PD. Le consorterie non riescono ad accordarsi per eleggere un segretario. La sinistra o è espressione del mondo del lavoro o non è. Come in Sardegna

29 Novembre 2021
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A.P.

Certo, la sedicente sinistra sarda è malconcia! Guardate il PD, se ancora lo considerate di sinistra, non riesce neanche ad eleggere il segretario regionale. E’ spirato inutilmente il termine per la presentazione dei candidati alla segreteria in vista delle Primarie del 12 dicembre. Dopo giorni di trattative le bande non sono riuscite a convergere su un nome condiviso che erano d’accordo di voler individuare. Nessuna sintesi, dunque, sulle quattro figure messe in campo da minoranza e maggioranza del partito: la deputata Romina Mura (sostenuta dai firmatari del documento presentato dalla stessa parlamentare e dal numero uno di Anci, Emiliano Deiana), la sindaca di Pula, Carla Medau (soriani), l’ex presidente della commissione Attività produttive in Consiglio regionale, Luigi Lotto (zingarettiani), il vicepresidente del Consiglio regionale, Piero Comandini (portato da Base Riformista col benestare dei Popolari Riformisti, quindi dalla maggioranza).
Il congresso del Pd sardo è così slittato all’anno prossimo, e a definirne il percorso sarà un commissario ad acta nominato dal segretario nazionale Enrico Letta. I dem sardi dovranno rapportarsi con Enrico Borghi, responsabile Politiche per la sicurezza della segreteria nazionale e componente del Copasir.
Letta ha deciso così, è spiegato in una nota, “in seguito alla mancata presentazione di candidature alla segreteria regionale e alla conseguente impossibilità di celebrare i congressi entro i termini previsti”. Ad ogni modo, “i congressi di circolo, provinciali e regionale dovranno svolgersi comunque entro il 28 febbraio 2022”. Inoltre, gli attuali segretari, sia il regionale Emanuele Cani che i provinciali, “resteranno in carica fino allo svolgimento dei congressi”. La Sardegna non aveva rispettato le due finestre aperte dalla segreteria di Letta per i congressi di ogni livello in presenza e in sicurezza: una prima dal 30 giugno al 31 luglio e una seconda dall’uno settembre al 7 dicembre.
Si diceva un tempo che i partiti, non solo nei programmi, ma anche nel loro comportamento prefigurano la società che vogliono costruire o riformare. Da questa vicenda sulla elezione del segretario regionale che messaggio ci viene? Positivo o negativo? Pessimo, direi. Si capisce che il PD prefigura una organizzazione regionale (e statuale) simile a quella ottocentesca, precedente alla formazione dei grandi partiti di massa, ossia una regione suddivisa in consorterie con a capo di ciascuna un notabile, che la rappresenta, contratta con i capi delle altre consorterie e media fra le varie sub-consorterie, e dagli equilibri volubili e provvisori nascono le scelte dei soggetti chiamati a ricoprire i oosti dirigenziali nel partito e le cariche nelle istituzioni pubbliche. Dei cittadini, del corpo elettorale nessuna traccia. La sovranità popolare, evocata nella Costituzione, è rimpiazzata da quella dei capi-bastone.
Vi pare eccessiva questa ricostruzione? Vi sembra faziosa? Per convincervi del contrario basta leggere i giornali. Romina Mura - come detto - è espressione dei firmatari del documento presentato dalla stessa parlamentare e dal presidente dell’Anci regionale, Emiliano Deiana, la sindaca di Pula, Carla Medau è sponsorizzata dai soriani (ah! Renato quanto bene hai fatto ai sardi!), l’ex presidente della commissione Attività produttive in Consiglio regionale, Luigi Lotto ha alle spalle Zingaretti, il vicepresidente del Consiglio regionale, Piero Comandini (un tempo ottimo commesso in Consiglio regionale) è portato da Base Riformista col benestare dei Popolari Riformisti.
Cosa ci si possa aspettare di serio da queste bande è facile immaginare. Si può sintetizzare in una parola semplice e chiara: nulla!

E il sindaco PD di Iglesias che e’ per le bombe RWM da sganciare sui civili yemeniti? E il sindaco PD di Carbonia a capo di una coalizione di centrodestra?

Sembra d’essere al traformismo deoi tempi tristi di Giovanni Battista Tuveri. Sferzante il suo giudizio sulle consorterie della sinistra storica (la destra era perfino peggio!) e sulla loro attività parlamentare: “Quando si pensa  alle gare elettorali e parlamentari di più lustri …, non so se si abbia più da ridere, che da piangere su questa politica da acrobati“.
Non meno acrobatici sono poi i progressisti, bla, bla, bla, può dirsi senza paura d’essere smentiti. Ora vanno a congresso, manco a dirlo fondativo o rifondativo! Nessun contatto col mondo del lavoro (del resto molti di loro non hanno neanche il sentore di cosa sia la fatica e il lavoro!). Sennonché la sinistra per esistere deve vivere fra i lavoratori ed esserne alimentata, dev’essere anzitutto organizzazione del mondo del lavoro. O è questo o non è. Appunto.

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