Ingroia ieri da Santoro

25 Gennaio 2013
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Amsicora

Ingroia a “Servizio pubblico” di Santoro ha vinto facile sulle contraddittrici, le berlusconiane Carfagna e Comi. Queste sono apparse come due donnicciole starnazzanti di fronte ad una persona sicura e rocciosa.
Quale l’immagine offerta dell’ex PM? Un uomo con le idee chiare e con un volontà ferma, temprata da un’esperienza esaltante, ma terribile: la lotta antimafia in prosecuzione dell”opera di Falcone e Borsellino. Un politico antipolitico, nel senso di un cittadino, l’homo civis,  che decide di occuparsi della polis, per affrontare e contribuire a risolvere le questioni centrali del Paese: lotta senza tregua alla malavita organizzata, alla corruzione, all’evasione e al politicismo imbelle delle parole, a cui contrapone la concretezza dei fatti. E in positivo?  Ripartire dalla Costituzione e dal lavoro.
Ingroia è apparso alternativo alle altre forze anche dell’area democratica e progressista. A Bersani, per la propensione di questi per un governo con Monti, sempre e comunque, sia che abbia la maggioranza nelle due Camere sia che venga azzoppato al Senato. Alternativo a Vendola, che di fronte a lui appare sempre più come un ottimo e affascinante affabulatore, impegnato, però, in una pericolosa manovra di avvicinamento al centro. Nichi apre a Monti sulle riforme costituzionali. Ingroia chiama all’orgoglio costituzionale di quanti in questi anni hanno difeso la Carta non solo contro gli attacchi del Cavaliere, ma contro le manomissioni di fatto, con la partecipazione a guerre e con l’attacco al lavoro. Vendola poi porta il fardello dei suoi candidati, dappertuto frutto del politicismo più smaccato. Basta vedere casa nostra! Ingroia chiama alla mobilitazione i cittadini onesti ad una battaglia per nulla populista. Questo spiega perché Ingroia sale e Vendola scende nei sondaggi. Gli sta smontando il giocattolo, belle parole del leader, ma vecchia politica e amministrazione discutibile (v. Zedda a Cagliari) nel territorio.
Non si sa quale sarà il punto d’arrivo di Rivoluzione civile. E’ certo che è in ascesa perché ha un progetto diverso da quello di Bersani e Vendola, giacché individua in Monti non l’alleato predestinato, ma l’avversario da battere. Inoltre, Ingroia dà l’immagine di un leader affidabile, sincero e solido. merce rara di questi tempi.
Ci sono tante buone ragioni per votare il duo Bersani-Vendola, ma certo non si può negare che Ingroia offra una una prospettiva diversa per il futuro del Paese.

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