Elezioni in Sardegna, il campo largo e i duellanti

20 Novembre 2023
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Fernando Codonesu

 

La prima parte di questo mio intervento in cui ho ripercorso i fatti relativi al campo largo del centrosinistra è stata pubblicata avant’ieri su questo blog.

 

E’ chiaro che in presenza di più candidati l’unico strumento democratico che permette di fare la scelta giusta sono le primarie e non gli accordi nel chiuso delle segrete stanze, siano esse romane o cagliaritane.

La situazione che si è creata è paradossale e in questo la destra ci gongola.

Io credo che i due duellanti debbano mettere da parte le prove muscolari e usare bene il cervello, affidandosi al buon senso e al cuore.

Questa spaccatura che regalerebbe di nuovo la Sardegna a questa destra non è tollerabile.

Per questo suggerisco che l’incontro pubblico ci sia per ristabilire una “pace giusta” o che si proceda almeno con un ‘ravvedimento operoso’.

Questo ravvedimento ancorché tardivo è auspicabile, purché i due contendenti non intendano passare come gli emulatori dei duellanti di Joseph Conrad, celebrati al cinema dal regista Ridley Scott.

Ad entrambi i duellanti chiedo perciò di ricomporre questa frattura.

Siate generosi, intanto verso voi stessi, ma soprattutto verso il popolo sardo a cui vi richiamate e a cui vi appellerete nel corso della campagna elettorale.

Tra l’altro, Soru è un uomo d’azienda e sa bene come funzionano gli equilibri tra i soci di una società per azioni o comunque di una società di capitali. Se applichiamo i principi del diritto societario è evidente che una lista di Soru non contrapposta alla Todde gli permetterebbe comunque di diventare se non l’azionista di maggioranza, almeno uno degli azionisti di riferimento della più che probabile giunta di centrosinistra.

E questo conta sicuramente.

Siccome non credo alla possibilità che “tra i due litiganti il terzo goda”, anche perché quel terzo evocato il 18 novembre su www.vitobiolchini.it non risulta che abbia l’intenzione di fare la parte del candidato presidente, almeno dagli atti e dichiarazioni pubbliche note, l’unico risultato del duello continuo sarebbe un esito elettorale da secondo e terzo posto.

Comunque si tratterebbe di un disastro e la destra continuerebbe a spadroneggiare senza pagare alcun dazio.

Ragionate allora deponendo le armi e arrivate a quello che in altri ambiti viene chiamato “ravvedimento operoso”: non ci sono tasse da pagare, solo voti e impegno politico e civile da suscitare con passione tra la popolazione sarda.

E fateci vedere e sentire anche alcuni punti del programma. Se è vero che Zygmunt Bauman ci ha insegnato che è difficile vivere nella società liquida attuale, ne dobbiamo dedurre che anche l’elettorato è molto liquido. E al riguardo, non avendo avuto sentore del programma come se questo non contasse, non posso che chiedermi dove possa andare l’elettorato di centrosinistra (quello di destra mi interessa molto meno), quando si vive nel pensiero politico aeriforme, cioè invisibile e non percepibile.

Senza una ricomposizione che ritengo ancora possibile, ci sarà una responsabilità diretta vostra della prossima sconfitta elettorale, con un altro buon cinque per cento di Non voto in più, soprattutto tra gli elettori del centrosinistra largo, perché non se ne può più di questo spettacolino squalificante che ci potevamo e dovevamo evitare.

In tal caso, questa destra non farà alcuna fatica a vincere, senza dover scomodare qualche candidatura di livello più alto dell’attuale, ma vincerà a mani basse anche con questo impresentabile e pessimo Solinas.

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