Andrea Pubusa
Ho presentato per due volte un ricorso al Tar sollevando la questione di legittimità costituzionale sulla legge elettorale sarda e il giudice non ha accolto la mia eccezione. Ed ha fatto male, perche’ la questione non è manifestamente infondata. Anzi. Sono sempre stato fermamente convinto che la nostra Costituzione enuclei all ‘art. 48 un sistema elettorale di tipo proporzionale, il voto è uguale in entrata e in uscita, ossia nel computo delle percentuali e nell’attribuzione dei seggi; il che non esclude dei piccoli correttivi, che sono però cosa diversa dal vulnus alla rappresentanza del corpo elettorale. C’è poco da discutere, sbarramenti fino al 10% escludono pezzi importanti di elettorato. Questa legge ha impedito l’ingresso in Consiglio di raggruppamenti che hanno avuto perfino 70-80 mila voti. Un assurdità!
Vengono segate forze consistenti a vantaggio di chi? Di piccoli gruppi con la tendenza alla genuflessione. Così personaggi di poco peso entrano in Assemblea, lucrando sulla loro disponibilta a fingere un ruolo che non hanno. In Sardegna il sistema elettorale rende impossibile un progetto di cambiamento perche’ favorisce pseudo leader che vogliono comandare e pseudo partitini diretti da chi vuole entrare in Consiglio senza alcuna idea e con minuscoli consensi. Un disastro che spiega il buio attuale. Con questo sistema mancherà sempre la governabilità, intesa come capacità di elaborare un progetto e chiamare a sostenerlo il meglio del popolo sardo.
1 commento
1 aladin
9 Luglio 2025 - 08:29
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