La campagna elettorale come marketing della propaganda

16 Settembre 2022
4 Commenti


Andrea Pubusa

Ieri il Comitato “No Armi-Trattativa subito”, con altri esponenti del pacifismo sardo, ha tenuto una Conferenza stampa per illustrare il proprio orientamento di voto verso le liste che sono contro la guerra, contro l’invio di armi, contro il riarmo, per una soluzione diplomatica nell’alveo dell’art. 11 Cost.. Ma, di primo mattino, vediamo che questa posizione, che pure risponde al convincimento dell’80% degli itaiani, non interessa i media, che inseguono le frasi fatte di improbabili, e spesso poco acculturati, candidati. Quanto incide questo venir meno dei media alla propria funzione, libera e critica, nel degrado della Sardegna e del Paese? Ecco qualche considerazione.

Quanto è bizzarra la propaganda, il marketing di guerra! Gli USA per mano, anzi per bocca, dei suoi servizi segreti irrompe a gamba tesa sulla campana elettorale italiana, lasciando intendere che alcuni partiti hanno preso soldi da Mosca, e tutti alla caccia delle streghe, senza rendersi conto che l’interferenza grave è di Washington e non di Mosca. Tutta la campagna elettorale e il dibattito si sposta dai temi reali ad una invenzione dei servizi segreti americani.
Un tempo si parlava di “Quarto potere” per indicare, sulla geniale idea di Orson, che c’è un nuovo potere, oltre quelli istituzionali classici (legislativo, esecutivo, giudiziario), che condiziona la scena politica, oggi ci accorgiamo che questo potere, i media, non sono esterni a quelli ordinamentali, politici, ma ne fanno parte anch’essi, sono tutt’uno con essi. Sono gli strumenti per creare consenso senza coercizioni. Basta sentire i giornali radio o i tg italiani per rendersene conto. In Italia l’80% circa degli elettori è contro la guerra, l’invio di armi, non intende accollarsi gli effetti devastanti di un conflitto in cui è in gioco l’egemonia USA sul mondo, eppure queste voci sono silenziate, non compaiono nella rappresentazione dei grandi media, sono lasciate a minoranze, che pur non essendo tali, non hanno voce. Anche il Papa, se non silenziato, viene presentato come un uomo fuori dalla concreta realtà, che predica un verbo ideale ed astratto, quindi privo di capacità di efficace impatto sui processi, mentre le sue parole rispecchiano tremendamente l’andamento delle cose. Siamo alla terza guerra mondiale e il pericolo di estensione è concreto. La soluzione atomica non è più un tabù e viene spesso evocata dall’una parte e dell’altra. Pochi giorni fa dalla nuova presidente inglese, con dichiarazioni folli e poco rassicuranti. Del resto - si sà - che gli inglesi, quando si tratta di invadere e depredare non sono secondi ad alcuno.
Eppure la narrazione è sempre quella di un’invasione, nascondendo che c’è una seconda guerra, la più importante, in cui si esprime lo sforzo americano di contenere un multipolarismo, ormai già nei fatti, che è bene regolare, ma che è impossibile, scongiurare. Grandi stati fanno irruzione nel panorama internazionale, con tale forza e economica, con un così grande numero di abitanti, da non poter essere ancora compressi e contenuti.
I pacifisti prendono atto di questa realtà in profondo e veloce mutamento, e prospettano soluzioni pacifiche di convivenza, Che senso ha tacitarle, non fare emergere le loro posizioni? In Europa, ad esempio, questo era il progetto di Ventotene, di Spinelli, di Rossi. Puntava su un’Europa aperta, democratica e accogliente. Che c’entra l’ostilità ossessiva, attuale contro la Russia in tutto questo? Si è giunti perfino a colpire la grande cultura russa, a mettere in discussione la libera circolazione delle persone, mentre per le merci insensate sanzioni stanno mandando a picco l’economia europea per favorire quella d’oltreoceano.
Come “Comitato No Armi-Trattativa subito” e come pacifisti sardi abbiamo assunto varie iniziative, ma mentre la stampa regionale riporta le “minchiatine” di questo o quel candidato, dalla cultura improbabile, non dà alcuno spazio o piccoli trafiletti ad analisi e posizioni più acute ed appropriate, lasciando che la situazione degradi in forme mai viste prima. La crisi del Paese e della nostra isola trovano qui una delle loro cause decisive. I grandi media non sono generalmente al servizio della informazione, sono parte del marketing della propaganda. Ma noi, andiamo avanti. A ben vedere, i guerrafondai nella storia hanno sempre avuto torto.

