La libertà di manifestazione del pensiero esclude i vicequestori? Suvvia, signora ministra!

28 Settembre 2021
4 Commenti


Andrea Pubusa

Articolo 21: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione“. Quando ho studiato la Carta e poi l’ho con passione insegnata nei corsi di Diritto pubblico ho sempre detto che “tutti” vuol dire tutti, proprio tutti: cittadini, stranieri, apolidi, operai, professori, ristoratori, baristi, pastori, contadini, calciatori, mendicanti e tutti gli altri. Tutti! Ora apprendo che una ministra della Repubblica annuncia azioni di responsabilità nei riguardi di una vicequestora che ad una manifestazione, come libera cittadina, ha affermato che l’obbligo di green pass confligge col dettato costituzionale. E’ una sua opinione, che, giusta o sbagliata che sia, può essere liberamente manifestata. Art. 21, primo comma! E può esserlo nel corso di una manifestazione, posto che, sempre secondo l’art 21, il pensiero può essere espresso “con la parola… e ogni altro mezzo di diffusione”.
Del resto, la vicequestora è in buona compagnia. Barbero, ad esempio, ha detto la stessa cosa, e cioè che con legge si può obbligare al vaccino, ma che il green pass è un modo surrettizio per imporre tale obbligo. Certo, appare contraddittorio non vincolare al vaccino con legge e quindi dare la facoltà, ossia la libertà, di vaccinarsi o no, e poi dall’omissione del vaccino far discendere la limitazione di libertà o attività importanti. Dall’esercizio di una libertà non può farsi discendere una sanzione. E’ una questione di linearità, che il legislatore dovrebbe avere.
E’ giusto? E’ sbagliato fare queste considerazioni? Chissà. La discussione pubblica è aperta. Può un cittadino, che fa di mestiere il vicequestore, partecipare al dibattito, esprimendo la sua opinione? Rientra o no in quel “tutti” dell’art. 21? Perdoni la ministra dell’interno, ma pare proprio di sì. La vicequestora può.
Altra cosa sarebbe se, in servizio, il pubblico ufficiale omettesse di controllare il possesso del green pass, quando dovuto, in ossequio alla sua opinione e violando le norme e le disposizioni superiori. Ma un’opinione, correttamente espressa, non viola nulla, anzi! arricchisce la discussione.
Finalmente una bella poliziotta si richiama alla Costituzione e vogliamo anche punirla? Suvvia, signora ministra!

4 commenti

  • 1 Aladinpensiero
    28 Settembre 2021 - 07:41

    Anche su aladinpensiero online: http://www.aladinpensiero.it/?p=127361

  • 2 Tonino Dessì
    28 Settembre 2021 - 07:44

    Quando si tratta della libertà di partecipare a manifestazioni e di manifestare le proprie opinioni, bisogna sempre essere garantisti.
    Nell’ordinamento italiano nessuna opinione è perseguibile penalmente e neanche civilmente finché non lede “concretamente” e ingiustamente la sfera giuridica inviolabilmente protetta di altri soggetti.
    Non penso che la Vicequestora Schillirò, la quale nel corso della manifestazione di sabato pomeriggio a Roma, cui ha partecipato fuori servizio, ha pronunciato una dura contestazione della legittimità del greenpass, diventerà una martire della libertà conculcata dalla nostrana “dittatura sanitaria”.
    Non quantomeno per un reato d’opinione.
    La presa di posizione, comprensibilmente, non è però piaciuta all’amministrazione di appartenenza, che avrebbe avviato un procedimento disciplinare a carico della funzionaria.
    «Ha parlato per 10 minuti buoni, prendendo una posizione no-Vax e no Green Pass. Questo, finché è frutto di posizione personale, non crea un problema diretto all’amministrazione, ma sul palco in questo caso è stata presentata come “dirigente della polizia di stato” creando un danno di immagine e una situazione di imbarazzo», hanno spiegato alla stampa fonti della polizia di Stato.
    Non sono un esperto in materia disciplinare per quanto concerne le forze dell’ordine, smilitarizzate o meno, ma immagino che l’azione, se avviata, si baserà su un fondamento legale e che, se si svolgerà, seguirà i canoni del giusto procedimento, nel rispetto dei diritti dell’interessata, appurando se qualche disposizione regolamentare o deontologica interna sia stata o meno effettivamente violata.
    Certo che qualche problema di opportunità si pone.
    Non so se la funzionaria abbia il greenpass, che per ora non è obbligatorio (per i dipendenti pubblici lo diventerà dal 15 ottobre).
    Se non lo avesse, mandarla in giro a svolgere determinate funzioni tipiche significherebbe esporla a un rischio di contagio per sè (come è accaduto al poliziotto novax morto recentemente per aver contratto il virus presumibilmente durante il servizio in un hotspot di profughi) ed eventualmente, se positiva, ma sfuggita a ogni controllo, anche per altri.
    D’altra parte la posizione di un potenziale controllore senza greenpass cui siano affidati il compito dell’accertamento del possesso del greenpass da parte di altri cittadini e attribuiti i connessi doveri e poteri, anche sanzionatori, crea una indubbia questione di correttezza.
    Se invece, obtorto collo, l’interessata sia munita di green pass o se lo acquisirà, non so quanto affidabile potrebbe ritenersi sul piano operativo una funzionaria di polizia che svolgesse determinate funzioni in conclamato conflitto con le proprie più radicate convinzioni.
    Mah, insomma, se la sbroglino un po’ lei e l’amministrazione dalla quale dipende, possibilmente senza troppo casino, specie nei confronti dei cittadini, che si trovano ad aver a che fare con un ulteriore elemento di confusione.
    Aggiungo tuttavia, ma questa è un’opinione, anzi una sensazione personale, che, lette le notizie diffuse da Open sulla persona interessata, io non mi sentirei affatto rassicurato se sapessi di aver a che fare con un funzionario di polizia così attivamente impegnato anche tramite i social su un terreno aspramente controverso.
    Dubito fortemente che potrebbe assolvere alle sue funzioni con l’imparzialità (art. 97) che la Costituzione impone ai pubblici funzionari, per non dire, appunto, della disciplina (art. 54).

  • 3 Tonino Dessì
    28 Settembre 2021 - 07:46

    https://www.open.online/2021/09/25/covid-19-chi-e-nunzia-alessandra-schiliro-no-green-pass-video/

  • 4 Gianni Pisanu
    29 Settembre 2021 - 17:04

    Reato o no, mi limito a una domanda. Se dopo l’episodio sia da ritenersi la protagonista adatta al mestiere di ufficiale di Pubblica Sicurezza - compreso l’ordine pubblico - al servizio della Repubblica Italiana da svolgere con onore e disciplina.
    Io ho qualche dubbio, anzi molti. Il procedimento disciplinare lo vedo come atto dovuto. Va bene la libertà di pensiero, ma anche la responsabilità dei propri comportamenti che, visto il ruolo che si ricopre, devono essere consoni.
    Gianni Pisanu.

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