Di Maio-Salvini-Renzi: chi è di destra, chi di sinistra? Cos’è di destra, cosa di sinistra?

14 Maggio 2018
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 A.P.

Comprendo la preoccupazione e spesso la contrarietà netta ad un governo con Salvini di molti compagni ed amici. Condivido la prima e non condanno la seconda, ma ormai, scomparsa la sinistra, per autodistruione, guardo alle cose politiche senza pregiudizio. Guardo i fatti, in modo semplice, i fatti nudi e crudi. E il giudizio me lo formo dopo. Ora, vi invito a considerare due questioni che a noi, oramai veterani della sinistra, ci paiono paradigmatiche: la Costituzione e l’art. 18. Bene, chi ha tentato di sfasciare la Carta? E non con un emendamento, sempre possibile, anche se va ben meditato e calibrato. No, cambiando ben 56 articoli, amici miei, ossia dando alla legge fondamentale una fisionomia tutta diversa da quella vigente. E l’attacco era diretto alla sovranità popolare, con la creazione di un Senato non elettivo e con una compressione delle autonomie regionali e locali. Una stretta in chiave oligarchica. Si comanda in pochi, dall’alto, senza contropoteri centrali e locali. Il vecchio progetto della Mont S. Pelerin Society di Milton Friedman e Friedrich August Von Hayek  & C. per attaccare le Carte nate nel secondo dopo-guerra.
E l’art. 18? E’ stato introdotto nello Statuto dei lavoratori per assicurare nei luoghi di lavoro le libertà che la Costituzione garantisce nell’ordinamento: libertà di manifestazione del pensiero (religiosa, politica, sessuale) e sindacale. Il padrone non può licenziare a piacere (ad nutum), può farlo solo per giusta causa (motivi disciplinari) o giustificato motivo (es. contrazione delle commesse). E la prova delle mancanze o della necessità di ridurre il personale spettava al datore di lavoro. Prova da dare e valutare in giudizio, quindi con tutte le garanzie per l’imprenditore e per il lavoratore. La sanzione contro il licenziamento infondato o ingiustificato? L’annullamenrto e la riassunzione. L’abolizione ci riporta al “padrone delle ferriere” di triste memoria.
Renzi ha fatto tutto questo. E’ di destra o di sinistra? O, ancor meno, è un democratico o non lo è?
Bene, abbiamo dovuto combattere due anni a mani nude contro Renzi e il suo governo, derisi e vilipesi. Al nostro fianco abbiamo avuto il M5S, senza il quale non so se ce l’avremmo fatta. Anche la Lega ha votato NO sopratutto per la sua vocazione autonomista.
Ora, mi chiedo e vi chiedo: c’è nel contratto di governo un attacco alla Carta? C’è un ulteriore attacco ai lavoratori? Dobbiamo ammettere che non se ne parla. Anzi Di Maio ha detto che bisogna reintrodurre l’art. 18. Si parla di rivedere la legge Fornero e del reddito di cittadinanza. E allora? Allora, siamo più sereni col governo giallo-verde che con i governi Renzi o da lui ispirati. Non dobbiamo prepararci ad un’altra campagna referendaria. Questo vuol dire che dobbiamo abbassare la guardia? Certamente no! Anche perché smontare tutte la cattive leggi degli ultimi decenni richiede battaglie durissime e una mobilitazione forte. Occorre poi creare una estesa massa critica contro eventuali politiche non rispettose della persona, qualunque sia il suo status e il suo colore. Ma, attenzione!, su questa materia e sulla sicurezza nelle città c’è molto da fare, non si può abbandonare una massa di migranti a mendicare in ogni luogo, non perché c’infastidiscono, ma per la loro dignità. E possiamo lasciarli a essere sfruttati da padroncini senza scrupoli? Certamente no. Così come non si possono lasciare le periferie urbane in mano alle bande organizzate. La sicurezza è di destra o di sinistra? E’ una conquista democratica se si raggiunge con misure efficaci, ma rispettore della Costituzione. A ben vedere questo è il punto: anche in questo difficile passaggio della vita nazionale è ancora questa la via maestra: la Carta costituzionale. e quella c’è, anche grazie a noi, ed è sana e robusta.

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