Il presidente del centrosinistra e della sinistra dev’essere una personalità autorevole e unitaria (… e non del PD)

22 Luglio 2023
3 Commenti


Andrea Pubusa

Come e chi scegliere come candidato alla presidenza della regione? Il centro sinistra sardo come quello nazionale si ritiena sia a trazione PD.  Il presidente, dunque, le spetterebbe per meriti politici. Ma e’ cosi’? O si deve piuttosto ammettere che siamo in presenza di un centro ma senza sinistra, e cio’ proprio per la politica del PD. Cosa ci sia di sinistra nell’invio di armi aĺ’Ucraina non si capisce e neppure nell’accettazione delle basi militari in Italia e la concentrazione di esse in Sardegna. L’attacco ai diritti dei lavoratori e alla Costituzimne e’ venuto da quel partito. In Sardegna le pulsioni autocratiche sono dovute a Soru ed hannno portato alla sconfitta del centrosinistra, mentre Pigliaru ha sfruttato la rivincita per la sua azione contemplativa priva di risultati e per la genuflessione a Renzi.
Che strano questo partito! Fa votare il segretario nazionale dagli esterni e in Sardegna il segretario regionale con minor numeri di voti rispetto al concorrente. Misteri della democrazia! Si spiega cosi che si arrivi alle elezìoni regionali senza un leader. E non si sa come designarlo. Mancando un referente affidabile, tutti formano associazioni per essere parte del tavolo politico del centrosinistra.
Vengono escluse  o costrette ad autoescludersi alcune forze della sinistra da RC ai Rossomori. E non per settarismo ma per ragioni politiche serie.
Occorre dunque un confronto di merito, bisogna tornare ai fondamentali. Lo Statuto speciale, va modificato?  Bene. Va riallineato al pensiero democratico sardo da Lussu, risalendo a Gramsci, a Tuveri ed Asproni e perfino ad Angioy. Lo Statuto attuale e’ la versione democristiana dell’autonomia, cui ha concorso il PCI dopo l’abbandono dell’opzione federalista di Gramsci.  Federalismo dunque che, in estrema sintesi, vuol dire funzioni generali e uitarie allo Stato  e funzioni regionali alla Sardegna, ossia governo del territorio, dell’energia, dei trasporti, della cultura sarda. Niente basi militari in funzione bellica, niente pale eoliche a casaccio per i profitti delle multinazionali. No all’abbandono della cultura sarda. Gramsci dal carcere consigliava alla sorella Teresina di lasciar parlare liberamente al figlio Franco la lingua sarda. Lo vedeva come un arricchimento. E non interessa solo la scuola. Bisogna tornare all’uso comune come fanno ancor gli artigiani e i muratori. Poi dobbiamo essere senza riserve dalla parte dei lavoratori. Questa e’ politica di cambiamento. Se no, e’ politica moderata che mantiene le cose come stanno, con qualche variante insignificante. Questo centrosinistra non ci interessa, lo diciamo a voce alta e a pie’ fermo.

Ne prendano atto tutti in vista di un tavolo con tutti, senza preclusioni. Il 24 ci sara’ il tavolo della sinistra.  Vediamo cosa propongono. Il confronto dev’essere di merito su un programma di reale cambiamento. Su questo si deve stabilire  se esistono le condizioni di stare insieme o se - sciaguratamente - dividersi. Ma anche questo si decide sui programmi, non su astratte pregiudiziali.

3 commenti

  • 1 SALVATORE
    22 Luglio 2023 - 07:54

    Andrea, ciò che scrivi è un sogno.
    Unire tutto ciò che può concorrere nel bene a formare una vera e forte alternativa allo stato attuale delle cose. Mi chiedi se ci credo? La risposta è no.
    Ma ci spero tantissimo..

  • 2 Aladin
    22 Luglio 2023 - 13:51

    Anche su aladinpensiero online: http://www.aladinpensiero.it/?p=146089

  • 3 Giacomo Meloni
    22 Luglio 2023 - 17:53

    Quando ero giovane studente mi insegnavano a ragionare, utilizzando prevalentemente il sillogismo. E’ vero eravamo influenzati dalla filosofia di Aristotele (Stagira nel 384 a.C.) e nei Seminari si studiava la Summa Theologiae di San Tommaso d’Aquino ((Roccasecca, 1225 – Abbazia di Fossanova, 7 marzo 1274).
    Ora, caro Andrea,non pretendo di tornare al sillogismo ,ma,mi chiedo come fai a proporre per le prossime elezioni regionali l’unità del mondo delle sinistre ,che dovrebbero arrivare ad una lista con tutti dentro. compreso il PD. C’è un particolare :di questo partito dici e scrivi peste e corna, ma ti auguri che il PD accetti di fare questa sorta di lista unitaria. Con quale PD ? Con quello che tu critichi :
    ” Cosa ci sia di sinistra nell’invio di armi alĺ’ Ucraina non si capisce e neppure nell’accettazione delle basi militari in Italia e la concentrazione di esse in Sardegna. L’attacco ai diritti dei lavoratori e alla Costituzione e’ venuto da quel partito. In Sardegna le pulsioni autocratiche sono dovute a Soru ed hanno portato alla sconfitta del centrosinistra, mentre Pigliaru ha sfruttato la rivincita per la sua azione contemplativa priva di risultati e per la genuflessione a Renzi” e tu sai che personalmente - da sindacalista - allungherei le critiche a quel partito sulle leggi Treu sul lavoro precario e sulle miriadi di contratti spezzatino. Poi, come in quest’ultimo post, parli della storia della Sardegna, citando i suoi uomini migliori da Angioy a Tuveri, da Gramsci Federalista a Lussu. Se questa è la premessa generale e l’altra quella del PD minore, sillogismo vorrebbe che concludessi che il PD non è federalista nè può essere in continuità con la storia della Sardegna che vorresti.
    A te le conclusioni.
    Io seguo con interesse le cinque proposte tematiche dei giovani di Sardegna chiama Sardegna .
    Giacomo Meloni Segr.CSS

    Risposta

    Caro Giacomo,
    Anch’io mi illudo di aver appreso qualcosa dall’esperienza. Una di esse e’ che, se vogliono cambiare le cose, devi metterti in contrasto con il contesto.
    Ora, penso alcune cose semplici. Il PD non puo’ guidare la coalizione, su un programma di cambiamento. Sono le forze che si battono per esso a dover avere il giusto spazio e rilievo. Il Presidente va individuato in una personalita’
    autorevole di sicuro affidamento democratico e trasformatore. E’ difficile? Quasi impossibile? Certo. Ma e’ slo che ci vuole.

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