In Sardegna ci vuole una svolta anche nel centrosinistra. Le anticaglie rancorose alla Soru vanno archviate

27 Novembre 2023
3 Commenti


A.P.

 

Il PD, anche per bocca della sua segretaria nazionale, ha rilanciato  a Cagliari con garbo e convinzione un messsggio a Soru & C. Si può discutere sul programma, integrarlo, migliorarlo. Non ci sono pregiudiziali , tutto si può aggiustare, niente è indiscutibile, salva la scelta della candidata alla presidenza, Alessandra Todde. Sembra una posizione ragionevole, non arrogante, che merita considerazione  tanto più che, senza questa unità, la destra quasi certamente vincerà.
Soru accusa il campo largo di scarso senso della democraia, mentre sarebbe partecipata la sua che è solo un’auocandidatura. E per di più con argomentazioni risibili. Dice mister Tiscali che si deve decidere a Cagliari non a Roma. Ma non è così sprovveduto da non capire che quanto più si crea unità contro la destra tanto più c’e possibilità di batterla. Non è la divisione tra PD e M5S ad aver regalato Palazzo Chigi alla Meloni? Ed ora ci vuole poco a capire che senza unità anche in Sardegna si perderà a febbraio. Non è un bene  che Conte e Schlein siano concordi sul nome della pentastellata? Sarebe stato meglio il contrario? Suvvia!
Soru sembra pensare che solo lui può vincere, ma non è così. Ha già perso e malamente. La Todde, ben sostenuta, può farcela. E porta con se’ un altro inestimabile effetto: volta pagina rispetto ad una fase della politica regionale molto triste, proprìo quella inaugurata da Soru nel 2004 con divisioni e colpi di testa, e proseguito poi dall’inconsistente Pigliaru. Soru lo capisce e fa resistenza, non vuole uscire di scena, però una svolta è necessaria, è proprio questo che ci vuole, è un beneficio aggiuntivo di una vittoria della Todde. Soru è solo un impiccìo. Ieri a Sassari ha di nuovo rigettato l’invito ad un incontro e ad un riavvicinamento. Parla con un tono astioso di “campo stretto”, che, se è meno ampio, e’ proprio per la sua scissione dal PD  e dal centrosinistra. Insomma, la Todde tende sorridente la mano, Soru risponde con attacchi e parole di rottura.

Basta anche solo vedere i video e le foto sorridenti di Schlein e Todde, a fronte dell’immagine corrucciata e rancorosa  di Soru per capire che è ora che Mister Tiscali si faccia da parte.

3 commenti

  • 1 Aladin
    27 Novembre 2023 - 09:52

    Anche su aladinpensiero online: http://www.aladinpensiero.it/?p=149865

  • 2 aldo lobina
    28 Novembre 2023 - 09:55

    Ma Professore, non scherziamo! Visi e facce sorridenti la publicità ne offre a iosa. Pensi al dentifricio…
    Le sembrano tempi questi per fidarsi di chi sorride in campagna elettorale offrendosi ai fotografi? Spero siano altre le categorie da prendere in considerazione per orientare il voto. La cui bussola dovrebbe essere serietà, competenza di persone e congruità di progetti alternativi a quelli supportati dalla giunta uscente in campo economico, energetico, culturale. Occorre salvaguardare l’identità, le nostre specificità per arricchire noi stessi e il contesto europeo di riferimento.

  • 3 Francesco
    29 Novembre 2023 - 22:07

    Ancora con questa unità contro la destra? Sono stati i 5S a governare con Salvini per 4 anni, e ora li volete far passare per l’antidoto contro la destra? A tutto c’è un limite

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