C’è un po’ di Cagliari in Sud Africa

18 Giugno 2010
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Adolfo Fantaccini - Ansa

 Lippi, manifestamente affetto da testardaggine senile, ha preferito rispedire a casa Cossu, tenendosi alcuni giocatori bolliti e acciaccati. Ma per noi una consolazione c’è. Nonostante tutto ai mondiali c’è un po’ di Cagliari…

Da ragazzo i gol gli piaceva segnarli, non evitarli. Giocava in attacco ed immaginava un futuro con la faccia rivolta verso la porta, non con le spalle alla rete. Da bambino, in un tema della 5/a elementare, scrisse che da grande voleva fare il calciatore.
“Se non ci riuscirò - aggiungeva - mi piacerebbe fare l’elettricista”. Federico Marchetti, quando nel 2006 Buffon alzava al cielo la Coppa del mondo, parava ’solo’ nella Biellese, in Serie C/2. Non avrebbe neppure immaginato di poter difendere la porta della Nazionale campione del mondo 4 anni più tardi, sugli altipiani del Sudafrica, e proprio al posto di Buffon. Sarà il portiere di Cassola a sostituire il collega della Juventus, che a sua volta aveva già fatto spazio - sempre per infortunio - a Francesco Toldo, agli Europei del 2000 di Olanda e Belgio. L’attuale secondo portiere dell’Inter, con le sue parate, trascinò gli azzurri verso la finale persa al Golden gol contro la Francia: Toldo parò addirittura 3 rigori nella semifinale contro i padroni di casa dell’Olanda e nessuno pensò che era partito dalla panchina. Nessuno fece più caso a quel cambio con Buffon.
L’avvicendamento fra i pali della porta ha sempre portato bene ai colori azzurri: come nel 1994, ai Mondiali degli Stati Uniti, quando Marchegiani prese il posto di Pagliuca, dopo che il portiere titolare si era fatto espellere contro la Norvegia - nella seconda partita - per un intervento di mano in uscita fuori dall’area di rigore. Marchegiani parò contro il Messico e poi lasciò spazio ancora a Pagliuca. Anche in quella circostanza l’Italia arrivò in finale, dove venne sconfitta ai rigori dal Brasile. Nel 1998 Angelo Peruzzi s’infortunò alla vigilia dei Mondiali in Francia e venne sostituito dallo stesso Pagliuca, che difese la porta della Nazionale fino ai quarti di finale, cioé fino al giorno dell’eliminazione dal torneo, sempre dopo i tiri dal dischetto, per mano dei padroni di casa.
Adesso la storia si ripete, con un portiere out ed un altro pronto a subentrargli. Toccherà a Marchetti. Il destino dell’Italia del calcio sarà nelle mani del portiere del Cagliari, che è nato a Cassola, nei pressi di Bassano del Grappa (Vicenza), ed è cresciuto nelle giovanili del Torino. La sua maturazione, però, è avvenuta a Cagliari, sotto l’ala protettiva di Marco Landucci, terzo portiere dell’Italia ai Mondiali del ‘90. Qualche anno addietro, ai tempi dell’Albinoleffe, Marchetti aveva pensato addirittura di ritirarsi e di mettersi a fare il fabbro, ma durò poco, perché il club bergamasco ruppé con il titolare Acerbis e lo richiamò per schierarlo. Fu un segno del destino. Adesso Marchetti ha gli occhi del mondo puntati addosso e nelle mani il destino del calcio italiano. Una bella responsabilità per il ragazzone vicentino.

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