Che vuoto! Uras si dimette! La sinistra sarda novella araba fenice?

27 Novembre 2019
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 Amsicora

Oh, ragazzi! Gioia, gaudio e trpuidio, si apre una nuova fase per Campo Progressista Sardegna. All’assemblea regionale del partito, Luciano Uras e Giuseppe Verona si son dimessi! Da cosa chiederete, visto che si sono ridotti a così poca cosa: dimissioni rispettivamente da presidente e tesoriere del partito.Niente allarmi o preoccupazioni! Il tesoretto è al sicuro, in mani fidate. Verona è stato sostituito dal consigliere regionale Gianfranco Satta. Facile, un cassiere vale l’altro. Sostituire Uras, invece son cazzi, dove lo trovi uno  così grosso. Puoi scrutare l’orizzonte quanto vuoi, puoi scrutare il Campidano o le Barbagie o il Capo di sopra, ma come lui non c’è nessuno.
Dopo aver spolpato quel poco di sinistra ch’era rimasta, magnandosi tutto quel bel capitale umano, senza mai rimpiazzarlo, ora che sono col culetto per terra, con scarsezza di seggi all’orizzonte, passano la mano. Largo ai giovani! Forza, incita l’ex senatore, avanti ad una nuova fase di sviluppo di iniziative. Pronti via! Con la creazione del gruppo dei Progressisti nei comuni, dove n’è rimasto qualcuno. Nell’Assemblea sarda ha messo assieme gli eletti di varie liste pro Zedda, eccetto Pd e LeU. Per far che? in vista delle ultime regionali, l’ossessione di Uras erano i 5 Stelle. Dpo le elezioni politiche del 4 marzo 2018, li vedeva dapertutto, li sognava la notta, chiudeva gli occhi e se li trovava di fronte. E c’è da capirlo, gli avevano sottratto il seggio senatoriale, cui era affezionato (per il bene nostro, sia ben chiiaro!). Pur di batterli, aveva proposto un’alleanza elettorale con la destra. Oggi il vento è mutato, i musi gialli non fanno più paura, si sono autocastrati in Sardegna e sono alleati a Roma. “Oggi – ha spiegato Uras – l’enorme peso della responsabilità politica ha bisogno di mettere insieme cultura politica e tutte le idee, le energie e le creatività presenti nel Paese, soprattutto quelle fino ad ora compresse delle nuove generazioni”. Tradotto in lingua italiana, “oggi che il seggio è fuggito per sempre, armatevi e partite!”. Giovani compagne e compagne! ci sono tante battaglie da fare, ha aggiunto. Obiettivi? Semplice: “ diritti delle persone e le libertà individuali e collettive, sviluppo economico e sociale vero, sostenibile sul piano ecologico, armonico dentro la realtà globale attuale, pluri-identitaria e multi-culturale”.  Chi più ne ha, più ne metta!, Ma, di grazia, non è quanto voi col PD avete colpito col Jobs Act, con la legge Fornero, con la “buona scuola”!
Ora, però, compagni ed amici, combattenti e reduci di mille battaglie, tranquilli!  Non agitatevi! Tra un paio di settimane al posto di Uras ci sarà una figura di spessore di Campo Progressista o vicina ad esso. Cambierà tutto, vedrete. Pare che muti anche il nome: niente “campo” (che brutto! evoca la dura fatica del lavoro della terra!), solo Progressisti. Che bello! Come l’Araba fenice, la sinistra risorgerà dalle sue ceneri.

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