Regionali. Zedda & C. stop ai giochini. Devono decidere da che parte stare

29 Novembre 2023
2 Commenti


A.P.

Poche chiacchiere! Per  battere la destra ci vuole unità. Divisi si perde. Di fronte a questa elementare verità, Zedda & C. hanno assunto una postura strana e anche scomoda in questa tormentata fase iniziale verso le elezioni regionali. Strana perche’ sono stati partecipi del tavolo del centrosinistra, ma poi se ne sono staccati per seguire Soru. Primarie o gazebo hanno chiesto. Non si decide a Roma! Contestualmente Zedda ha chiesto d’essere candidato fin d’ora a sindaco di Cagliari. Una manovra nel collaudato metodo dei sedicenti Progressisti. Mi date un seggio e noi stiamo buoni, saremo collaborativi. Se no, ci mettiamo di traverso, creiamo casini. Dell’unità chi se ne…. Ma nonostante questa condotta irresponsabile, la autocandidatura è caduta nel vuoto. Troppo presto per decidere su Cagliari. Poi Massimino ha fatto così male a Palazzo Baccaredda da non lasciare rimpianti. Il PD inoltre non può lasciare tutti i posti rilevanti agli altri.
A questo punto le manovre di Zedda & C.  son rimaste senza risultati e loro si trovano in una posizione scomoda. Zedda non è candidato a sindaco, vede traballare il seggio regionale, che si deve giocare con Agus, e alle prossime elezioni politiche chi eleggerà la Ghirra? Insomma, futuro incerto e rischio di estinzione. Soru, a differenza del centrosinistra, non può assicurare nulla. I progressisti finora si erano accreditati come la sinistra del PD, e lucravano questa rendita di posizione, utile, in fondo, anche al PD, ma i tempi mutano e l’alleanza PD-M5S cambia tutto. Scula il giochino di Zedda & C.
A questo punto ai Progressisti il Campo largo dovrebbe porre un aut aut perentorio. Basta giochini! O il rientro nel campo largo o lo stop ai rapporti e addio alla candidatura per Cagliari e futuro incertissimo per Agus e Ghirra. A loro la Todde e Comandini dovrebbero dare un termine perentorio per decidere da che parte stare.

2 commenti

  • 1 aldo lobina
    29 Novembre 2023 - 09:51

    Non ho capito, professore, se i giochini per garantirsi le poltrone sono tali se si è fuori dal “campo largo” (largo largo non è) o diventano proposte plausibili dentro quel recinto.
    Suvvia, non riduciamo anche noi la politica a poltronificio!
    E’ vero, tutta la politica fabbrica poltrone e le attribuisce secondo diverse categorie, che solo qualche volta contemplano la serietà e la competenza, ma sempre la fedeltà al capobastone di turno.
    Uscire da certi schemi sarebbe importante per tutti.
    Una legge regionale elettorale iniqua, prodotta per scoraggiare alternative diverse da quelle che non fossero identificate con i partiti dominanti ,e cioè con le loro eterne classi dirigenti, costringerebbe i Sardi a votare anche turandosi il naso. E non va bene!
    Dobbiamo scoraggiare questa tendenza ed essere invece realisti. La storia recente ha dimostrato che ci sono momenti in cui il corpo elettorale rompe il reticolo predisposto dalle classi dominanti e stravolge i loro disegni. E’ stato così quando i 5 Stelle si proposero, arrivando incredibilmente al governo del Paese. Che poi l’abbiano fatto prima con la Lega e poi col PD è un altro discorso.
    La terza via offerta ai Sardi dalla partecipazione di Progetto Sardegna e alleati, compresi i Progressisti, non va demonizzata. E’ una opportunità che molti coglieranno, se riterranno più accettabile e spendibile il loro discorso programmatico e affidabili le persone che si proporranno per cercare di attuarlo. E’ solo questo il calcolo che si deve fare, non altri.

    Risposta

    La terza via offerta da Progetto Sardegna in realtà ha un esito scontato: la vittoria della destra. Non mi pare una prospettiva da incoraggiare. Tutto qui.

    Vinca il più votato: questo vuole la Democrazia!

  • 2 Aladin
    29 Novembre 2023 - 22:49

    Anche su aladinpensiero online: http://www.aladinpensiero.it/?p=149900

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