Regionali. Il compito della settimana

21 Febbraio 2024
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A.P.

Poche chiacchiere, questa settimana in campo democratico c’è solo un compito. Cercare di porre rimedio alle rotture venute dalla nostra stessa parte, lavorare a neutralizzare  le divisioni, e motivare indecisi e sfiduciati affinche’ non disertino le urne.
Tutto sommato, la situazione è difficile ma non irrecuperabile, non impossibile. Quando Soru ha spaccato lo schieramento,  la prospettiva era più cupa. La divisione in due parti del centrosinistra non lasciava speranze. Ragionevolmente la partita sembrava persa in partenza. Il combattimento contro la destra, riunitasi intorno a Truzzu, appariva doveroso ma senza speranza. Oggi però le cose son mutate. Soru, nella sua smodata megalomania, pensava che, al suo solo annuncio di candidarura, i sardi sarebbero accorsi in massa al suo seguito. Durante la campagna elettorale però è emerso un dato importante. Soru non ha sfondato, son lontani i tempi del raduno al Nuraghe Losa e delle assemblee affollate. Raccoglie un consenso molto ridotto, lontanissimo da Truzzu e Todde. Irrecuperabile. Attardarsi su una discussione sui sondaggi è inconcludente, serve a poco. Il dato evidente è che l’idea di Soru di essere antagonista degli altri due contendenti non ha convinto, non ha preso piede. Non è parsa centrata. Mister Tiscali è rimasto con un gruppo di fedelissimi, spesso sorprendenti per la loro fede, ma anche per il loro scarso realismo. Quindi, lasciando da parte l’idea di impossibili rimonte con artifizi vari di scarsa efficacia, come il voto disgiunto ed altro, i democratici con sale in zucca devono decidere  che fare qui ed ora. Intestardirsi a dare un voto a Soru e far vincere Truzzu o votare la Todde e mandare Truzzu all’opposizione? Questo è il problema. Tutte le altre son chiacchiere da perdigiorno, come auelle di chi si attarda a dire che Romina dà lezione ad Alessandra o che Soru è il più grande sardo del secolo. Altri favoleggiano su sondaggi nascosti, non divulgati ad arte. Certo se lui perde, manco a dirlo, è per  colpe altrui, non per le sue scelte scellerate. Si adombrano complotti anti Soru. Sarà pure così, ma adesso non è questo che dobbiamo stabilire, dobbiamo più semplicemente decidere se lavoriamo per vincere o perdere, se votare la candidata  con chance di successo o lasciare il campo a Truzzu e dobbiamo trarne le conclusioni. Chiaro?

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