Niente meglio dell’ANPI esprime il senso di questo 25 aprile, Festa della nostra Liberazione dal nazifascimo, e riassume la ferma volontà per una pace giusta in Ucraina contro l’isteria bellicista e la corsa al riarmo. Non c’è nulla da aggiungere alle ferme parole del Presidente dell’Associazione Nazionale Partigiani. Eccole.
Accanto alla gente di Ucraina, a chi resiste in quella terra aggredita, per evitare il sacrificio ancor più grande di un popolo martoriato e un incontrollato effetto domino del teatro bellico. Nelle piazze come ogni anno perché il fascismo fu violenza e guerra fin dalla sua nascita

Troppe volte in queste drammatiche settimane si è accennato all’atomica, sia pur come ultima difesa, rompendo un tabù che durava dal dopoguerra. Né dimentichiamo che il nostro Paese, per posizione geografica, per numero di basi militari (Nato e americane), per l’armamento atomico, è una potenza militare e perciò, nella stessa misura, vulnerabile. La pace oggi non è quindi una predicazione astratta da anime belle che non si fanno carico delle dure repliche della realtà, ma un obiettivo urgente ed essenziale per evitare un ancor più grande sacrificio del popolo ucraino e una incontrollata esplosione del teatro di guerra con un effetto domino.
In questo scenario il 25 aprile ci ricorda immediatamente, come un grande sospiro di sollievo, la fine del conflitto che insanguinò il nostro Paese e la liberazione dalle armate naziste e dal fascismo. Il fascismo fu guerra per la sua nascita, la sua vita, la sua morte.
Nacque dalla “inutile strage” del Primo conflitto mondiale e da quell’impasto mortale di nazionalismo, irredentismo, mito della violenza che ne seguì. Visse con la missione della guerra: in Africa, in Spagna, in Francia, nei Paesi orientali. Morì nella sua più grande apologia di violenza, la repubblica di Salò.
E fu la violenza che tenne assieme il suo convulso filo cronologico, dagli squadristi del 1919 alle brigate nere saloine. Una violenza che si costituì come stato d’eccezione permanente per cui l’altro italiano era sempre visto come il nemico interno e perciò perseguitato e, se necessario, ucciso come nel caso di Giacomo Matteotti, dei fratelli Rosselli e di tanti altri antifascisti. La Resistenza fu il contrasto armato, pacifico, civile e sociale a tutto ciò e salvò l’Italia da una sconfitta che ebbe ben più gravi conseguenze nella Germania smembrata e nel Giappone annichilito dalle atomiche. E i resistenti, donne e uomini, nel loro andare in direzione ostinata e contraria, gettarono i semi di quell’impianto valoriale che si incardinò pochi anni dopo nella Costituzione della Repubblica: democrazia, libertà, eguaglianza, solidarietà, lavoro, pace.
Qui ed ora queste parole assumono un significato rinnovato, di pregnante attualità su cui è possibile e necessario costruire la più larga unità delle forze democratiche: pensiamo alle diseguaglianze che hanno raggiunto in questi ultimi anni i picchi più alti dall’ultimo dopoguerra; pensiamo al lavoro in un Paese in cui nel 2022 si contano 5 milioni e mezzo di poveri; pensiamo alla solidarietà, dopo una tragedia di due anni – la pandemia – che ha travolto la vita di più di 160mila cittadini; pensiamo alla democrazia, insidiata da un declino non ineluttabile ma segnato da una crescente sfiducia nelle istituzioni, come si vede dall’altissimo numero di astensioni elettorali; pensiamo alla pace che è oggi la più drammatica emergenza. Su tutto ciò ci si può e ci si deve unire contrastando la pericolosissima deriva della demonizzazione, dell’individuazione dell’altro come il nemico interno, della militarizzazione del dibattito pubblico.
Vogliamo che sia un grande 25 Aprile di unità, di lotta contro la guerra, di impegno per l’attuazione della Costituzione. Vogliamo che sia il giorno in cui portare nelle piazze tutta la nostra intelligenza, tutto il nostro cuore, tutta la nostra passione civile perché si affretti a sorgere una nuova alba.
Gianfranco Pagliarulo, presidente nazionale Anpi
1 commento
1 Aladinpensiero
25 Aprile 2022 - 08:30
Anche su aladinpensiero online: http://www.aladinpensiero.it/?p=132679
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