Dario Fo a ruota libera sul governo delle larghe intese

27 Aprile 2013
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Red 

E’ proprio vero che oggi i comici parlano sul serio e i politici fanno ridere e piangere. Esilarante ieri Crozza su Napolitano e Letta alla 7. Dario Fo poi si scatenza sul governo in formazione.  ”Brunetta che giura da ministro? La prima cosa che faccio è cercare un seggiolino per poterlo mettere a livello, all’altezza della situazione. Oppure meglio una scaletta, così se la regola da sè”. Dario Fo ironizza così a La zanzara su Radio24, a commento del totoministri del futuro governo Letta. “Sarebbe una gentilezza che si fa a Brunetta, e alla società, per non avere l’angoscia di vedere qualcuno che non ce la fa. Il cervello di Brunetta - ha continuato il premio Nobel - quello sì che è ancora più piccolo”. E Schifani? “Il cognome è onomatopeico, dentro il suo nome c’è già tutto, il rifiuto e il senso di angoscia e di repulsione per queste persone. Con questi al governo mi hanno copiato delle scene intere del mistero buffo”, ha concluso.
“Quelli che hanno affossato Prodi sono degli zozzoni, dei vigliacchi, dei maledetti e dei bastardi per la situazione in cui ci hanno messo. Sono abili distruttori della parola data”, ha detto sempre seriamente Dario Fo. “Hanno fatto una cosa indegna perché dovevano dirlo prima: non si può applaudire e poi sparare bordate sul partito. E’ stato un gioco al massacro”. Per il drammaturgo “il vero scopo del governo Pd e Pdl è quello di salvare il Pd, un fabulazzo osceno, dalla sbandata in cui si ritrova e salvare dalla galera, o dall’esilio, Berlusconi. L’unica cosa che importa è che Berlusconi sia salvo”.

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