Cappellacci, almeno lo facesse in autonomia!

16 Maggio 2010
4 Commenti


Amsicora

Sentite in quale bella situazione ci troviamo noi sardi.
Il presidente della giunta regionale della Sardegna Ugo Cappellacci è indagato nell’ambito nell’inchiesta della procura di Roma a proposito degli appalti dell’energia eolica sull’isola. Cappellacci ricorre in diverse intercettazioni telefoniche laddove viene discussa la nomina di Ignazio Farris, amico di Flavio Carboni e Denis Verdini, presidente del Credito cooperativo fiorentino e coordinatore del Pdl, al vertice dell’azienda regionale per la protezione dell’ambiente in Sardegna (Arpas). Al centro di questa trance dell’inchiesta, che vedrebbe coinvolti anche altri politici, vi sarebbe la richiesta di concessioni e licenze per l’istallazione di parchi eolici ai quali sarebbe stato interessato anche il parlamentare Pdl Marcello dell’Utri e il pagamento da parte di ditte interessatedi capitali transitati sui conti del Credito CooperativoFiorentino.
Fin qui nulla di nuovo: il centrodestra sprofonda nell’affarismo e getta nella melma il Paese e la Regione.
Ciò che è sorprendente è che a chiedere chiarezza a Capellacci sia Renato Soru, reduce dalll’udienza in cui è imputato per aver favorito in un appalto Saatchi & Saatchi ed altri imprenditori amici suoi. Ecco cosa dice il capo dell’opposizione, elevatosi a fustigatore dei mores dei politici: ”E’ indispensabile che Cappellacci venga nell’Aula del Consiglio regionale e dica chiaramente se e’ in grado di rappresentare gli interessi dei sardi e della Sardegna o se e’ totalmente nelle mani di un comitato politico e di affari”. E ancora: ”Non e’ padrone di se’ stesso,  e’ nelle mani di chi lo ha governato da subito. Non ha alcuna autonomia, nomina il direttore dell’Arpas sotto dettatura di Verdini, figuriamoci che freno puo’ mettere all’affare dell’eolico”.
Non avevamo capito, ora la posizione ci è più chiara: io Soru, nel preferire Saatchi, agivo in proprio, da sardo, mentre tu Cappellacci, nel favorire Verdini & C.,  agisci per conto terzi, sotto dettatura dei Continentali.
Un messaggio ad uso di chi? Dei Rossomori? Ma a noi, che non abbiamo mai creduto che i mascalzoni vengano solo dal mare, ma che siamo fermamente convinti che ce ne siano anche autoctoni (al pari dei galantuomini, ovviamente). A noi, disincantati, chi ci consola? L’unica ancora di salvezza è la presunzione di non colpevolezza. Che sia solo un brutto sogno? Che poi tutti  verranno assolti? O, ancora meglio, che venga assolto solo il nostro campione?
Comunque, una consolazione, in fondo, ci rimane: se il nostro, dio non voglia!, venisse condannato, avrebbe comunque agito in piena autonomia. Da sardo.

4 commenti

  • 1 Francesco
    16 Maggio 2010 - 11:44

    Amsicora col diritto se la cava, si sa. Ma non si può interpretare mica tutto ciò che avviene con le categorie astratte del diritto. Fra turbativa d’asta e corruzione - alcuni parlano di infiltrazioni mafiose - c’è una bella differenza. La statura politica di Soru è ben altra rispetto a quella di Ugo, l’uomo del dissesto finanziario, lo stesso della Sardinia Gold Mining, quello a cui scippano G8 e la Sassari-Olbia senza manco avvertirlo. Caro Amsicora, ti diamo atto di aver portato avanti la battaglia sullo statuto, però sarebbe anche ora di finirla con questo risentimento. Meglio un Soru rinviato a giudizio che un Cappellacci indagato.

  • 2 Anonimo
    16 Maggio 2010 - 12:06

    Condivido pienamente il pensiero di Amsicora, anche se lui indipendentista non lo è. I doppiopesismi sugli affaristi e chi li lecchina hanno reso la Sardegna povera e ingrata verso gli onesti. Non mi farò più fregare dal meno peggio e dalle accozzaglie elettorali, che poi ringraziano gli “amici” tutti allo stesso modo…

  • 3 andrea argiolas
    16 Maggio 2010 - 12:16

    Amsicora, io sono lontano dalla Sardegna però azzardo una previsione, ovviamente in tutta umiltà: ho idea che tra il suo articolo di oggi e il salmo domenicale di Paolo Figus ci siano non poche convergenze.
    Lui, molto spesso, quando deve commentare qualche fatto scottante riguardante la giunta amica, comincia con il “monello” cappellacci e finisce con il “tiranno” soru, così, gratuitamente, tanto per mettere tutto e tutti nello stesso calderone mediatico.
    Naturalmente io non penso che lei sia amico di questa ciurmaglia sgangherata che ci tocca vedere in Viale Trento, anche se gratuito lo è. e molto.

  • 4 a. g.
    16 Maggio 2010 - 20:19

    Nè l’uno nè l’altro, semplicemente.
    Questa é una cosa che i supporters di Soru trovano insopportabile senza mai portare delle motivazioni che abbiano una fondata base di merito e di fatti.
    I fatti sono, appunto, che non si riesce a distinguere se in tutto questo bailamme della nostra politica esista ancora una persona che riesce a non farsi gli interessi suoi (anche solo elettorali) e della sua parte a favore del pubblico.

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