimmi: c’è  qualche altra nobile ragione? E’ forse incappato nella giustizia per aver fatto picchetti con gli operai Alcoa? O perché si è incatenato con i lavoratori licenziati della Vesuvius? O perché a Capo Frasca ha protestato troppo vigorodsamente contro le basi militari? Caro Francesco, hai qualche pudore a dirlo? E allora, se non lo dici tu, lo dico io: NO, compagni ed amici, proprio NO. Soru si è dimesso perché condannato dal Tribunale penale di Cagliari per aver evaso 2.6 milioni di euro. Un bel malloppo, non ti pare? NO, NO, non si tratta certo di NOccioline. Caro Francesco, lo so che ci sarà l’appello e la sentenza che conta è l’ultima, quella definitiva. Per ora, per noi garantisti, presunzione d’innocenza sempre e comunque. Però consentimi, come fa un uomo di studi, rigoroso come te, a stare vicino a persone in odor di evasione? Dai! Ammettilo, non è prorpio una bella compagnia! E non è il solo; poi c’è quell’accozzaglia di sperperatori di fondi del gruppo consiliare.
Caro Francesco, era de maggio e fra li ccerase rosse e l’odor de rose, il Partito Democratico isolano perdeva il segretario per mano del giudice penale… e, ahinoi!, non lo ha ancora trovato. Non si può dire che non ci siano state riunioni! Direttorio, mini direttorio, riunioni di consoli, dei triumviri e dei quadrumviri, assemblee plenarie, ristrette, ristrettissime e anche semiristrette. L’Autogrill di Tramatza è stato un va e vieni continuo, sfrenato, un crocevia intasato per i tanti raduni (chiamarli assemblea è troppo!) regionali del Pd, ma nulla. NO, le diverse consorterie, che formaNO la grande consorteria del PD sardo, non si sono messe d’accordo. Continui rinvii e lunghe pause di riflessione. Mediazioni su mediazioni della presidente Giannarita Mele (la Madonna la protegga!) perfino per provare a scrivere un ordine del giorno unitario che tracci il percorso. Le sfumature delle “anime” (sic!) del Pd hanno fatto saltare tutto per mesi.  Ecco allora la salvifica nomina di una “figura nazionale di garanzia che verrà affiancata da una commissione”, ma attenzione! … “senza minare la legittimità degli organismi statutari eletti, l’assemblea, la presidente e il comitato di garanti”.  E perché la momentanea sospensione della rissa interna? Embè, la banda, col garante, affiancato dalla commissione, non può mancare alla truffa del secolo, a provvedere “all’organizzazione della campagna referendaria”, in attesa del Congresso fissato per il 26 febbraio 2017.
E poi volete che questa consorteria non voglia profondere il proprio impegno per una nobile causa? Udite! Udite! Testuale: “per un rilancio dell’azione di governo della Giunta regionale che possa rafforzare e completare, nella seconda parte della legislatura, i risultati raggiunti fino a oggi”. Caro Francesco, questa è una minaccia bella e buoma, e terribile! Completare i risultati raggiunti dalla tua giunta?! Mamma mia!, il colpo di grazia per la Sardegna!. E non basta! Si richiamano  ”tutti i simpatizzanti, iscritti e amministratori del partito a un impegno straordinario a favore della campagna referendaria per il Sì. La riforma costituzionale - si legge nell’ordine del giorno - votata in Parlamento, rappresenta un’occasione irripetibile per modernizzare le istituzioni e proseguire nelle riforme in grado in di rilanciare la crescita economica e occupazionale nel Paese”. Quanta autorevolezza in questo appello e quanta credibilità! France’, se siete veloci come per l’elezione del segretario regionale, c’è da ben sperare in Sardegna!
Caro Francesco, tu sei un uomo di scienza, un uomo di verità, e allora non avrai difficoltà ad ammettere che il PD sardo più che nella palude è esso stesso la palude. Cosa possa scaturire da queste acque stagnanti lo comprendi anche tu. Tu dovresti essere il primo ad insorgere, perché questa immobilità mefitica paralizza anche il tuo governo regionale, mentre la Sardegna sprofonda e segna livelli di povertà mai visti. Ma tu, caro Francesco, sembri un uomo di un altro pianeta, forse perché anche quando parli,  guardi  verso l’alto, verso il cielo non vedi ciò che accade in terra, non ti accorgi dei drammi della gente comune. Poveri noi! Plana, per favore!

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