Papa Francesco chiama i giovani di tutto il mondo all’impegno e alla lotta: ‘Non siamo condannati a un’economia di solo profitto’

23 Novembre 2020
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L’intervento a ‘The Economy of Francesco’, evento internazionale per una nuova economia a misura d’uomo

Papa Francesco © EPA

The Economy of Francesco è un evento internazionale che ha come protagonisti giovani economisti e imprenditori di tutto il mondo;  si è tenuto in diretta streaming sul portale francescoeconomy.org .
In chiusura della tre giorni, la partecipazione “virtuale” di Papa Francesco si è concretizzata in un video messaggio ai giovani partecipanti connessi via web con la Basilica di San Francesco d’Assisi.
L’evento, in versione online, ha consentito a tutti i giovani iscritti (2000 da 120 Paesi) di partecipare nelle medesime condizioni, di condividere l’esperienza vissuta, il lavoro, le proposte, e le riflessioni maturate in questi mesi. Il programma dell’evento digitale è stato innovativo, partecipativo, globale. Ci sono state 4 ore al giorno di dirette streaming e una maratona di 24 ore, il 20 novembre, grazie ai collegamenti e ai contributi di giovani connessi in 20 Paesi diversi e Assisi ha ospitato la “regia” dell’evento e i collegamenti in diretta dai luoghi storici francescani: Basilica di San Francesco d’Assisi, Chiesa di San Damiano, Santuario di Rivotorto, Basilica Santa Chiara, Santuario della Spogliazione, Palazzo Monte Frumentario.
L’iniziativa si è sviluppata a seguito dell’invito che il Santo Padre ha inviato il primo maggio 2019, in occasione della festa di San Giuseppe Lavoratore, a economisti, studenti, imprenditori ed imprenditrici under 35. Papa Francesco, infatti, intende avviare, con i giovani e un gruppo qualificato di esperti, un processo di cambiamento globale affinché l’economia di oggi e di domani sia più giusta, fraterna inclusiva e sostenibile, senza lasciare nessuno indietro. Il successivo incontro, in presenza, si terrà sempre nella città di San Francesco ed è previsto nell’autunno 2021, quando le condizioni sanitarie permetteranno di assicurare la partecipazione di tutti.
L’organizzazione è affidata ad un Comitato Organizzatore composto da: Diocesi di Assisi, Istituto Serafico, Comune di Assisi, Economia di Comunione, e con il supporto, a nome della Santa Sede, del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, che patrocina l’iniziativa e le Famiglie Francescane.
I 12 villaggi tematici, trasformati in sessioni di lavoro online che i giovani hanno portato avanti in questi mesi sono: lavoro e cura; management e dono; finanza e umanità; agricoltura e giustizia; energia e povertà; profitto e vocazione; policies for happiness; CO2 della disuguaglianza; business e pace; Economia è donna; imprese in transizione; vita e stili di vita. Ci sono state conferenze con relatori di fama internazionale, tra cui il premio Nobel Muhammad Yunus e ancora, tra gli altri, economisti ed esperti quali Kate Raworth, Jeffrey Sachs, Vandana Shiva, Stefano Zamagni, Mauro Magatti, Juan Camilo Cardenas, Jennifer Nedelsky, Sr. Cécile Renouard oltre a numerosi imprenditori di consolidata esperienza e capacità. Tutti i relatori si sono resi disponibili ad ascoltare i giovani anche con colloqui personali oltre che in sessioni interattive di gruppi circoscritti di partecipanti

ECONOMY OF FRANCESCO | ALCUNI INCONTRI

  • Il 19 novembre dalle 15.40 alle 16.30 “Perfecting Joy: three proposals to let life flourish” con Jeffrey Sachs, Ilaria Schnyder von Wartensee e Stefano Bartolini; “Peace economics and industrial reconversion: a recovery plan for the world”, con Raul Caruso, Juan Camilo Cárdenas e Susy Snyder. Dalle 16.30 alle 17.20, “Experiences in ecological and social transition communities”, con Sr. Cécile Renouard.
  • Il 20 novembre dalle 14.10 alle 15, “Generativity, Relational Goods and Civil Economy” con Mauro Magatti, Consuelo Corradi e Leonardo Becchetti; dalle 16.40 alle 17.30 “An economy of abundance: how to foster bottom-up development?”, con Vandana Shiva e Pauline Effa. Nello stesso orario, “Work & Care: New pillars of work”, con Jennifer Nedelsky, Paolo Foglizzo e Francesco Baroni. 
  • Il 21 novembre dalle 15 alle 15.50, “We are all developing countries”, con Kate Raworth e John Perkins. 
  • Il programma completo è sul sito francescoeconomy.org 

ECONOMY OF FRANCESCO | I NUMERI
Per Economy of Francesco sono arrivate oltre 3300 candidature, con oltre 2000 partecipanti da 120 Paesi, che arrivano principalmente da Italia, Brasile, USA, Argentina, Spagna, Portogallo, Francia, Messico, Germania e Regno Unito. Le Nazioni collegate per l’evento sono oltre 120.
27 conferenze online di preparazione da maggio a ottobre trasmesse su Facebook e YouTube:
Paesi collegati – Oltre 40 tra cui Italia, Argentina, Brasile, Costa d’Avorio, Corea, Portogallo, Camerun, Polonia, Colombia, Nigeria, Brasile, Spagna, Svizzera, India, Cile, Belgio, Irlanda, Sud-Africa, Botswana, Cuba, Messico, Filippine, Uganda e Pakistan.

