Grillo vs. Cassamatis tra forma e sostanza

7 Aprile 2017
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Andrea Pubusa

Ammetto, negli anni verdi ero piuttosto contrario alle espulsioni, alle radiazioni o anche alle semplici sanzioni. Sono stato sempre in minoranza o nella fronda e, dunque, istintivamente tifavo per gli eretici. Non mi è mai piaciuto l’allineamento e spesso nel PCI quando il voto era unanime, io - se non ero contrario - mi astenevo, per marcare che l’unanimità è tendenzialmente negativa. Ma allora c’era disciplina, anche troppa! Oggi, più che la disciplina, mancano le regole o l’organizzazione che le fa rispettare, se violate. Oggi le consorterie si affrontano senza regole per  potere. Scherzosamente in questo blog è stata proposta sa strumpa come modalità per scegliere il segretario regionale del PD; ciò che si voleva dire è chiaro: almeno sa strumpa ha delle regole e l’esito della lotta è frutto di una qualche capacità del vincitore. Nelle attuali scelte del PD non c’è nulla di tutto questo, perché il voto è inquinato alla base dal mercato delle tessere e dei voti o dallo scambio.
Ecco perché l’espulsione, motivata con ragioni etiche o con la violazione delle regole. m’intriga. Vedo in questo atto d’autorità la presenza di un garante e delle regole statutarie o etiche da far rispettare. L’espulsione motivata su fatti e norme è un atto che concretizza e conferma la regola quando è stata infranta. E’ l’antidoto al casino generalizzato, al personalismo e all’affarismo.
Eppure, detto tutto questo, il caso Genova colpisce. E’ un pugno nello stomaco il modo con cui Grillo ha deciso di escludere la Cassamatis. Ha scritto: “Questa decisione è irrevocabile. Se qualcuno non capirà questa scelta, vi chiedo di fidarvi di me. Non ho nessun interesse se non il bene del MoVimento 5 Stelle”.
Ora in questa dichiatazione c’è di vero ch’egli non ha alcun interesse se non il M5S. Come Gianroberto Casaleggio, buon’anima. Trattato come un’eminenza grigia da temere, un tiranno in nuce, in realtà non si era neanche candidato al Parlamento e neppure a incarichi ministeriali. In un paese di arrivisti e opportunisti questa ostentata virtù, anziché affascinare, allarma, e dà spazio a interessate campagne denigratorie. Detto questo, però, è certo che la democrazia richiede la spiegazione nell’esercizio del potere. occore la motivazione, che giustifica la decisione, rendendo chiari i fatti e il ragionamento che stanno alla base di essa. Qui, invece, bisogna fidarsi. “Vi chiedo di fidarvi di me”:  non si può negare che questa è la negazione dei principi democratici sull’esercizio del potere. Quel che si sa è che Grillo ha ricevuto molte documentate segnalazioni di infiltrazioni o intese sotterranee, che avrebbero condotto alla vittoria della Cassamatis. Insomma, sembra di capire, una cordata non limpida in violazione alle regole e allo spirito del Movimento.
Ora, bisogna ammettere che uno dei punti deboli del M5S è la facilità d’infiltrazione. Un Movimento così informale e liquido che si avvicina al  governo del Paese e di importanti città è certamente destinatario di attenzioni non sempre disinteressate di persone e gruppi mossi da intenti spesso non nobili. E non ha gli anticorpi che nei vecchi partiti di massa era l’organizzazione fortemente radicata nella realtà sociale. Mi rendo conto, dunque, che il compito del garante nazionale è improbo e difficile. Capisco anche qualche eccesso, che, in difesa dell’etica pubblica, è preferibile al lassismo. Eppure, pur ammettendo tutto questo, mentre si avvicina al governo del Paese, il M5S deve trovare il modo di assumere le sue decisioni fondamentali con metodo democratico. Un tempo si diceva - a sinistra - che  dall’opposizione bisogna “praticare l’obettivo”, ossia mostrare nei comportamenti e nelle decisioni ciò che si farà al governo. I pentastellati devono comprendere che non è certo desiderabile, dal punto di vista democratico, che chi governa, nell’assumere le scelte fondamentali, anziché mettere in campo la trasparenza e la spiegazione, invochi dai cittadini un atto di fede.

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  • 1 Oggi venerdì 7 aprile 2017 | Aladin Pensiero
    7 Aprile 2017 - 07:52

    […] Grillo vs. Cassamatis, forma e sostanza. Andrea Pubusa su Democraziaoggi. Settimana Santa 2017 a Cagliari Aladinews aladin aladinpensiero, ven 7 aprile 2017 […]

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