25 aprile a Cagliari per l’80° della Liberazione

24 Maggio 2025
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Gianna Lai

Un importante 25 aprile, che festeggia gli 80 anni dalla Liberazione. A Cagliari migliaia di persone in corteo sfilano al canto di Bella ciao, tra gli slogan per la pace. Smarrimento, certo, per questo clima di guerra, il governo italiano e la Commissione Europea ne parlano con disinvoltura, come fosse cosa possibile una guerra che tutti ci coinvolga. Smarrimento per la nostra inadeguatezza a fermare lo sterminio di Gaza, ma grande la volontà di partecipare e di manifestare. Migliaia di persone anche a Cagliari attraversano la città fino alla piazza del Carmine, con gli interventi finali e il Coro dell’Anpi dal palco. L’annuncio infine, per il pomeriggio, di un appuntamento importante all’Exma: gli artisti per l’Anpi. Come lo scorso anno, Anpi Cagliari, Cgil Camera del Lavoro Metropolitana e Radio X Cagliari social radio, presentano 25 Aprile jam della Resistenza. L’attrice Tiziana Troya a curare l’evento. Il fazzoletto dell’Anpi al collo, Tiziana Troya e Michela Sale, Lucido Sottile, introducono la jam della Resistenza all’Exmà, intorno alle 16 di questo bel 25 Aprile, parole, musica e narrazioni dall’Italia antifascista, a 80 anni dalla Liberazione.

Esibendo il papavero rosso sull’abito, Le Lucide chiamano a salutare il pubblico Simona Fanzecco, Segretaria della Camera del lavoro metropolitana e Luisa Sassu dell’Anpi di Cagliari. E ringraziano Radio X Cagliari social radio e i compagni Martina e Antonio Benoni ospiti dell’evento, organizzato nello spazio suggestivo dell’Exmà, il bar sotto il portico che profuma di caffè e gli spalti nell’ampio cortile esterno. Decisamente più gremiti di pubblico, rispetto allo scorso anno, che pure aveva raccolto una folla veramente notevole di partecipanti. Il bello sta proprio nell’indifferenziato posizionarsi di artisti e spettatori in quei tavoli a ridosso degli archi e sui gradoni dell’anfiteatro, sicchè ti accorgi, alla chiamata perentoria di Tiziana secondo scaletta, che stavi seduta accanto a un artista o a un’artista e, magari mentre ascoltavate insieme, gli o le hai anche fatto la tessera dell’Anpi. Un raduno di amici e amiche, compagne e compagni, splendidi artisti liberamente insieme che si esibiscono senza alcun compenso: stasera brilleranno tante stelle, annuncia Tiziana, i jamisti e le loro variazioni improvvisate, una jam di antifascisti per sempre. Nella musica e nelle parole dei protagonisti dedicate al 25 Aprile, ciascuno esprime un pensiero, una nota, un annedoto, e ricorda Tiziana che l’Anpi è la casa di tutti gli antifascisti, “impegnamoci a farne parte”, e perciò invita al tesseramento. I lavoratori dello spettacolo, tali vogliono essere considerati, a fianco di chi combatte per la pace e per un giusto salario e contro lo sfruttamento: la voce degli artisti, significativa presenza a testimoniare di un 25 Aprile che vuole costruire cultura e legami, preparando, giorno dopo giorno, una nuova festa della liberazione.

Inizia la Compagnia del Cocomero, i burattini nel teatrino di Rahul Bernardelli che racconta il potere fascista durante il ventennio. Poi tocca a Lia Careddu, in una emozionante interpretazione poetica della madre che piange suo figlio partigiano ucciso. Raggiunge il palco Tore Cubeddu, artista e operatore culturale, dice quanto sia importante una riunione spontanea di aristi per celebrare il 25 Aprile, ricordando come il mondo dello spettacolo sia spesso considerato con molta superficialità dalla politica. A seguire Maurizio Mezzorani, attore e musicista, che lancia il suo messaggio di libertà.