A conclusione di questa prima fase dell’iniziativa il Papa ha lanciato al mondo una riflessione di portata storica. Eccolo in sintesi.

L’INTERVENTO DI PAPA FRANCESCO

Messaggio storico quello di Francesco al mondo, messaggio che non viene ripreso da governanti perché ormai il neoliberismo è penetrato così a fondo in tutti gli schieramenti che nessuno di essi ha un’ispirazione anticapitaliistica. Mentre Francesco parte proprio da questa convinzione: “Non siamo condannati a modelli economici che concentrino il loro interesse immediato sui profitti come unità di misura e sulla ricerca di politiche pubbliche simili che ignorano il proprio costo umano, sociale e ambientale”. Questo il nucleo centrale del videomessaggio di Bergoglio a conclusione di ‘The Economy of Francesco’, il Forum di Assisi.
E il ppapa chiama all’imppegno: “Come se potessimo contare su una disponibilità assoluta, illimitata o neutra delle risorse. No, non siamo costretti a continuare ad ammettere e tollerare in silenzio nei nostri comportamenti che alcuni si sentano più umani di altri, come se fossero nati con maggiori diritti”.
Il Papa chiede ai giovani un “patto” per un nuovo modello economico perché “non possiamo andare avanti in questo modo”. ” Sapete che urge una diversa narrazione economica, urge prendere atto responsabilmente del fatto che l’attuale sistema mondiale è insostenibile”. “Siete chiamati a incidere concretamente nelle vostre città e università, nel lavoro e nel sindacato, nelle imprese e nei movimenti, negli uffici pubblici e privati”, “è tempo, cari giovani economisti, imprenditori, lavoratori e dirigenti d’azienda, è tempo di osare il rischio di favorire e stimolare modelli di sviluppo, di progresso e di sostenibilità in cui le persone, e specialmente gli esclusi” siano protagonisti. “Niente scorciatoie, lievito, sporcarsi le mani”.
Secondo Francesco “occorre dare voce e dignità ai poveri e agli scartati superando la logica del solo assistenzialismo. “Non basta neppure puntare sulla ricerca di palliativi nel terzo settore o in modelli filantropici. Benché la loro opera sia cruciale, non sempre sono capaci di affrontare strutturalmente - ha detto il Papa - gli attuali squilibri che colpiscono i più esclusi e, senza volerlo, perpetuano le ingiustizie che intendono contrastare. Infatti, non si tratta solo o esclusivamente di sovvenire alle necessità più essenziali dei nostri fratelli. Occorre accettare strutturalmente che i poveri hanno la dignità sufficiente per sedersi ai nostri incontri, partecipare alle nostre discussioni e portare il pane alle loro case. E questo è molto più che assistenzialismo: stiamo parlando di una conversione e trasformazione delle nostre priorità e del posto dell’altro nelle nostre politiche e nell’ordine sociale”.
“Com’è difficile progredire verso soluzioni reali quando si è screditato, calunniato e decontestualizzato l’interlocutore che non la pensa come noi! Questo screditare, calunniare o decontestualizzare l’interlocutore che non la pensa come noi è un modo di difendersi codardamente dalle decisioni che io dovrei assumere per risolvere tanti problemi”.
Il Papa lancia ai giovani un appello al protagonismo, alla lotta in prima persona: “O siete coinvolti o la storia vi passerà sopra”. “La gravità della situazione attuale, che la pandemia del Covid ha fatto risaltare ancora di più, esige una responsabile presa di coscienza di tutti gli attori sociali, di tutti noi, tra i quali voi - dice Papa Francesco rivolto ai giovani del Forum di Assisi - avete un ruolo primario: le conseguenze delle nostre azioni e decisioni vi toccheranno in prima persona, pertanto non potete rimanere fuori dai luoghi in cui si genera, non dico il vostro futuro, ma il vostro presente”. E allora “è indispensabile far crescere e sostenere gruppi dirigenti capaci di elaborare cultura, avviare processi”, “cambiare gli stili di vita, i modelli di produzione e di consumo, le strutture consolidate di potere che oggi reggono le società. Senza fare questo, non farete nulla”.

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