Andrea Pubusa
L’udienza al Tar riunisce il fior fiore degli amministrativisti sardi, con incursioni anche di autorevoli professori e avvocati continentali. Si tratta di profondi conoscitori dell’amministrazione, con una spiccata sensibilità, al di là degli orientamenti politici, per le libertà e le garanzie costituzionali. Gli amministrativisti sono poi particolarmente affezionati al principio di legalità perché è su di esso che si fonda lo “stato di diritto” e con esso si combatte l’arbitrio del potere, sempre in agguato nell’amministrazione. Le chiacchiere in attesa della chiamata della causa sono una buona occasione per fare il punto su temi importanti, come, del resto, avviene al Consiglio di Stato, ovviamente su scala nazionale e col meglio dei giuspubblicisti di tutta Italia. L’ultima udienza era poi particolarmente affollata perché sono stati concentrati i ricorsi non discussi nelle feste natalizie. Il tema del giorno? Le elezioni regionali e naturalmente Obama. Un osservatorio importante per capire umori e intuire le tendenze.
Intravvedo Lorenzo Palermo, che sovrasta molti in altezza. E subito gli chiedo del Psd’az, di cui è stato segretario in anni migliori. La sua faccia, già scura, si oscura ancora di più, fa una smorfia e dice “per fortuna quando hanno fatto il pasticcio ero in vacanza e questo mi ha risparmiato il voltastomaco durante le feste natalizie”. “I sardisti avevano la possibilità di giocare una carta importante contro il duopolio Cappellacci/Soru e se la sono lasciata sfuggire… Ma ora, scusate, devo correre in cancelleria…”. E va via veloce verso le scale. In realtà è così contrariato che non vuole parlare di un argomento, che visibilmente gli riaccende un antico dolore.
Costantino Murgia, professore di diritto costituzionale comparato, ora componente del CSM della Corte dei Conti, comunista da sempre, sindaco di Olzai per sostituire il vecchio Antonio Dore, primo segretario regionale del PCI dopo la Liberazione, è più loquace. “Avete visto come Soru ha segato tutti gli ex comunisti ed ex democristiani? Non se n’è salvato uno! Ma la partita si è giocata dieci quindici anni fa, quando gran parte dell’intellettualità isolana faceva capo al Partito comunista e poi ai DS; hanno tentato d’inserirsi, ma sono stati respinti. E a muso duro. D’altra parte, gente come noi molto impegnata professionalmente, non poteva dedicarsi alla trama, a seguire componenti, gruppi o altro. Risultato si sono impadroniti del partito alcuni personaggi, secondari nella società, che hanno sbarrato la strada agli altri. Hanno però indebolito a tal punto l’organizzazione, che Soru ha avuto buon gioco a sbarazzarsene. Erano molto mal visti anche dall’elettorato di sinistra. Il dramma è che la prospettiva è perfino peggiore. Altri cinque anni di Soru vuol dire la completa mortificazione delle coscienze libere, in favore di quelle con vocazione servente”.
- Il contrario - dico io - della schiena dritta, invocata a parole da Soru.
- Certo. Un po’ come sta accadendo anche nelle Università, dove chi non studia, ma trama, si sta impossessando dei posti di comando. La mediocrità nasce lì e chiama mediocrità.
Ecco che si affaccia l’Avv. Massimo Massa, a sinistra fin dal liceo, ambientalista della prima ora. Critico verso Soru per gli svarioni amministrativi e per la sua incompatibilità col principio di legalità. Il discorso cade su un comune amico e compagno funzionario regionale di prim’ordine naturalmente accantonato da Soru. Gli ha inviato una lettera di grande dignità, senza chiedere nulla, dice Massa. Ma ci sono tanti episodi di questo tipo. Non so chi voterà Soru. C’è un incazzo generale nell’amministrazione e soprattutto fra i funzionari d’area democratica.
Una voce dal gruppo informa: “C’è stato un sondaggio nell’amministrazione regionale e il 95% degli intervistati è contro Soru. I più fieri oppositori sono i funzionari democratici, prima bastonati dalla DC e dal Centrodestra oggi da Soru, che ai funzionari imparziali e legati alla legge preferisce quelli fidelizzati”.
Anche questo dato - prosegue Massimo Massa - conferma che, in fondo, l’avversario da battere per Soru non sia Cappellacci, ma l’astensionismo. Non riesco a trovare nei nostri ambienti uno che voglia votarlo. Anche se siamo disperati. Non abbiamo alternative. Avevo pensato ai socialisti, ma con le liste che hanno presentato se ne sono scappati anche i socialisti migliori, Ballero, la Calligaris.