Oggi giornata antifascista dunque, una bellissima parola, e interrogazione sulla Resistenza e sul 25 aprile, chi vuole suonare, leggere, cantare o recitare deve prima rispondere alle domande di Tiziana: tra gli artisti vi sono parenti e nipoti di partigiani che hanno combattuto nell’Italia occupata dai tedeschi e che ora vogliono ricordarne il valore. Mentre, a tal punto cresce la presenza di musicisti e attori e cantanti che, poco a poco, il palcoscenico della jam della Resistenza impone alla conduttrice un nuovo ordine, lo spettatore trascinato in questo spettacolo nello spettacolo, allora, vediamo un po’ chi possiamo chiamare tu adesso, no tu vieni dopo, e tu ancora dopo. Ed ecco arrivare la scoppiettante Rossella Faa col suo racconto di viaggio, l’India e l’esilarante cantore del luogo, alle prese con Bella ciao, versione affatto originale e, tuttavia, testimonianza di quanto l’inno degli antifascisti sia conosciuto in tutto il mondo. Ecco il turno dei Batisfera, Angelo Trofa e Valentina Fadda teatranti, sull’importanza della libertà di espressione. E Stefano Ledda, accompagnato al contrabasso da Stefano Mundula, su un testo di Primo Levi, mentre arriva il messaggio della comunità Queer di Cagliari con l’associazione Arc, in prima linea per i diritti della comunità LGBTQI+. Rita Atzeri, attrice e attivista Anpi, presenta il coro di adolescenti che canta Bella ciao, seguita da Claudia Giua attrice e cantautrice e Giuseppe Boy con le sue poesie, provocatorie e spassosissime. Arriva Teodolinda di Consuelo Melis, la vecchietta mitomane e la sua fantomatica storia con Emilio Lussu. Ora è il turno di Elisa Bompieri e Antonio Macis, in una calda ed emozionante versione di Gracias a la vida. E sono le 18,30. E’ il turno di Michele Sarti e Enrico Travaglione, musiciti poliedrici, con brani della tradizione cantautorale statunitense di amore e libertà , e le ballerine e coreografe Valentina Puddu e Michela Laconi, regole e censure del ventennio sullo spettacolo dal vivo. E Maurizio Puddu in duo con Matteo Sau, cantautore eccelso. E Ilaria Porceddue e Emanuele Contis musicisti, col regista Joe Juanne Piras e il poeta Andrea Melis Parolaio, che recita una poesia sulla stupidità del fascismo. Sì perché, ben oltre il folto gruppo di artisti in locandina viene allargandosi adesso la partecipazione e ben oltre, quindi, il previsto orario di chiusura si protrae l’evento, come se il richiamo lanciato nelle scorse settimane all’intera isola, continui a produrre effetti moltiplicatori. Sempre nuovi gruppi e nuove strumentazioni fino a sera inoltrata, nessuno tra il pubblico che dia segni di stanchezza. Arriva Andrea Andrillo, musicista splendido, col su canto di pace, e Alessandro Carta sulla prepotenza del potere. E il Teatro dell’Armadio con Antonello Murgia e Fabio Marceddu, ancora sui temi della libertà e i Six Days of Rain, banda cagliaritana di rock progressive. E poi Pille e Matteo Sau, e il pubblico ne accompagna il canto, e su Dottori e Alex P, e il pubblico comincia a ballare. E Luvi, già affermata sulla scena nazionale, con una malinconica Bella ciao. E il bluesman Donato Cherchi, artista internazionale, mentre sono le ore 21 e nessuno vuole tornare a casa, fino a quando non si esibiscono i Cattivik, con Daniele Puddu, e gli Almamediterranea, band isolana che invia messaggi di pace. Artisti importanti e affermati, stili diversi e musiche ogni volta le più originali, un Bella ciao finale di impegno a ritrovarci presto, parola di Tiziana che, splendidamente, ha condotto la serata

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