Tombe fenicie o lettoni? Questo è il problema

24 Luglio 2009
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Amsicora

 Se ne parla come se il Cavaliere stesse discettando al telefono con una studiosa o una fine appassionata della materia. E se Berlusconi avesse voluto impressionare la D’Addario? E se si trattasse dell’ennesimo bluf del cavaliere, che notoriamente è un burlone? Non sarebbe meglio saperne di più, per non rischiare la beffa? Gli studiosi dovrebbero sapere se da quelle parti ci sono stati insediamenti fenici. E del resto, di là, si è bucato molto. Possibile che nessuno abbia trovato alcunché? Che tutti abbiano nascosto le tombe in cantina? Quindi, prima si accerti l’esistenza e si prendano tutte le iniziative per chiarire la questione. Poi si vedrà il resto.
Per ora
, trenta tombe fenicie risultano  solo da una delle registrazioni pubblicate da L’Espresso riguardanti i colloqui tra Berlusconi e Patrizia D’Addario, che - per quel che se ne sa - è esperta in tutt’altre cose.
La capogruppo del Pd in commissione Cultura alla Camera, Manuela Ghizzoni, ha presentato un’interrogazione per chiedere che il ministro dei Beni culturali Sandro Bondi informi il Parlamento della scoperta di “eccezionale interesse” archeologico.  Forse avrebbe dovuto chiedere se la scoperta è vera o frutto di fantasia e pretendere accertamenti dagli organi competenti. Anche se - non lo si dimentichi - Villa Certosa è coperta dal segreto di Stato e, dunque, Berlusconi nolente, non si può accertare un bel nulla. E a nulla valgono le leggi. Il cavaliere è legibus solutus, come i monarchi del periodo assolutistico. Per cui, a poco serve il richiamo al Codice dei beni culturali e del paesaggio, il quale - come afferma giustamente l’on. Ghizzoni - è previsto che chi scopre fortuitamente beni archeologici è tenuto a farne denuncia entro 24 ore alla sovrintendenza, al sindaco del territorio di riferimento e alle forze dell’ordine. Poi prosegue con grande ottimismo: “Immaginiamo che il presidente del Consiglio abbia rispettato tutte le procedure previste dalla legge e quindi avviato il recupero delle preziose 30 tombe fenicie solo dopo aver ottenuto apposita concessione di ricerca da parte del ministero dei beni culturali. Ma per fare piena luce su questo ritrovamento nella residenza privata di Villa Certosa, abbiamo presentato una interrogazione parlamentare per chiedere al ministro Bondi di fornire tutta la documentazione del caso”. “Certo - osserva l’esponente del Pd - è veramente molto curioso che la comunità scientifica ignori completamente un ritrovamento di tale eccezionale interesse”.
E’ proprio così. E’ sorprendente. Questo ritrovamento, finora ignoto alla comunità scientifica, che, se confermato, rappresenterebbe “un dato importantissimo per lo studio dell’espansione fenicia nell’isola, e in particolare per la ricostruzione delle antiche dinamiche insediative nel territorio di Olbia”, come afferma l’Associazione nazionale archeologi.
A meno che “la sotto”, espressione usata dal Cavaliere nelle registrazioni della escort barese, non sia mai stato trovato niente e lui abbia inventato la storia per “far colpo”, oppure si sia confuso. E se fosse un linguaggio cifrato e segreto per dire alla escort che a Villa Certosa ci sono 30 lettoni e in ciascuno lui avrebbe dato prova della sua virilità? Fra gli amanti, si sà, fioriscono le allusioni e i doppi sensi. Potrebbe essere questa la ragione per cui né alla Soprintendenza né ai Carabinieri del Nucleo per la tutela del Patrimonio culturale risulta alcuna notifica di ritrovamento, come prevede la legge, pena l’arresto fino a un anno e l’ammenda da 310 a 3.099 euro. Un’altra ipotesi, puramente teorica, è quella che ne sia stata data informazione direttamente al ministero dei Beni culturali, poiché Villa Certosa è una zona sottoposta a misure di sicurezza nazionali.
Dall’ufficio di Olbia della Soprintendenza per i beni archeologici delle province di Sassari e Nuoro, il responsabile Rubens D’Oriano, intervistato dal Corriere della Sera, è scettico: “Trenta tombe fenicie sotto villa Certosa? Mah! A me non pare verosimile. Nell’area di Portorotondo non abbiamo notizie di insediamenti fenici. Però il bello dell’archeologia è anche questo: mai dire mai. Non lo escluderei al cento per cento, ma se dovessi andare alla ricerca di una necropoli fenicia, non cercherei certo là…”.
Un altro esperto, Piero Bartoloni, docente di archeologia fenicio-punica all’università di Sassari, sostiene che, al massimo, le tombe potrebbero essere di età punica e più probabilmente appartenere a una fattoria vicino al mare dedita ad attività agricole.
Lettoni in linguaggio cifrato o tombe fenice o puniche? Questo è il dilemma! Uno dei tanti misteri di Villa Certosa! Fra segreto di stato e lodo Alfano,
 solo dopo la morte del cavaliere potrà essere svelato. Speriamo presto.

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