Ucraina: la guerra vera - ci dicono - deve ancora iniziare e per la Russia saranno dolori. Sarà! Ma per il popolo ucraino, per l’Africa e per noi i dolori sono già reali

12 Luglio 2022
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A.P.

Mentre l’armata russa avanza, lentamente ma inesorabilmente, ci vengono fornite notizie che fanno pensare il contrario. Notizie che giustificano la continuazione della guerra. Questa - ci viene detto - è solo la prima parte, ma fra non molto arriva, la seconda, quella decisiva, quella finale. Zelensky annuncia una mobilitazione straordinaria, un’armata di un milione di ucraini, pronti a ricacciare indietro i russi e a ributtarli nei confini originari, precedenti al 24 febbraio. Le armi degli alleati occidentali poi stanno iniziando a produrre i loro prodigiosi effetti. E’ questione di giorni, ma presto vedremo la vera guerra e la narrazione sarà del tutto ribaltata.
Queste notizie servono a prolungare la guerra, a non porsi nell’ottica della trattativa, quando i fatti dicono che ogni giorno che passa accentua i massaacri e le devastazioni e rende la trattativa più sfavorevole agli ucraini. Tutto è ipotizzabile, ma gli analisti più sensati dicono che è difficile pensare che la trattativa possa ricacciare indietro le truppe russe dai territori occupati. Quindi prima si tratta e meglio è, anzitutto per Kiev. Meno morti, meno devastazioni, armistizio con una trattativa internazionale realistica, che salvi l’indipendenza e l’autonomia dell’Ucraina da Mosca per sancire la dipendenza da Washington.
L’altra notizia sono i segnali di chiusura del gas da parte di Mosca. Ma vi pare razionale prendere il gas in abbondanza e a basso prezzo e fornire ai nemici del fornitore armi contro di lui? Certo, la storia presenta casi di tutti i tipi, anche i più stravaganti, ma fornire armi e varare sanzioni contro chi ti consente di avere l’energia in abbondanza e a buon prezzo per le tue imprese e per la tua popolazione, pare proprio ua stranezza. Ma le teste d’uovo dell’occidente pensano che siano più necessari i dollari per Mosca che il gas per l’Europa. Si sottovaluta che la Russia nel corso della sua storia ha dato prova di ben altre resistenze e che, finora, chi si è convinto di prevalere in virtù di questa o quella ragione, è sempre stato smentito dai fatti.
Cosa succederà se Gasprom chiude i rubinetti non si sa. Certo, la crisi delle industrie e le difficoltà per le famiglie lasciano prevedere bruschi cambi negli equilibri nazionali e nella UE. Francia e Regno unito sono già in fibrillazione, ma anche in Italia Draghi sembra a fine corsa.
L’unica cosa che non si sa è cosa verrà dopo. Può essere anche peggio. Anche nella guerra. L’allargamento del conflitto è sempre possibile. L’onda lunga della posizione europea sulla guerra produce scosse nel mondo ed anzitutto in Africa. In Sri Lanka il popolo affamato si rivolta per i prezzi del grano, assalta e occupa i palazzi del potere. Stando alle stime dell’Onu -scrive il manifesto- le famiglie di tutta l’Africa stanno già pagando circa il 45% in più per la farina di grano a causa della guerra in corso tra Russia e Ucraina e  delle speculazioni in borsa. Nella zona equatoriale e nel Corno d’Africa gli effetti sono già evidenti. La Somalia, per citare uno degli stati con il più alto tasso di denutrizione del mondo, prima del 23 febbraio riceveva più del 90% del suo fabbisogno nazionale di grano da Russia e Ucraina.”
In Europa si teme un inverno al freddo, con l’energia e il riscaldamento quanto meno razionati e l’industria in rallentamento. E sul piano ambientale? Il piano di emergenza che la Commissione Europea sta preparando dirà addio alla transizione ecologica e, oltre al nucleare e al gas, consentirà di riaprire le centrali a carbone e usare il petrolio per scaldarsi.
In ogni caso, si prevede che aumenteranno ancora i prezzi dell’energia con gravi conseguenze per la parte più debole della popolazione. Sembra - è stato osservato - lo scenario di una catastrofe perfetta, umana, sociale, ambientale e democratica, che travolgerà presto l’Europa e il mondo.
Una ragione in più per chiudere in fretta una vicenda terribile, in cui gli unici a dire cose sensate sono i pacifisti e il papa.

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