Populismo e complottismo ai tempi di Renzi

30 Dicembre 2015
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  Lucia Pagella

Le parole spesso sono  dei Giano bifronte. A seconda delle circostanze e degli interessi vengono usate per descrivere fenomeni fra loro antitetici.
Oggi, Matteo Renzi regnante, le parole vengono usate nel significato utile a  chiudere la bocca dei cittadini dal momento che è vietato contraddire il premier-segretario che vuole solo il nostro bene e pazienza se talvolta è difficile comprendere se ci fa o ci é. Nel discorso di chiusura alla leopolda, ad esempio, a voce altissima ha scandito che se si andasse oggi alle elezioni il suo PD supererebbe il 41% dei voti ignorando tutti i sondaggi che danno il partito al 30% compresa la tara della cortigianeria dei sondaggisti e dei media che ne pubblicizzano i risultati.
Guai a contrariarlo : immediatamente si viene tacciati di populismo.
Questa parola, ormai usata come una clava, ha origine in Russia fra la fine del diciannovesimo secolo e l’inizio del ventesimo per indicare quel movimento di intellettuali che si proponevano di migliorare le condizioni dei più diseredati. Populista, nell’accezione originaria, è colui che sostiene e pratica una politica che asseconda le aspettative popolari. Direi una nobile origine
Ma vi è anche un altro significato che la apparenta alla demagogia ed é oggi  questo il significato a cui si fa riferimento quando, ad esempio, si vogliono contrastare coloro che sostengono la necessità di un reddito di cittadinanza  o si afferma che le imposte devono essere progressive o che tutti devono avere le medesime opportunità.
Quando, però, si mette sotto osservazione la politica di Renzi e si evidenzia come alla mancanza di un serio piano industriale si pone rimedio con dei bonus che vanno dai famosi ottanta euro che ci sono costati un aumento delle imposte e nulla hanno prodotto sul mercato,  al bonus bebé, ovviamente a termine, per cui “..quando la voglia finisce, il figlio rimane e tanti ne uccide la fame “  o al bonus destinato ai diciottenni che si devono acculturare per…combattere il terrorismo ( sembra che l’ISIS sia seriamente preoccupata per l’iniziativa ) o a quello per le forze dell’ordine, viene spontaneo notare come sia proprio questa politica, oltretutto posta in essere nell’imminenza delle elezioni amministrative, ad avere una chiara connotazione demagogica. Se poi, nonostante ciò, gli ingrati cittadini dimostreranno di persistere nell’errore, è pronto il rimedio dei rimedi e, cioé, la modifica della legge elettorale per consentire un apparentamento al secondo turno con Verdini, con Berlusconi, con Berlicche - non ha importanza - purché non si intralci il cammino di tanto premier lungo la via di Damasco.
Ma vi è un altro termine che viene usato come arma impropria ed è complottismo. Il termine ha prevalentemente una connotazione negativa perché sta perlopiù  ad indicare coloro che sono disposti a credere a teorie alternative in modo  acritico e fideistico . Anche qui, però, vi è un significato opposto che da alla parola tutt’altra dignità.
Complottista è anche chi non si accontenta delle spiegazioni ufficiali ma cerca di indagare le possibili ragioni occulte che certamente nessun capo di stato, nessun funzionario dei servizi segreti, nessuna persona di potere sarebbe disposto a rivelare al pubblico neppure sotto tortura.
Complottista è colui che alza un lembo del sipario per dare un’occhiata al back stage e poter meglio prevedere cosa gli riserva l’avvenire.
Dare, però, una interpretazione diversa da quella che il premier segretario, attorniato dal suo giglio magico, ci propone è lesa maestà e così, in luogo di ragionare e di fare le opportune verifiche ( quelle che in altri tempi, erano appannaggio del migliore giornalismo d’inchiesta ) si etichetta la persona come complottista e la si indica al pubblico ludibrio.
Solo per completezza vogliamo ricordare che, in molti casi, ciò che era stato liquidato come complottismo si è poi rivelato vero. Solo qualche esempio :
La mafia veniva considerata una leggenda metropolitana finché Joe Valachi non parlò descrivendo la struttura dell’organizzazione criminale.
Il progetto Mkultra, documentato in tempi successivi, prevedeva da parte della CIA la somministrazione di LSD al fine di mettere a punto un siero della verità all’insaputa delle vittime.
L’operazione Northwoods, ormai accertata ed ammessa, consisteva nel simulare atti terroristici di cui successivamente incolpare Cuba.
In Alabama venne inoculata a soggetti di colore - che successivamente non vennero curati – la sifilide per vedere come si sviluppava la malattia senza interventi medici. Di ciò si scusò Clinton nel 1994
Anche Gladio, in un primo tempo, venne liquidata come il parto di menti  pronte ad accettare qualsiasi bufala.
Da qui una raccomandazione : chiediamoci sempre il perché e non accontentiamoci di quanto vorrebbero propinarci le solite veline

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