Francesco Pigliaru, ti accuso davanti al popolo sardo di alto tradimento e di attentato allo Statuto speciale, perché tu, sostenendo il sì, apri la porta all’aggressione contro l’autonomia della Sardegna

3 Dicembre 2016
9 Commenti


Andrea Pubusa

Caro Pigliaru,

l’altro giorno la Boschi in Sardegna ha confermato, puoi negarlo?, che le regioni ordinarie vengono piallate con la clausola di supremazia speciale e l’assegnazione allo Stato di materie vitali per ogni comunità, quali le infrastrutture strategiche, l’ambiente, le fonti energetiche. Tu ben sai cos’è la clausola speciale di prevalenza. E’ la previsione che il governo, proprio così il governo!, possa avocare allo Stato materie attribuite dalla Costituzione alle Regioni quando ritenga che lo richieda l’interesse nazionale. Ora, tu dirai, questo è ragionevole. Ma lo è meno, anzi è insensato, se pensi che questo interesse nazionale è un concetto labile e scivoloso. Chi stabilisce se esso effettivamente esiste o se è un pretesto per togliere la competenza alla Regione? Lo è, dice la deforma Renzi.Bossi, sol che il governo lo affermi! Ed è una qualificazione insindacabile, perché l’interesse nazionale è concetto così fumoso da non poter essere sindacato neppure dalla Corte costituzionale. E allora, tradotto dal giuridichese, questa clausola di prevalenza azzera le autonomie regionali, riducendole a grandi municipi, perché elimina la garanzia costituzionale delle competenze regionali. E intacca l’art. 5 della Costituzione che dice che “la Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali..“, perché evidentemente non garantisce e promuove le autonomie regionali una revisione che mette in balia del governo centrale perfino la competenza legislativa delle Regioni. E poi l’accentramento dell’ambiente e delle grandi infrastutture o la materia energetica vuol dire che, se il governo decide lo stoccaggio delle scorie nucleari nelle miniere sarde, lo Stato potrà farlo senza intesa con la Regione, e così, senza intelocuzione con la Regione, potrà incidere sul nostro ambiente naturale, potrà disporre trivellazione e simili scempi. Proprio l’altra sera a S. Antioco, nel corso di un dibattito, abbiamo ricordato che il Tar Sardegna ha bloccato l’installazione di un potente radar nell’Isola perché il ministero, accampando l’interesse nazionale, aveva deciso unilateralmente di piazzarlo, senza tener conto dell’interesse della popolazione alla tutela della salute e senza rispettare l’ambiente in una zona con protezione speciale. Se vince il Sì questo domani il governo potrà farlo e non ci sarà alcuna tutela, non ci sarà alcun Tar a garanzia dei diritti della popolazione.
Caro Pigliaru, la Boschi a Cagliari ha anche detto che la deforma non mette in discussione le Regioni speciali, ma, udite! udite!, “prevede che anche  queste debbano fare uno sforzo di modernizzazione e accettare le sfide del cambiamento“. Ora, siccome la modernità per la Boschi e per Renzi è segare le autonomie regionali e locali per accentrare, il messaggio è abbastanza chiaro e terribile. Attraverso l’intesa gli Statuti speciali devono essere modificati in modo da renderli simili alla disciplina delle Regioni ordinarie. D’altronde, tutti i commentatori fanno notare l’anomalia di un ordinamento generale in cui le Regioni ordinarie vengono ridimensionate e quelle speciali rimangono com’erano. L’accentramento non può soffrire eccezioni e, dunque, anche gli Statuti speciali dovranno essere ridimensionati con l’intesa delle Regioni. Del resto - chiedi conferma a Demuro - soffia in Italia un forte vento contro le Regioni speciali, e non da oggi, da molte parti se ne chiede la soppressione. Se passa il sì e vengono ridimensionate le Regioni ordinarie, il prossimo bersaglio saranno quelle speciali, che sole e isolate, non potranno che soccombere.
Caro Pigliaru, tu però opponi l’intesa e lasci intendere che questa ci sarà solo se l’autonomia sarda non verrà ridotta. Ma come crederti, se non hai perso occasione per mostrarti ossequioso rispetto a Renzi e al governo nazionale, in questa campagna referndaria di attacco duro al regionalismo del nostro ordinamento? No, tu non sei credibile perche in questa vicenda hai tradito la tua alta funzione di rappresentante di tutti noi. Non ti contesto ovviamente di avere un’opinione sul referendum, quandomai!, ti contesto il diritto e l’opportunità di partecipare a manifestazioni propagandistiche per il sì, mentre tu e ancor prima il capo del governo da questa partita referendaria dovevate tenervi fuori ed essere solo garanti del regolare e paritario svolgimento del confronto. Tu in questo modo hai cessato di essere il mio presidente, mio in quanto sardo, pur non condividendo la tua totale incapacità ed inerzia politica, e sei diventato il presidente del PD, ossia di una parte largamente minoritaria dei sardi.
Caro Francesco, nella franchezza che ha sempre caratterizzato i nostri rapporti e per la lealtà dovuta a tutti i sardi/e, a seguito delle tue prese di posizione sull’autonomia sarda, ti accuso di alto tradimento dei sardi e di attentato allo Statuto speciale, che, se dio non voglia, passerà lo scasso Renzi-Boschi-Verdini, sarà immediatamente aggredito da tutte le forze che hanno votato il sì e che non potranno tollerare questa evidente anomalia dell’esistenza di Regioni speciali nel deserto del regionalismo italiano. Tu stai spalancando le porte ai nemici dell’autonomia sarda, del popolo sardo, anzi ne sei diventato un nemico tu stesso, da primo difensore che dovevi e devi esserne. E poi tu tradisci anche l’insegnamento de nostri padri dell’autonomismo da Gramsci, a Lussu fino a un tal Antonio Pigliaru, che ha scritto pagine mirabili, ripendendo l’insegnamento gramsciano, nel lavoro: L’autonomia come riforma democratica dello Stato e della sovranità e come momento di estinzionea democratica dello Stato, (“Democrazia e Diritto”,n. .2, aprile – giugno, 1963). In questo scritto Antonio Pigliaru vede nelle autonomie un modo concreto di riduzione democratica dello Stato, un ridimensionamento dell’apparato centralistico a vantaggio delle Regioni, tu invece, con Renzi-Boschi-Verdini, vedi in essa un intralcio al comando statale e ti batti per una forma di neoaccentamento antiquato e pericoloso. Non so che altro dirti. Spero che i sardi sommergano te e gli altri con una valanga di NO.

