Isteria. Attacco concentrico all’ANPI, che però gode buona salute e largo consenso

22 Aprile 2022
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Andrea Pubusa

Che molti abbiano perso il lume della ragione risulta evidente dai tanti attacchi all’Anpi, conditi di richiami moraleggianti, di sperticate lodi della libertà, di biasimo per l’asserito tradimento della Resistenza e chi più ne ha più ne metta. Non è più acconcio per persone che si pretendono intellettuali, e cioé lavoratori dell’intelletto, muovere una critica sulle questioni non condivise, alimentando così il dibattito e la libera riflessione? Ora c’è perfino chi chiede lo scioglimento dell’Anpi.
In fondo, a ben vedere, l’Anpi ha tenuto un congresso, a seguito di una capillare discussione democratica nelle sue sezioni sparse in tutta Italia, coinvolgendo i suoi ben 130 mila iascritti, e ha approvato con sole 20 astensioni i documenti congressuali. Ci sono altre associazioni che sanno fare altrettanto? Per fortuna ce n’è, ma certo quello dell’Anpi è un bell’esempio di pluralismo e democrazia. L’Anpi inoltre non fa solo il congresso, ma tutto l’anno svolge un’azione capillare di divulgazione della Costituzione nelle scuole e nelle città, a contatto con cittadini, docenti e studenti. Un’opera di educazione civica di cui tutti dovrebbero essere grati.
Sulla guerra in Ucraina il presidente Pagliarulo ha subito condannato l’invasione russa, semplicemente richiamando l’art. 11 Cost. che non lascia dubbi in proposito: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e mezzo di risoluzione delle controversie internazionali“. Cosa si può dire di diverso da ciò che già la Carta dice, usando un termne forte come “ripudia“, che è ben più di un semplice rifiuto. E allora perché tanto clamore e attacco rancoroso? Beh, è semplice. Perché un’associazione come l’Anpi la Costituzione la applica tutta, in ogni sua parte, anche in quella in cui afferma che il suo intervento per la pace avviene in seno alle organizzazioni internazionali a ciò preposte, che si badi non sono la Nato, associazione militare di stati, e neanche la UE ordinamento anch’essa di stati e dunque organismo di parte. Comunque lo si rivolti l’art. 11 non offre spazi all’intervento in guerra dell’Italia se non a diretta difesa del proprio suolo. Art. 52 “la difesa della patria è sacro dovere dei cittadini“, ossia gli italiani hanno il dovere sacro di difendere non le altrui patrie, ma quella nostra, l’Italia.
Ora questa prescrizione non può soffrire eccezione alcuna, nemmeno con l’invio di sole armi. E qui c’è una preoccupazione che mai è stata attuale come in questi giorni. L’invio di armi determina una forma di cobelligeranza, che può scatenare reazioni a catena con automatismi che possono vederci coinvolti in una guerra della Nato, al di fuori di ogni nostra autonoma decisione. Esito questo che gli italiani non vogliono e la cui volontà l’Anpi interpreta al meglio. Sì alla solidarietà politica, sì a quella umana ed economica, no all’invio di armi e al riarmo, che favorisce solo l’escalation militare con esiti imprevedibili.
C’è chi dissente, mettendo nel cestino la nostra Carta, c’è chi vorrebbe allargare il conflitto, seguendo gli USA, l’Inghilterra e la Nato, ma anche costoro devono prendere atto che l’Anpi segue un’altra strada: quella di chiedere una trattativa giusta, che dia sicurezza e indipendenza all’Ucraina e alla Russia. Possibile che tutto il mondo c.d. occidentale, così civile e potente, non sappia trovare la via della trattativa? Non riesca ad imporla? O più che il bene degli ucraini si vogliono sulla loro pelle, avanzare altre pretese, come quella di disintegrare e sottomettere la Russia?
Ci sono addirittura scalmanati che chiedono di sciogliere l’ANPI. Son antiputiniani che vogliono fare come Putin. Ma non sanno di cosa parlano. Sanno costoro che la Costituzione all’art. 18 tutela la libertà di associazione? Sanno che sono vietate solo le associazioni fasciste (XII disp. transitoria) e quelle che perseguoo fini vietati ai singoli dalla legge penale? Oppure le associazioni che perseguono fini politici con organizzazioni di carattere militare? E pensano questi accaniti “difensori delle libertà” che la mite e pacifica Anpi rientri in questa previsione? Suvvia! un po’ di controllo, di serietà. Spendete queste energie per chiedere lo scioglimento delle associazioi fasciste in applicazione della XII disposizione transitoria della Costituzione. Ficcatevelo nella vostra testolina, l’Anpi non può essere sciolta. Sapete cosa vi consiglio, leggetevi la Costituzione, eviterete di dire cavolate e di fare brutte figure. Dai! Dai! Leggete la nostra bella Costituzione! Avete molto da imparare anzitutto in punto di libertà e democrazia.

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