La parentesi Draghi deve servire a rendere Renzi inoffensivo

25 Febbraio 2021
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Alfiero Grandi (Domani 22.2.2021)

Renzi voleva la crisi del governo Conte 2, ne ha provocato le dimissioni e dopo avere seminato macerie tenta di convincere che aveva previsto tutto, compreso l’incarico a Draghi di formare un nuovo governo. Renzi appartiene a quelli che scrivono la storia dalla fine, ma non dice che dobbiamo a lui se Berlusconi e Salvini sono entrati nell’area di governo dopo l’incarico a Draghi, quando il Presidente Mattarella ha constatato l’impossibilità di altre soluzioni e spiegato con chiarezza che le elezioni anticipate avrebbero messo in pericolo il paese, per la gravità della pandemia, per l’urgenza di decidere sull’uso dei fondi europei a sostegno della ripresa dell’Italia - senza la quale l’Europa stessa sarebbe a rischio - per garantire la tenuta delle istituzioni repubblicane, concetto a cui Draghi ha fatto chiaro riferimento.

La maggioranza di Draghi non ha un asse di centro sinistra. Ci sono rischi di involuzione, di slittamenti a destra, l’unica via per evitarli è che le sinistre prendano seriamente gli impegni programmatici di Draghi e si muovano.

La destra che Renzi ha rimesso in gioco è di fronte a serie difficoltà. Basta ricordare le parole nette di Draghi sull’Europa, sull’Euro (non reversibile), sulle alleanze internazionali.

E’ Salvini che deve fare i conti con sé stesso. Qual’è il vero Salvini ? Sfoga la rabbia con questo e con quello, deve pur nascondere il suo voltafaccia.

Anche la precedente maggioranza è travagliata. Il Movimento 5 Stelle ha accelerato la sua crisi, curiosamente tante, alcune comprensibili, preoccupazioni vengono manifestate oggi con Draghi ma non c’erano quando si formò il governo 5Stelle/Lega. Eppure la Lega è un impasto reazionario, razzista, sanfedista. E’ auspicabile che questa complicata fase serva a rendere inoffensivo il corsaro Renzi, che continua a lavorare per riconquistare o distruggere il Pd.

E’ urgente riposizionare il cervello sulle novità. Bene o male Draghi offre questa opportunità.

La pandemia ha chiarito che non si può continuare con Regioni che sembrano avere l’unico obiettivo di fare confusione, di rendere i cittadini italiani diversi per residenza malgrado la Costituzione garantisca diritti uguali a tutti ma non tutti ne godano. Occorre un caposaldo costituzionale chiaro che garantisca l’interesse nazionale con l’obbligo per il governo di farlo rispettare, sostituendosi alle regioni che non ci stanno. Con questo, insieme al blocco dell’autonomia differenziata, l’Italia potrebbe dedicarsi alla lotta al virus, a ricostruire il SSN a partire dal territorio, alla salute dei cittadini, senza perdere tempo con una ciurma confusionaria.

Occorre una legge costituzionale proporzionale che garantisca ai cittadini di scegliere i loro rappresentanti in parlamento, superando liste bloccate e decisioni dall’alto. Servono altri interventi per ridare dignità alla politica come una legge sulla democrazia nei partiti e la ricostruzione di partiti degni di questo nome, ma la nuova legge elettorale è urgente dopo aver corso il rischio di votare con il rosatellum riscritto dalla Lega, con il consenso del M5Stelle, nel maggio 2019.

Centrale, anche nel PNRR, è la transizione ecologica dell’economia e della società. Si è scritto che Draghi ha usato toni forti. Comunque sia va preso in parola. Se è vero che rappresenta l’elite vuol dire che questa ha capito che occorre impedire che salti il pianeta e se fosse così ci sono spazi per intese. La mia sinistra dovrebbe cambiare almeno altrettanto, se vuole essere all’altezza. La lacerazione tra lavoro e ambiente è stata devastante per decenni, va ricomposta puntando su una scelta green radicale per puntare su un lavoro diffuso di qualità, protagonista del futuro. Puntando su ricerca diffusa, innovazione e ristrutturazioni (camicia di forza a Salvini che vuole moltiplicare gli inceneritori) e costruendo nuovi settori produttivi a partire da quelli indispensabili per la salute, imprimendo una svolta nella produzione energetica che nei tempi previsti dall’Europa deve abbandonare il fossile puntando su idrogeno, estensione delle fonti rinnovabili e blocco di quelle da fossili e dei loro sussidi.

Occorre passare dalla descrizione dei pericoli (tanti) a quella degli obiettivi, ad organizzarne la realizzazione.

Forse esiste uno spazio di intesa tra sinistre reduci da una sconfitta ed élite invisa alla destra becera.

Se Renzi è riuscito nell’agguato è anche per gli errori di Conte e del resto della maggioranza, che non hanno capito che il governo aveva bisogno del parlamento, mentre si è fatto di tutto per mortificarne il ruolo con il taglio del parlamentari e l’uso di strumenti coercitivi come decreti, voti di fiducia, maxiemendamenti, dpcm.

Ora Draghi si rivolge al parlamento, va sfidato sulla coerenza.

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