4 commenti

  • 1 Aladinpensiero
    16 Settembre 2022 - 08:37

    Anche su aladinpensiero online: http://www.aladinpensiero.it/?p=136986

  • 2 Aladinpensiero
    16 Settembre 2022 - 09:41

    Questa insensata guerra ci sta rapidamente portando al disastro della nostra economia. Nonostante questa evidenza e stante l’avversione della maggioranza degli italiani a qualsiasi decisione che alimenti la guerra, come l’invio ulteriore di armi all’Ucraina, il nostro governo e quasi tutte le forze politiche proseguono nella politica guerrafondaia. Un sistema per convincerli a cambiare rotta sarebbe NON VOTARE le liste dei partiti guerrafondai, come appunto invitano a fare il “Comitato No armi-Trattativa subito” e tutti i pacifisti. E noi ne siamo pienamente convinti. Intensifichiamo dunque la nostra attività di informazione, sapendo di non essere sostenuti da quasi tutti i grandi Media, stupidamente sdraiati nel consenso alla guerra. Tutto incredibilmente contro gli interessi dell’Italia e dell’Europa. In argomento sentite cosa dice Emma Marcegaglia, che certamente non è ne di sinistra, ne pacifista (vedi prossimo post).

  • 3 Aladinpensiero
    16 Settembre 2022 - 09:53

    Emma Marcegaglia, ex presidente di Confindustria, ha detto: «La situazione è tale che gli imprenditori americani pagano oggi l’elettricità sette volte meno di quanto facciano gli italiani., E questo nonostante il fatto che i promotori delle sanzioni siano seduti dall’altra parte dell’oceano., Di fatto le sanzioni sono diventate uno strumento di concorrenza sleale per i produttori italiani., Le imprese in Italia vengono distrutte dai “fratelli” d’oltreoceano, perché ognuno dovrà sopravvivere alla crisi globale da solo»., «La cosa strana – prosegue Marcegaglia – è che questi imprenditori, inclusi i gestori della finanza e i teorici dell’economia politica, non sono stati minimamente in grado di prevedere il disastro assoluto del sistema produttivo europeo che si profila all’orizzonte».

    Commenta Claudio Maffei su Bresciaoggi dell’11 settembre 2022.

    “Ad essere obiettivi e veritieri «sembra strano» poiché in realtà c’è un sistema che coinvolge parte dei teorici dell’economia politica infiltrato in Europa e nei singoli paesi, inclusa l’Italia, che non solo non ha previsto, ma è a servizio in pianta stabile del sistema lobbistico dell’economia che domina gli Stati Uniti., E che include il mondo bancario, finanziario, le industrie energetiche, delle armi, di quel paese, e quindi le scelte Nato., Se poi le scelte effettuate in ambito internazionale portano benefici alle imprese americane in generale a danno di quelle europee è tanto di guadagnato., E non vi è nulla di strano e tutto è stato programmato nei minimi dettagli, ma non come vorrebbe Marcegaglia a beneficio degli europei, bensì a beneficio degli Stati Uniti, anche grazie ai referenti politici ed economici europei.”

  • 4 Aladinpensiero
    16 Settembre 2022 - 09:56

    Su Bresciaoggi dell’11 settembre 2022: https://www.bresciaoggi.it/spazio-lettori/lettere/le-scelte-nato-non-siamo-mica-gli-americani-1.9616755/amp

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