Andrea Pubusa
Per chi come noi è per la sacralità della vita, per l’intangibilità della persona umana la uccisione dei due giovani ebrei americani è da condannare senza alcuna attenuante. Nulla, tantomeno l’etnia, può giustificare l’aggressione. Quindi bene fanno tutti, cittadini del mondo e governanti, ad esprimere il loro cordoglio e la loro protesta, a dire basta. Certo è che, sulla base degli stessi principi, sono altrettanto da condannare le uccisioni a Gaza di palestinesi inermi, civili, uomini donne, vecchi e bambini. Sorprende e addolora quindi che quasi tutti i governanti, giustamente addolorati per l’assassinio dei due giovani ebrei statunitensi, non siano altrettanto mobilitati contro i massacri a Gaza. E non si dica che nell’un caso l’assassino è un individuo, mentre nell’altro è uno stato. Il fatto che sia un governo aggrava addirittura il crimine. Mentre gli individui sono talora spostati, malati di mente, i governi devono rispettare le regole internazionali e i principi sedimentati di civiltà giuridica e di civiltà tout court. E fra questi c’e sicuramente l’inviolabilità della persona e dei suoi diritti inalienabili. Se no, ammettiamo che i palestinesi e la loro vita contano meno delle altre. Per la ÙE, per gli USA e per il governo italiano è cosi? Perche’ non condannano i massacri a Gaza? Perche’ danno le armi per i massacri?
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