In fondo, da un’altra parte c’è l’Avv. Carlo Augusto Melis Costa, noto avvocato di sinistra, che racconta di quando ancora credeva che Veltroni fosse un leader… e delle sue delusioni. Ormai siamo alle astensioni o alla libertà di coscienza e di voto su tempi topici per la sinistra e la cultura laica, dice. E - osserva - per chi ha una cultura democratica e laica, questo è veramente troppo. E non si saprebbe come dargli torto. Qualcuno lamenta l’azzeramento dei partiti. Ma ormai non esistono più, osserva un altro. “No. No – dice Palermo – che nel frattempo è tornato – anche i piccoli partiti a loro modo sono di massa. Il Psd’az, ad esempio, quando ne ero segretario, era un piccolo partito, ma sardisti ce n’erano in ogni paesino della Sardegna. Avevamo il polso della situazione. Non avevamo alte percentuali, ma eravamo, a nostro modo, un partito di massa. Se ben diretti, anche se piccoli, sono pezzi importanti della democrazia. Ma ora ci sono i capi, che sono molto peggio”.
A questo punto interviene l’Avv. Enrico Palmas, che ha tutta l’aria di chi vuole stupirci. “Ho parlato - dice - con un dirigente non soriano del PD, che ricopre un alto incarico istituzionale. Io gli ho farfugliato qualcosa su astensione e voto disgiunto. E sapete cosa mi ha detto? No. No. Per massimizzare il dissenso da Soru, voto disgiunto sì, ma con preferenza per Cappellacci”. Questo è troppo! Ci voleva stupire e c’è riuscito.
Regna un umore non proprio roseo: nessuno dice e sa esattamente come votare. C’è preoccupazione per le sorti della democrazia e della sinistra, non si vede l’alternativa. C’è la sensazione di non avere accettabili vie d’uscita, un vero e proprio cul de sac. Ma poi un avvocato brillante e giovane a voce alta dice: “Ha da passa’ a nuttata . Coraggio! Pensate che negli USA c’era Bush, ora c’è Obama”.
Il commesso chiama: “E’ aperta l’udienza per i preliminari di merito!”. Interruzione delle chiacchiere e tutti in Aula. Ma in fondo una verità è emersa. Il nemico di Soru non è Cappellacci, figura scialba, messa lì per essere infiocinata dal seddorese. Deciderà la percentuale degli astenuti. Del resto Soru per recuperarli non sta facendo nulla. Anzi, quando può, li prende ancora a pesci in faccia. Vedremo.
5 commenti
1 Sergio Ravaioli
24 Gennaio 2009 - 13:04
In un affascinante fantaracconto di Herbert George Wells, letto tanti anni fa e disperso nella mia non piccola boblioteca, il protatgonista – per vicende che non ricordo – capita in uno sperduto villaggio della Ande abitato soltanto da ciechi. La popolazione (che non ha proprio il concetto di “vista”) è ospitale e ben organizzata: ogni cosa al proprio posto e tutto funziona: il nostro viene accolto bene, nonostante una sua qual presunzione di superiorità, si innamora e sta per sposarsi. I maggiorenti hanno però notato in lui diverse anomalie che attribuiscono ad un difetto ubicato nella zona sotto la fronte, difetto che per una completa integrazione, ed ovviamente per il suo bene, deve essere eliminato. Capito che stanno per accecarlo, il nostro eroe fugge ed il racconto finisce.
La metafora mi è venuta in mente leggendo la penetrante e fulminante diagnosi di Costantino Murgia sulla situazione attuale della sinistra “… gente come noi molto impegnata professionalmente, non poteva dedicarsi alla trama, a seguire componenti, gruppi o altro” e siamo fuggiti dal partito (chi a piedi, chi in carrozza, chi in limousine).
E adesso, sorvolando sulla situazione locale, dobbiamo sorbirci da parte di alcune tra le migliori intelligneze del PD, stupidaggini come quelle dette da D’Alema e Bersani, per cui il figlio dell’operaio non potrebbe diventare architetto o avvocato per colpa degli ordini professionali! Con buona pace di Carlo Marx, il quale non può far altro che rivoltarsi nella tomba.
Ed infatti nelle cosiddette professioni liberali (circa tre milioni di professionisti in Italia) trovare colleghi di sinistra sta diventando sempre più raro; nella mia (sono ingegnere) non se ne vede più nessuno (ormai neppure quando mi guardo allo specchio).
CHE FARE ?
Non mi viene altro che proporre di seguire l’esempio di Giorgio Gaber, il quale dopo molte riflessioni tristi e intelligenti, concludeva: Mi faccio uno shampoo!
2 Antonietta denti
25 Gennaio 2009 - 16:07
Sono un po preocupata per i vostri labirinti mentali, ma anche per le metafore sui cechi. Io ci vedo bene so distinguere le bugie dal vero guardando direttamente le cose fatte o non fatte, non incasinatevi il cervello, sicuramente ci guadagnerete e sarete almeno in grado di capire cosa volete. Io voto Soru mio marito è un ingegnere e vota Soru abbiamo tanti amici tra cui architetti e ingegneri e tutti votano Soru.