9 commenti

  • 1 Impegnati per il NO. “Non stiamo votando pro o contro Matteo Renzi, ma per bloccare una riforma che potrebbe produrre condizioni molto spiacevoli per noi. Votare NO per i Sardi è l’unica scelta” | Aladin Pensiero
    3 Dicembre 2016 - 09:41

    […] Andrea Pubusa su Democraziaoggi […]

  • 2 Oggi sabato 3 dicembre 2016 | Aladin Pensiero
    3 Dicembre 2016 - 09:43

    […] perché tu, sostenendo il sì, apri la porta all’aggressione contro l’autonomia della Sardegna Andrea Pubusa su Democraziaoggi ———————- sab 2 dicembre 2016 […]

  • 3 pippo murenu
    3 Dicembre 2016 - 09:47

    Attenti a quei due della foto : quello a sx di professione fà il buffone, quello a dx ha la faccia da beccamorto!

  • 4 aldo lobina
    3 Dicembre 2016 - 11:33

    Se una valanga di no dovesse travolgere Pigliaru - almeno in Sardegna - Pigliaru avrebbe il dovere morale di lasciare l’incarico, rassegnando le dimissioni immediatamente.
    Anche i galantuomini possono sbagliare in campo politico e non solo, ma se sono presidenti di un governo regionale e il loro atteggiamento è prono (non pro No), cioè supino a una riforma costituzionale nemica del decentramento, allora hanno davvero tradito la loro mission, che non è certo quella di creare i presupposti di delegittimazione di un’autonomia e una specialità che invece va difesa, interpretata e sviluppata. Torni pure all’insegnamento della teoria del diritto - la pratica infatti è stata deludente, con la consapevolezza di chi ha mancato l’occasione della sua vita di essere anche lui - come invece suo padre - un illustre campione del Popolo Sardo. Non ho l’idea messianica del politico illuminato al comando e non ne aspetto certo un altro per l’avvenire. So bene poi che il problema non è solo Pigliaru, ma è la rete di interessi, l’intreccio intricato di un sistema che non ama il controllo democratico, che sacrifica all’obbedienza del capo di turno il disegno di uno stato più giusto.

  • 5 Tonino Dessì
    3 Dicembre 2016 - 11:52

    Anche su certi comportamenti poco istituzionali, forse, siamo stati troppo tolleranti. La Serracchiani, per esempio, non l’ha passata del tutto liscia ed è stata sanzionata dall’Autorità garante.
    http://www.altoadige5stelle.it/2016/11/17/carta-di-udine-e-par-condicio-per-trento-e-bolzano-nessun-provvedimento-il-m5s-scrive-allagcom/

  • 6 Tonino Murgia
    4 Dicembre 2016 - 05:04

    Sono contento se i Sardi votano NO

  • 7 Tonino Murgia
    4 Dicembre 2016 - 05:08

    Sono contento che qualcuno si e’ accorto,cosa sta cobinando sto venduto leccaculo di Pigliaru,Sardi svegliatevi ,altrimenti siete rovinati! Sarda verace in America

  • 8 Cari studenti miei, cari lavoratori, cari amici democratici… Mi rivolgo a voi in amicizia per dirvi che la Sardegna e l’Italia non hanno bisogno di correre questi rischi, che bisogna riprendere, con pazienza e unità, quel cammino che, grazie alla
    4 Dicembre 2016 - 10:26

    […] Andrea Pubusa su Democraziaoggi […]

  • 9 Lucia Pagella
    4 Dicembre 2016 - 13:13

    Molti anni fa ho frequentato le lezioni di Antonio Pigliaru per l’interesse che esse suscitavano data l’intelligenza e la cultura dell’uomo. Essere il figlio di un padre così ricco di doti morali ed intellettuali non deve essere semplice soprattutto se le proprie competenze sono modeste come modesto é l’uomo che per tutta la vita deve avere rincorso il mito paterno con risultati che egli ha conseguito in base al suo nome e non certo in base alla sua levatura intellettuale.
    Oggi finalmente pensa di avere finito la sua rincorsa : un uomo senza qualità si é impadronito - complici i poteri forti - del governo del paese e lui ( il Pigliaru Francesco ) assiso sulla sua poltroncina si é sentito finalmente valorizzato. Questo piccolo ( e dannosissimo uomo ) deve provare nei confronti della marmaglia che ha modificato la Costituzione una riconoscenza così profonda per cui MAI oserebbe prendere posizione contro di essa anche se questo potrebbe danneggiare la regione e tutti i Sardi.
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