Che dicono i critici del ddl della Giunta regionale sulle aree idonee e non?

22 Settembre 2024
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Andrea Pubusa

Ci sono i critici del ddl della giunta regionale sulle aree idone e di quelle inidonee agli impianti energetici. Anzitutto, vedono nella tempestività della Todde nel predisporre l’articolato la volontà perversa di bruciare nel tempo la presentazione delle firme sulla c.d. legge Pratobello. In realta dovrebbero apprezzare la celerità della giunta per neutralizzare l’impugnazione del governo contro la l.r. n. 5/2024 che vieta di realizzare impianti energetici non avviati prima dell’entrata in vigore della legge. Il blocco diventa definitivo se l’impianto è previsto in area non idonea. Poi si obietta che il ddl vieta le installazioni entro i due km. da beni storici e culturali mentre la stessa normazione nazionale stabilisceuna distanza più ampia; bene la osservazione, che però sarà discussa in Consiglio regionale, dove può essere accolta. Corretto e doveroso avanzare critiche, ma senza dimenticare che il testo del ddl può essere modificato e integrato nel dibattito nell’assemblea regionale. Non si capisce, dunque, ed è del tutto fuor di luogo l’atteggiamento divisivo e di rottura di molti critici, che risponde ad una pregiudiziale politica che esula dalla partita sull’energia. Qui ci vuole unità e spirito collaborativo. Del resto, a ben vedere, il ddl della giunta è espressione della potestà legislativa in materia urbanistica, proprio quella invocata dai promotori della proposta di legge c.d. Pratobello. E’ troppo chiedere un po’ di ragionevolezza, posto che siamo tutti fermamente decisi a difendere la Sardegna dall’assalto delle multinazionali dell’energia?

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