Tanti auguri
3 admin
25 Gennaio 2009 - 19:27
Cara Anna, noi abbiamo invece tanti amici che hanno sempre votato sinistra (comunista prima DS e PRC poi), hanno votato Soru nel 2004 e ora non tutti lo rivotano. Noi non cerchiamo di incasinarci il cervello, cerchiano solo di darne atto per capire e far capire. Dovrebbe interessare sopratutto Soru e i suoi sostenitori, per recuperare. Beati te, tuo marito e i vostri amici ingegneri che sapete distinguere ed avete tutto chiaro! Non ci pare però che in giro regni tanta certezza.. Sono labirinti mentali? Forse. E’ incasinamento mentale? Può darsi. Ma le alte percentuali di astensioni nelle ultime tornate elettorali (anche in Sardegna) sembrano mostrare che è un fenomeno molto diffuso. Serve nasconderlo?
Infine, scusa, ma questo linguaggio (”i vostri labirinti mentali”, “non incasinatevi il cervello”) non ti pare presuntuoso e poco appropriato? Non ti pare segno di intolleranza per le opinioni altrui? Sembra che Soru abbia già trasmesso ai suoi sostenitori questo vizio, che, invero, a sinistra, almeno nelle frange più deboli culturalmente, è sempre esistito. Ricorda, però, che noi non lo abbiamo accettato neppure nel PCI, che pure era una grande realtà collettiva. Immaginati se ci facciamo impressionare ora. Forse sarebbe meglio usare argomenti per interloquire. (a.p.).
4 antonella
28 Gennaio 2009 - 18:52
Sono molto stupita dal linguaggio usato da Anna, o forse no. Soru ha imparato tanto da Berlusconi:aggredire sempre e comunque e non riconoscere la possibilità di confronto. Negli Stati Uniti d’America moltissimi elettori hanno dichiarato di aver votato Obama perchè hanno visto in lui un Presidente che cercherà di unire il Paese, non di dividerlo. Io non voterò Soru, la mia famiglia non voterà Soru anche - e sottolineo anche perchè ci sono mille altri motivi per non votare Soru - perchè è un uomo a cui piace dividere e non unire. Sono sempre stata una donna di sinistra, mio marito è sempre stato di sinistra, uno dei miei figli appena l’anno scorso ha votato per la prima volta e pur partecipando alle primarie del PD (ci avevamo creduto in tanti), ha nondimeno votato per l’abrogazione della Statutaria voluta da Soru, contro il conflitto d’interesse di Soru e non risolto da Soru se non presentandoci una specie di barzelletta inerente la cessione della responsabilità delle sue aziende ad un suo fiduciario.
Non ho inoltre capito come mai Anna abbia sentito il bisogno di specificare i titoli professionali dei suoi. Non vorrei che questo fosse un ennesimo segnale di casta. Sono ex funzionario regionale e ricordo un incontro con un alto dirigente regionale che mi fu presentato con una sfilza di titoli prima di arrivare al suo nome. Quando fu il mio turno dissi “semplicemente Antonella”. Ma tutto questo che c’entra, Anna?
Noi siamo cittadini della Sardegna, dovremmo essere liberi di fare le nostre scelte rispettando il pensiero altrui perchè il confronto serve ed a volte può portare nuovi elementi alle nostre riflessioni e farci cambiare idea, il dubbio è una cosa bellissima!
Nel 2004 ho votato Soru, pur avendo delle riserve, ma i nostri partiti non riuscirono ad elaborare e proporre qualcosa di proprio perchè già allora si decideva nelle segrete stanze e non ascoltando la gente. Anche allora Soru impose la sua candidatura perchè c’era il vuoto. Lo votai perchè speravo ardentemente di sbagliarmi ma oggi, dopo aver visto come ha governato, no , non lo voterò, non lo voteremo. E anche se avesse fatto tanto di buono, per il solo fatto che non ha rispetto delle istuzioni, che non accetta la democrazia istituzionale, che vuol stare al comando da solo, no, non lo voterò.
Tutte le dittature sono iniziate con un uomo che promette di risolvere tutti i tuoi problemi, ti promette una vita senza pensieri. Io ho sempre pensato e vorrei continuare a pensare.Scusate questo mio lungo sfogo, ma sono veramente addolorata nel vedere ciò che sta succedendo in questa nostra meravigliosa Sardegna.
5 Democrazia Oggi - Un giorno in Pretura, anzi, pardon, al Tar
30 Aprile 2009 - 12:09
[…] il precedente resoconto su un giorno al Tar? Avvenne qualche giorno prima delle elezioni. Fui preso a male parole dagli […]
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